È difficile ricondurre la lingua dei mezzi di comunicazione di massa (o mass media) a un unico tipo, nonostante alcuni fenomeni comuni. Prendendo in prestito l’abitudine dell’Accademia della Crusca di [...] in poi, è noto come il livello culturale del pubblico sia inversamente proporzionale al livello stilistico: le infrazioni della norma di stampo espressionistico sono tipiche dei prodotti d’élite. Si prenda come esempio la lingua dei serial televisivi ...
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Il linguaggio della cortesia è l’insieme delle strategie, norme e convenzioni verbali adottate da una comunità per contenere la conflittualità e favorire l’armonia nell’interazione comunicativa. In quanto [...] cortesia possono farsi risalire a quell’ideale di urbanitas che già nel medioevo si riproponeva nelle formule di discorso e norme di composizione epistolare fornite dai modelli di ars dictandi e ars aregandi (Held 2005). In questi ultimi, l’eredità ...
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Le parlate dei diversi gruppi zingari in Italia sono riconducibili al romanes (o lingua romani, romani čhib), una lingua ben definibile storicamente e strutturalmente, ma comprendente varietà dialettali [...] la mancanza di una concezione puristica, che ha permesso di sviluppare senza remore l’uso di prestiti. Se la norma astratta di uno standard linguistico è rassicurante e garante dell’ordine sociale, e inoltre permette una comunicazione allargata, tale ...
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GRASSI, Giuseppe
Claudio Marazzini
Nacque il 30 nov. 1779 a Torino da "poveri parenti", come si legge in una breve nota autobiografica pubblicata nel suo necrologio nell'Antologia di Firenze (1831), [...] da Breme come generalmente inutili, perché "non da ciò che fu in alcun tempo, alcuna voce, s'ha da ricevere oggidì norma e direzione". Il G., per contro, nella prefazione al Saggio dichiarava di aver fatto appello a "più alta ragione […] che quella ...
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Giosuè Carducci nacque a Valdicastello (Lucca) il 27 luglio 1835. Dopo gli studi presso gli Scolopi di Firenze e la Normale di Pisa, insegnò dapprima in alcune scuole toscane (S. Miniato a Monte, Pistoia) [...] forme fonetiche variamente connotate, Carducci propende quasi sempre per le alternative meno consuete nell’uso prosaico, che sono di norma le più arcaiche e latineggianti. Così è, per es., per l’alternanza tra voci dittongate e non dittongate (tepido ...
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FORTUNIO, Giovanni Francesco
Gino Pistilli
Nacque probabilmente a Pordenone nel decennio 1460-70.
Il luogo di nascita non è sicuro, perché se in documenti d'archivio di area triestina è chiaramente [...] autore esemplare, ratificata poi dalle Prose del Bembo). C'è la chiara coscienza, nel F., che una grammatica si deve basare sulla norma e non sull'uso raro.
Sull'accusa di plagio fatta da Pietro Bembo al F. si è concordemente affermata la sostanziale ...
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Torquato Tasso (Sorrento 1544 - Roma 1595) affrontò nella sua opera il più ampio ventaglio di generi testuali, sia in prosa che in versi. Sono in prosa i ventisei Dialoghi di vario argomento (la nobiltà, [...] ; Tasso 1959: 399), in grado di determinare una dissimmetria tra il continuo della linea sintattica e i confini della norma metrica, quelli dell’ottava e delle sue partizioni interne (per questo aspetto cfr. Fubini 1946; Fortini 1994: 62; Soldani ...
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PERROTTA, Gennaro
Carmine Catenacci
PERROTTA, Gennaro. – Primo di tre figli, nacque a Termoli (Campobasso) il 19 maggio 1900, da Giuseppe, direttore del locale ufficio delle poste che fu anche poeta [...] nel trimetro giambico (Il poeta degli Epodi di Strasburgo, cit., pp. 13 s.), che in alcuni manuali prende il nome di norma di Perrotta. Incompiuta restò la monografia sul verso latino del saturnio.
Negli ultimi anni di vita, afflitto da problemi di ...
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Il vocativo è un elemento nominale (1) o più raramente pronominale (2) che serve a richiamare l’attenzione di un destinatario rivolgendogli la parola, e a identificarlo selezionandolo fra diversi possibili [...] identifica una persona specifica; ma se viene compiuto con un sintagma nominale inserito nella frase è come di norma preceduto dall’articolo definito, mentre un vocativo compare senza alcun determinante:
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a. Rivolto dalla moglie al direttore ...
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Si deve a Bruno Migliorini (Migliorini 1975) l’introduzione nella terminologia linguistica italiana dell’espressione parola d’autore (sul fr. mot d’auteur), per indicare un «termine coniato da una persona [...] le scelte lessicali d’autore possono avere funzione stilistica e quindi presentare uno scarto più o meno marcato dalla norma. Si pensi ai derivati di carattere peregrino, espressivo o scherzoso reperibili quasi in ogni epoca letteraria, alcuni dei ...
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norma
nòrma s. f. [dal lat. norma «squadra» (come strumento) e fig. «regola»]. – 1. In origine, con sign. non più in uso, strumento adoperato da tecnici e operai per tracciare misure e rapporti di linee e di angoli; squadra: fare a norma,...
normando
s. m. [dal fr. normande, femm. sostantivato dell’agg. normand «normanno»]. – Carattere tipografico con asta molto piena, ma con forte chiaroscuro e grazie sottilissime, usato per titoli e sim.; è detto anche normanno.