Torquato Tasso (Sorrento 1544 - Roma 1595) affrontò nella sua opera il più ampio ventaglio di generi testuali, sia in prosa che in versi. Sono in prosa i ventisei Dialoghi di vario argomento (la nobiltà, [...] nell’Apologia; Tasso 1959: 461) e che nei Discorsi dell’arte poetica (Tasso 1959: 396) individuava il «sublime» nelle parole «non comuni […] peregrine e da l’uso popolare lontane».
Da qui la sostanza del vocabolario della Liberata: mobile, a elevato ...
Leggi Tutto
Stato dell’Africa orientale. Confina a N con l’Eritrea, a E con la Somalia e la Repubblica di Gibuti, a S con il Kenya, a O con il Sud Sudan.
Il paese, tipicamente di montagna, può essere sommariamente [...] il tigrè e il tigrino, deriva da quella sudarabica; si scrive da sinistra a destra, le consonanti sono vocalizzate, le parole sono separate tra loro da due punti disposti verticalmente, ma non sempre nella scrittura a stampa contemporanea.
Vi è una ...
Leggi Tutto
sintesi In generale, composizione, integrazione di parti o elementi che ha per scopo o per risultato di formare un tutto unitario (in contrapposizione ad analisi).
Chimica
Il complesso di reazioni mediante [...] , comparativi sintetici (o, meno esattamente, organici) sono quelli formati, secondo il modello latino, da un’unica parola e non dalla giustapposizione dell’avverbio più all’aggettivo: per es., maggiore, minore, migliore, peggiore.
Medicina
In ...
Leggi Tutto
Biologia
E. biologica
Il processo di cambiamento adattivo per il quale tutte le specie viventi – e solo queste – mutano di generazione in generazione per adattarsi all’ambiente in continua trasformazione.
Teorie [...] di significato che subisce un vocabolo; l’ e. fonetica comprende qualsiasi alterazione fonetica che in una parola, o in una serie analoga di parole, appare come progressiva, in opposizione ai mutamenti improvvisi e immediati.
Medicina
E. del feto
L ...
Leggi Tutto
La scienza in Cina: dai Qin-Han ai Tang. Lo studio della lingua: l'unificazione della scrittura e i dizionari
Françoise Bottéro
Lo studio della lingua: l'unificazione della scrittura e i dizionari
Per [...] altri casi, il senso del termine è chiarito dalla sua struttura linguistica polisillabica, formata da un morfema particolare (nella parola gufeng, 'vento di valle', il morfema feng, 'vento', indica chiaramente di cosa si tratta), ma non sempre è così ...
Leggi Tutto
Malgrado il suo nome antico (che fu recuperato solo in età rinascimentale, riferito a una subarea della regione attuale, così chiamata dopo l’Unità), il Lazio è una regione dalla fisionomia piuttosto recente. [...] », [ˈtutːu] «tutto», [ˈbːrau] «bravo»), ma se le vocali toniche sono [-ɛ-, -e-, -ɔ-, -o-] (vocali ‘medie’), in fine di parola si ha [-o] anche per -u latina ([ˈtembo] e non [ˈtembu], «tempo», [ˈfoko] e non [ˈfoku] «fuoco»). Le varietà dell’alta valle ...
Leggi Tutto
Si assumono come riferimenti cronologici simbolici di questa voce il 1211, anno del primo documento fiorentino conservato, e il 1375, anno della morte di Boccaccio.
Il Duecento è il secolo nel quale il [...] lombardo foia si toscanizza in foglia, così zoia e noia si toscanizzano indebitamente in zoglia e noglia. Queste due rimangono parole tipiche del toscano settentrionale; per es. si ritrovano in rima con doglia in Francesco di Vannozzo, per citare un ...
Leggi Tutto
In pochi casi, come in quello dell’italiano moderno, nel fare la storia di una lingua ci si imbatte in un termine cronologico preciso che abbia segnato un cambiamento netto di situazione ambientale generale [...] al crocianesimo, premise alla sua opera una Introduzione che negava ogni valore scientifico alla grammatica («un baloccarsi con le parole» di fronte «a tanto turbinio di cose, al complicarsi e all’approfondirsi della vita, al sorger perenne di tanti ...
Leggi Tutto
Si intendono per volgari medievali d’Italia le varietà linguistiche diverse dal latino scritte in Italia nel medioevo e nel primo Rinascimento prima dell’imporsi del fiorentino, chiamato ben presto toscano [...] > /z/ (grafia x) in contesto intervocalico in paxe < pacem, plaxe < placet; l’evoluzione /ʧ/ > /ʦ/ a inizio di parola (e più in generale in contesto non intervocalico) in ço < (ec)ce hoc; la conservazione del nesso latino /pl/ in plaxe ...
Leggi Tutto
La vicenda biografica di Giovanni Boccaccio, nato a Certaldo (o a Firenze) nel 1313 da famiglia benestante del contado fiorentino, e morto nello stesso borgo della Valdelsa nel 1375, è di primaria importanza [...] , Boccaccio, in Storia della lingua italiana, a cura di F. Bruni, Bologna, il Mulino.
Maraschio, Nicoletta (1992), Parole e forme del “Decameron”. Elementi di continuità e di frattura dal fiorentino del Trecento all’Italiano contemporaneo, Firenze, C ...
Leggi Tutto
parola
paròla s. f. [lat. tardo parabŏla (v. parabola1), lat. pop. *paraula; l’evoluzione di sign. da «parabola» a «discorso, parola» si ha già nella Vulgata, in quanto le parabole di Gesù sono le parole divine per eccellenza]. – 1. Complesso...
parole
‹paròl› s. f., fr. [lo stesso etimo dell’ital. parola]. – 1. Nel gioco del poker (per ellissi da je passe parole «passo parola»: v. parola, nel sign. 7 b), espressione interiettiva con cui un giocatore, non avendo buone carte o volendo...