Scrittore e filosofo (Parigi 1694 - ivi 1778). Nato da famiglia borghese, ricevette un'eccellente educazione umanistica al collegio Louis-le-Grand tenuto dai gesuiti. Precocissimo autore di versi leggeri [...] la storia universale. Con l'Essai tramontava la statica visione della storia universale incentrata sulle vicende prima del popoloebraico, poi del mondo cristiano, alla cui recente formazione V. contrapponeva la veneranda antichità della Cina, dell ...
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Re d'Israele (circa 961-922 a. C.), figlio e successore di David. Prevalse nella successione sul fratello maggiore Adonia, con l'aiuto del profeta Natan; e dopo l'avvento al trono si sbarazzò del fratello [...] ma conservati in greco: opera dell'ambiente farisaico, essi intendono giustificare le terribili punizioni che Dio infligge al popoloebraico condannandone i costumi rilassati e le colpe religiose. Altro apocrifo attribuito a S. sono le Odi, raccolta ...
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Nelle religioni monoteistiche, essere supremo, concepito e spesso adorato universalmente come eterno, creatore e ordinatore dell’Universo. Nelle religioni politeistiche, ciascuno degli esseri venerati [...] morali e le azioni attribuite agli dei sono umane. Ciò si verifica, entro certi limiti, anche presso il popoloebraico, il cui monoteismo si distingue nettamente nell’ambito dell’antichità precristiana.
Il pensiero greco pone il problema dell’origine ...
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Antropologia
Genericamente, gruppo etnico di ordine semplice, i membri del quale parlano uno stesso linguaggio, hanno consapevolezza di costituire un organismo sociale ben determinato e politicamente coerente, [...] o Efraim, comprendente le altre 10 t., che poi con la caduta del regno settentrionalefurono esiliate e disperse. Il popoloebraico deriva dalle due t. superstiti e da quella di Levi, l’unica a mantenere tuttora una denominazione distinta.
Nell ...
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Scrittore israeliano (n. Gerusalemme 1954). Rappresentante tra i più significativi della letteratura israeliana e noto per l'apertura delle sue posizioni liberali, la sua produzione è segnata in modo significativo [...] consacrato in campo internazionale dal già citato Ayyen 'erekh: Ahavah, in cui ripropone il tema dell'olocausto del popoloebraico attraverso la visione del protagonista bambino. Nel saggio Ha-Zeman ha-Tsahov ("Il vento giallo", 1988) e in Nokḥĕhīm ...
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(ebr. Yĕhūdīt, gr. 'Ιουδίϑ, lat. Iudith) Nella Bibbia, eroina del libro che porta il suo nome. Il libro è conservato in greco; il canone ebraico lo esclude mentre quello cattolico lo accetta. Giovane [...] i dati con la storia del periodo (Nabucodonosor re degli Assiri; Betulia mai nominata in altri documenti antichi; il popoloebraico governato dal sommo sacerdote in tempi anteriori all'esilio, ecc.), ma si sono cercate invano da parte di varî ...
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Ecclesiastico, scrittore e oratore (Digione 1627 - Meaux 1704). Arcidiacono di Sarrebourg presso la cattedrale di Metz, nel 1659 pronunciò a Parigi la prima delle sue grandi orazioni funebri, tra cui si [...] (1681), vigoroso quadro della storia, retta dalla tradizione e dalla Provvidenza, raccolta tutta intorno alle vicende del popoloebraico per l'antichità e del cattolicesimo europeo per il Medioevo e l'età moderna. Il principio della tradizione ...
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(o Amalechiti; ebr. ‛Ámàläq) Società nomade, forse di stirpe araba, dimorante nel deserto della Palestina meridionale a S del Negev e della penisola sinaitica, più volte citata nell’Antico Testamento. [...] Ai tempi dell’esodo dall’Egitto, ostacolarono la marcia del popoloebraico verso l’interno della penisola sinaitica, ma furono battuti nella pianura di Rephidim. In seguito, sconfissero quegli Israeliti che cercavano di penetrare in Palestina dal Sud ...
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Denominazione attribuita nella versione della Bibbia dei Settanta al quinto e ultimo libro del Pentateuco, chiamato dagli Ebrei dĕbārīm («parole»). È quasi interamente costituito da quattro discorsi di [...] Mosè, nei quali sono esposti i principi generali della vita religiosa e sociale del popoloebraico e le leggi che dovranno regolare la nuova società dopo l’insediamento in Palestina. L’ultima parte del libro narra gli ultimi atti di Mosè: la nomina ...
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Processo legato alla genesi di una modificazione (traccia mnestica) di un substrato, organico o non, attraverso il quale un determinato effetto persiste e diviene suscettibile di rimanifestarsi nel corso [...] dalla Repubblica Italiana con l. 211/20 luglio 2000 come giorno destinato a ricordare la Shoah (sterminio del popoloebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli Italiani che hanno subito la deportazione, la ...
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sionismo
s. m. [der. di Siòn o Sìon (ebr. Siyyōn, gr. Σιών, lat. Sion), nome di una collina di Gerusalemme e, per estens., di Gerusalemme stessa; la parola è stata coniata, nella forma Zionismus, dallo scrittore ted. N. Birnbaum nel 1882]....
maledetto
maledétto (ant. o tosc. maladétto) agg. [part. pass. di maledire]. – 1. a. Colpito da maledizione: un uomo m. da Dio (cui spesso si aggiunge: e dagli uomini); le anime m. dell’Inferno; anche come sost.: andate via da me, maledetti,...