Filosofia
Ciò che non dipende da altro per la sua realtà, opposto quindi a ‘condizionato’, ‘dipendente’, e non esclude la relazione per la quale un altro dipenderebbe da lui.
Connesso a questo significato [...] l’altro di ‘compiuto in sé e per sé’, ‘perfetto’. Questo secondo valore prevale e caratterizza la filosofia greca, che sintattici. In italiano, questa costruzione si ha comunemente con il participio (per es.: detto questo, se ne andò), meno ...
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Come indicò Saussure (1916), la lingua si può studiare in due modi: o lungo l’asse della simultaneità, descrivendo il sistema di fenomeni esistente in un momento dato, in una certa comunità di parlanti, [...] , dovuto, perduto, veduto, ecc.), più di rado al tema del perfetto (vissuto) o del presente (bevuto e le forme arcaiche o dialettali vagliuto «valso» e possuto «potuto»). I participi forti si dividono nelle classi in -to (dictus, natus), in -sto ...
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L’espressione lingua (o italiano) d’oggi, così come quella, equivalente, di italiano contemporaneo (entrambe usate negli studi: per l’una Cortelazzo 2000, LId’O 2004, Dardano & Frenguelli 2008; per [...] scritti può assumere anche il valore puntuale e perfettivo proprio del passato remoto, ha vari usi modali .; ➔ ausiliari, verbi); resta invece instabile l’accordo del ➔ participio passato all’oggetto nelle forme composte con l’ausiliare avere e con ...
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La vicenda biografica di Giovanni Boccaccio, nato a Certaldo (o a Firenze) nel 1313 da famiglia benestante del contado fiorentino, e morto nello stesso borgo della Valdelsa nel 1375, è di primaria importanza [...] in alcuni passi convivono a breve distanza le desinenze alternative del perfetto di sesta persona dissero-dissono, fecero-feciono (III, 10 ultimo, si veda, per es., la presenza di suto participio passato di essere contro stato di BH o del numerale duo ...
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Il sintagma nominale è un tipo di sintagma (➔ sintagma, tipi di) il cui elemento principale – quello che determina l’➔accordo e la funzione sintattica dell’intera combinazione – è un nome. In termini tecnici, [...] male → il troppo correre fa male
Vari aggettivi, participi o infiniti nominali si sono nel corso del tempo cristallizzati figli esuli, Milano, Garzanti.
Mazzucco, Melania (20062), Un giorno perfetto, Milano, Rizzoli (1a ed. 2005).
Pavese, Cesare (1980 ...
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L’accordo (anche detto concordanza) è un fenomeno morfo-sintattico per il quale in un contesto sintattico definito le parole prendono una forma specifica tra le varie che possono assumere nell’ambito del [...] ci ha preceduto
La così complessa casistica dell’accordo del participio passato è il risultato di un lungo processo di grammaticalizzazione delle perifrasi verbali di perfetto composto (più tradizionalmente detto passato prossimo), e in special modo ...
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Il futuro (o futuro semplice) è un tempo verbale dell’➔indicativo (➔ coniugazione verbale) con cui si esprimono azioni o eventi successivi al momento in cui si emette l’enunciato (tecnicamente, il momento [...] sono il futuro sintetico e la perifrastica attiva (participio futuro + esse). Invece la perifrasi habeo + /v/ avrebbe inoltre condotto a una piena sovrapposizione tra le forme del perfetto e dell’imperfetto e quelle del futuro (D’Achille 2001: 97).
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Contrariamente a ciò che avviene per altre lingue (per es., francese, tedesco, inglese), non è abituale periodizzare l’italiano. Tuttavia il concetto di italiano antico, opposto a quello di italiano moderno [...] grammaticali, come tanto, mia, di, ecc.
Esempi di coincidenza perfetta tra italiano antico e moderno si rivelano, a un esame d.) o il semiausiliare (può in 4 b.), non dopo il participio o l’infinito, un ordine del tutto escluso in italiano moderno. ...
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Per coniugazione si intende l’insieme delle variazioni morfologiche del verbo in relazione al modo, al tempo, all’aspetto, alla diatesi, alla persona, al numero e al genere. Il termine (dal lat. coniugatiōnem [...] gt; sarò amato; così come, al modo congiuntivo, il perfetto latino modella il presente italiano: amātus sim «sia stato amato» dell’ausiliare essere al tempo corrispondente e l’aggiunta del participio: ero stato amato, fui stato amato, sarò stato amato ...
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La capacità di esprimere la temporalità costituisce uno dei tratti principali della comunicazione umana. Tutte le lingue di cui siamo a conoscenza possiedono mezzi lessicali e/o grammaticali per collocare [...] da forme non finite del verbo, come ➔ gerundio e ➔ participio: uscendo di casa, incontrai Giovanni.
Le categorie di tempo e dell’aspetto, la distinzione più comune è quella tra aspetto perfettivo e aspetto imperfettivo:
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a. quel giorno Carlo ...
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modo
mòdo s. m. [lat. mŏdus «misura», e quindi anche «norma, regola, modo»]. – 1. La forma particolare di essere, di presentarsi di una cosa, o di operare, procedere e sim. In questo sign. generico (e in qualche altro), è sinon. di maniera,...
assoluto2
assoluto2 agg. [dal lat. absolutus, part. pass. di absolvĕre «sciogliere»]. – 1. Libero da qualsiasi limitazione, restrizione o condizione (contrapp. quindi a relativo): potere a.; libertà a.; volontà a.; giudizî troppo a., perentorî,...