Ipazia di Alessandria
Ipazia di Alessandria (Alessandria d’Egitto, seconda metà del iv secolo - 415) matematica, astronoma e filosofa greca. Vissuta in epoca tardo-ellenistica, figlia di Teone, anch’egli [...] e nella scienza da superare di gran lunga tutti i filosofi del suo tempo. Provenendo dalla scuola di Platone ravvivata da Plotino, spiegò i principi della filosofia ai suoi uditori, molti dei quali venivano da lontano per ascoltare le sue lezioni ...
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Intuizione e rappresentazione della modalità con cui i singoli eventi si susseguono e sono in rapporto l’uno con l’altro (per cui essi avvengono prima, dopo o durante altri eventi), vista o come fattore [...] è fuori del t. e quindi eternamente presente, riproduce lo schema gerarchico di ascendenza platonica.
Nella concezione neoplatonica, da Plotino ad Agostino, permane la distinzione fra t. ed eternità, ma il concetto di t. è collegato, anziché al moto ...
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Termine correlativo ad effetto: comunemente significa ciò da cui e per cui una cosa è, in guisa che posta la causa, sia l'effetto, e, soppressa quella, questo non sia. Il rapporto della causa all'effetto [...] al concetto del fato, che tanta parte ebbero nelle polemiche tra stoici, scettici ed epicurei.
Quattro nuovi punti di vista son dovuti a Plotino: 1. il Primo dell'universo, che è solo causa; 2. l'ultimo, che è solo effetto; 3. il mezzo, che è causa ...
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Il Rinascimento. Magia e astrologia
Germana Ernst
Magia e astrologia
Il sapere magico e astrologico
All'inizio del 1586 la Bolla Coeli et terrae di Sisto V proclamava solennemente che l'uomo non può [...] essa è la parte pratica, e la più nobile, della scienza naturale.
Per meglio precisare il suo pensiero, Pico si richiama a Plotino, ricordandone la definizione del mago come "ministro e non artefice della Natura"; se la cattiva magia non è né arte né ...
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cagione
Alfonso Maierù
. Nell'uso filosofico il termine ‛ causa ' (ma la forma prevalente in D. è c.) designa i principi operatori e giustificativi della vita, del movimento e di tutto ciò che accade [...] sia con ἡ αἰτία che con τὸ αἴτιον) per il mondo del movimento e della generazione (Tim. 28 A, C, 57 E; cfr. Plotino Enn. III I 1), la distinzione tra l'operare diretto del Demiurgo e quello mediato dall'intervento degli dei che il Demiurgo ha creati ...
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Atteggiamento spirituale in cui lo spirito individuale trova risposta al senso del suo essere e la piena esplicazione delle proprie capacità nella contemplazione e nel ‘contatto’ con la realtà del divino [...] sull’approfondimento della vita religiosa, l’importanza della m. speculativa nella storia della filosofia: con la polemica costante (da Plotino allo Pseudo-Dionigi, da Eckhart a Novalis) contro l’intelletto discorsivo, che è organo del finito, la m ...
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Scrittore latino cristiano originario dell'Africa (n. 280-285 circa). Dotato di notevole vigore, V. utilizza, negli scritti teologici ed esegetici, la sua cultura retorica e filosofica nell'ambito di una [...] grande importanza le traduzioni (perdute) del De regressu animae di Porfirio e di alcuni libri delle Enneadi di Plotino. Tra le opere scritte dopo la conversione ricordiamo tre trattati relativi alla controversia trinitaria (De generatione divina, i ...
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Le ricerche per sapere quando fu sostituito il nome di filosofo e quindi filosofia al termine sofo (o sofista) e sofia, hanno un interesse puramente filologico, poiché quel che importa alla filosofia è [...] sostituisce alla liberazione socratica, l'estasi, il rapimento, l'oscuramento d'ogni cosa e l'abbandono di sé (Filone). Ancora Plotino compirà uno sforzo per dare una base razionale a questo processo verso l'estasi e la sua filosofia è ragionamento e ...
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Figura simbolica, di solito accompagnata da un motto e da una dichiarazione in versi, talvolta anche da un commento in prosa.
Il primo a usare la parola in questa accezione fu Andrea Alciato, nel suo Emblematum [...] . Secondo codesta erronea interpretazione, basata sulle notizie fornite da Plinio, Tacito, Plutarco, Apuleio, Clemente Alessandrino, Plotino, ecc., s'immaginò che i geroglifici fossero una scrittura solamente ideografica, che con essi i sacerdoti ...
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essenza
La realtà propria e immutabile delle cose, intesa soprattutto come la forma generale, l’universale natura delle singole cose appartenenti allo stesso genere o specie.
Da Aristotele alla tarda [...] che sono» (De Trinitate, VII, 5). Nel definire Dio come e. Agostino modifica profondamente tesi platoniche come quelle di Plotino avviando, al tempo stesso, una riflessione sull’e. che involge anche il problema dell’essenzialità di Dio. Questo tema ...
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