esegèsi Interpretazione di un testo. In particolare, e. biblica è l'interpretazione della Bibbia. In ambito ebraico l'e. si divide in due filoni: quello legale (halakhah), che fa derivare dalla scrittura [...] e parabole. Nel cristianesimo, l'interpretazione dell'Antico Testamento ebbe i suoi punti centrali nella convinzione che tutti i profeti dell'Antico Testamento avessero predetto la venuta di Gesù, e che tutti i personaggi e gli avvenimenti avessero ...
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GEREMIA (ebr. Yirmĕyāhū, o abbreviato Yirmĕyah; greco ‛Ιερεμῖας; Vulgata Jeremias; scrittori cristiani anche Hieremias)
Giuseppe RICCIOTTI
Alfredo Vitti
Profeta israelita, autore del libro della Bibbia [...] degli esuli e gli ammonimenti di Geremia ad evitare le nozze con donne pagane, punto curandosi di narrare gli ultimi fati del profeta.
Bibl.: J. R. Harris, The rest of the Words of Baruch, Londra 1889; K. Kohler, The pre-talmudic Haggada, in Jew ...
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PAUPERUM Si chiamò con questo nome (che però è assai posteriore all'origine dell'opera) una raccolta d'immagini in cui è raccontata la vita di Cristo fino al Giudizio finale nella maniera consueta al sec. [...] fu particolarmente diffuso in Europa nell'età romanica, in cui accompagnano quasi costantemente le pitture parietali. I detti profetici sono quelli già da tempo collegati nella liturgia con la corrispondente scena del Nuovo Testamento; ed ebbero, nei ...
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Religione ebraica, complesso delle credenze e della cultura degli Ebrei. È una delle più antiche religioni monoteistiche, dalla quale è derivato anche il cristianesimo e il cui nucleo originario risale [...] Dio secondo diversi livelli di ispirazione. La Torah, cioè il Pentateuco, è il testo più vicino alla voce divina; seguono i Profeti e gli Scritti (o Agiografi). La Bibbia ha costituito per lunghi secoli il vero e proprio terreno di vita dell'ebraismo ...
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Scienziato e filosofo arabo (ar-Rayy 854 circa - ivi 925). Discepolo di aṭ-Ṭabarī, ar-R. fu direttore dell'ospedale di ar-Rayy e, successivamente, di quello di Baghdād. Autore prolifico (al-Bīrūnī menziona [...] ) e di grande erudizione, ar-R. si poneva in atteggiamento critico sia verso la tradizione religiosa (considerava i profeti di tutte le religioni degli impostori), sia nei confronti delle auctoritates classiche: nei Dubbi su Galeno, in nome del ...
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Uno dei brevi libri della Bibbia ebraica detti "rotoli" (ebr. megillüt; v. bibbia, VI, pp. 882, 908).
Il nome. - Il titolo Ecclesiaste, adottato in quasi tutte le lingue, viene dalla versione greca detta [...] . - L'Ecclesiaste tiene un posto a parte nella Bibbia, anche per la sua lingua. Non è più l'ebreo classico dei profeti, neanche affievolito come negli scritti posteriori all'esilio, per esempio Ester e Cronache; è l'ebraico omai già entrato in quell ...
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ISAIA da Trani
Talmudista e commentatore della Bibbia, detto il Giovane per distinguerlo dall'omonimo eminente talmudista suo nonno (morto circa nel 1250), a cui sono attribuite alcune delle sue opere. [...] chiaro e razionale, esente da ogni allegorismo, sono da ricordare quelli ai libri di Giosuè, Giudici, Re e Giobbe, nonché ai profeti e ai Salmi. Di lui si ha anche un'opera di rituale, Pirqō Halakēt, di notevole indipendenza di giudizio rispetto alle ...
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FUNGAI (Fonghai, Fongari), Bernardino
Alessandra Uguccioni
Figlio di Niccolò e di Battista di Tonio, nacque probabilmente a Siena, dove fu battezzato il 14 sett. 1460.
Tra le poche notizie documentate [...] , nel 1482, lavorava come "garzone" sotto la direzione di Benvenuto di Giovanni per realizzare le pitture a monocromo dei Profeti nel tamburo della cupola del duomo di Siena (Bacci, 1947).
Il corpus delle opere si basa su pochi dipinti documentati ...
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Scultore e architetto (n. 1248 circa - m. Siena dopo il 1314, forse 1320), figlio di Nicola Pisano. Fu col padre a Siena, tra i suoi aiuti all'opera del pergamo del duomo (1265-68), e con lui collaborò [...] collaborò con il padre alla decorazione esterna del battistero di Pisa (busti degli Evangelisti, di Dio Padre e di due profeti). Durante il periodo senese congiunse strettamente la sua arte di architetto a quella di scultore: progettò la facciata del ...
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Pittore (documentato dal 1322 al 1368). Operoso alla corte papale di Avignone sin dal 1336, poi (1367) a Roma in Vaticano sotto Urbano VI. Ad Avignone, nel Palazzo Papale, eseguì, coadiuvato da una schiera [...] di S. Marziale (1348) e quelli della Sala "della Grande Udienza" (1353 circa), conservati solo in parte, e i Profeti della cappella della Certosa di Villeneuve-les-Avignon (1355), opere che rivelano un'impronta stilistica manifestamente derivata da ...
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profeta
profèta s. m. [dal lat. tardo propheta, gr. προϕήτης, der. di πρόϕημι «preannunciare, predire», comp. di προ- «avanti» e ϕημί «dire»] (pl. -i, ant. -e). – 1. a. In generale, persona che parla per ispirazione di una divinità, manifestandone...
profetare
v. tr. e intr. [dal lat. tardo prophetare] (io profèto, ecc.; come intr., aus. avere). – 1. Predire il futuro, preannunciare per ispirazione divina, con riferimento a profeti o a chi è dotato di spirito profetico: s’avverò tutto...