IPERSPAZIO (ted. mehrdimensionale Raum)
Alessandro Terracini
1. Sotto la voce dimensioni è stata esposta un'analisi di questo concetto, secondo la quale allo spazio fisico si devono attribuire tre dimensioni, [...] x1,..., xn, suscettibili, per es., di tutti i valori finiti reali (e considerati in un ordine determinato). Questa volta dunque il punto ), così come in un piano, quale è considerato nella geometria proiettiva, si ha una corrispondenza biunivoca ...
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. L'aggettivo "cubica" da "cubo" significa di terzo grado, e in questo senso s'applica ad equazioni, o forme algebriche di terzo grado, rappresentanti curve, o superficie, o varietà a quante si vogliano [...] tempo i geometri posteriori, si limitavano a considerare le curve nel campo reale. Invece, dopo G. Monge e J. V. Poncelet, s cubica gobba si può definire proiettivamente come luogo dei punti d'intersezione dei piani omologhi di tre fasci omografici, ...
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Matematico francese, nato a Nîmes il 13 agosto 1842, morto a Parigi il 25 febbraio 1917. Ventiquattrenne, sostituì il suo maestro J. Bertrand al Collegio di Francia per l'insegnamento della fisica matematica, [...] geometria superiore l'indirizzo proiettivo, egli si volse alla delle funzioni di variabile reale, sulle equazioni differenziali ordinarie n volte per ciascuno dei punti ciclici (v.) del piano e caratterizzate dalla proprietà che gli n − pli delle ...
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Gruppi
GGeorge W. Mackey
di George W. Mackey
SOMMARIO: 1. Introduzione e storia. □ 2. Concetti fondamentali. □ 3. Anelli di endomorfismi e gruppi lineari. □ 4. La struttura dei gruppi finiti. □ 5. Gruppi [...] cui rapporto non sia reale. Sia Γ il gruppo infinito discreto di tutte le trasformazioni del piano complesso in se stesso mai su G, l'applicazione x ???14??? ϕi(x)Vx è una rappresentazione proiettiva con moltiplicatore σ1, ove
σ1(x, y) = σ(x, y)ϕ( ...
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NEUROBIOLOGIA
János Szentágothai
Giorgio Macchi e Marina Bentivoglio
Organizzazione neuronale cerebrale e cerebellare di János Szentágothai
sommario: 1. Introduzione generale: formazioni laminari del [...] è però molto più apparente che reale, poiché se si prendono in decorrono ad angolo acuto, cosicché il piano delle arborizzazioni dendritiche ha l'aspetto in tal caso può a ragione esser definito ‛proiettivo', cioè di tipo B), oppure, se costituisce ...
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CULTURA
GGiovanni Busino
Sergio Belardinelli
Maria Chiara Turci
Teoria della cultura
di Giovanni Busino
sommario: 1. Degli usi della nozione. 2. Il rinnovamento del concetto. 3. Dalla cultura alle [...] la cultura in un sistema proiettivo. In più, considerando l'universalismo 'fattori ideali' e 'fattori reali', alla quale egli riconduce in beni pubblici, c'è poi chi mette in primo piano il carattere duale dei beni artistici: beni semiofori, ...
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Numeri, teoria dei
LLarry Joel Goldstein
di Larry Joel Goldstein
SOMMARIO: 1. Introduzione: a) argomenti fondamentali; b) la teoria dei numeri nel XVII e XVIII secolo; c) Gauss. □ 2. Teoria algebrica [...] 3)/2}, se d=−3. Le unità di un corpo quadratico reale sono tutte della forma ±ε0n, n intero, essendo ε0 la complesso β (visto come vettore nel piano) è il seguente: β è (x0, ..., xn) vanno considerate proiettivamente. In altre parole si suppone che ...
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L'Ottocento: matematica. Analisi complessa
Jeremy Gray
Analisi complessa
Lo sviluppo dell'analisi complessa è una delle caratteristiche salienti della matematica del XIX secolo. Lo studio di funzioni [...] e in generale non lo è, si può immaginare di tagliare il piano lungo l'asse reale negativo, da 0 a −∞. Se si fa variare z su un le idee di Riemann nel linguaggio della geometria proiettiva delle curve algebriche e di ritornare all'analisi ...
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L'Ottocento: matematica. Le origini della teoria dei gruppi
Jeremy Gray
Le origini della teoria dei gruppi
La teoria di Galois e la soluzione algebrica delle equazioni algebriche
La teoria di Galois [...] xn+b=0 ha come soluzioni la radice reale n-esima di −b moltiplicata per le radici volta è un sottogruppo del gruppo proiettivo) è possibile definire una gerarchia tra uno spostamento finito ogni punto del piano eccetto l'origine, essa costituisce un ...
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La grande scienza. Geometria non commutativa
Alain Connes
Geometria non commutativa
Se si pensa che la geometria sia strettamente legata al nostro modello di spazio-tempo, allora la teoria generale [...] In particolare si ottiene la classificazione dei moduli proiettivi finiti su R mediante un numero reale positivo, la 'dimensione di Murray e von discreti;
3) spazio delle tassellazioni di Penrose del piano;
4) zona di Brillouin nell'effetto Hall ...
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piano2
piano2 s. m. [lat. planum «pianura» (propr. neutro sostantivato dell’agg. planus: v. la voce prec.); nel sign. 7 ricalca il fr. plan] (pl. ant. le piànora). – 1. Superficie piana, generalm. orizzontale, ma anche verticale o variamente...
punto2
punto2 s. m. [lat. pŭnctum, lat. tardo pŭnctus, der. di pŭngĕre «pungere»: propr. «puntura, forellino»]. – 1. a. Nel cucito e nel ricamo, l’atto del passare il filo attraverso la stoffa e ripassarlo a breve distanza, e il risultato...