Le culture non occidentali
Marco Bussagli
Premessa
Qualsiasi riflessione sul corpo umano nell'arte non potrebbe in alcun modo considerarsi completa se non si estendesse lo sguardo anche alle civiltà [...] Corano si limita a questo, mentre sono gli hadit, ossia le 'tradizioni', in realtà raccolte di detti, gesti e fatti del Profeta codificati verso il 9° sec., che considerano l'atto stesso di dipingere figure umane o animali blasfemo di per sé: infatti ...
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Gli strumenti dello scambio: i sistemi di misura
Maria Giovanna Biga
Lorenza-Ilia Manfredi
Nicola Parise
Annalisa Polosa
Maria Emanuela Alberti
Paolo Güll
Daniele Castrizio
Maria Giovanna Stasolla
Liliana [...] in modo che il dirhām-peso fosse calcolato a 16 qirāt e 4/5. Anche il miṯqāl subiva variazioni regionali. All'epoca del Profeta e dei suoi successori, sembra che il sistema dei pesi di Babilonia fosse già stato introdotto in Arabia. Alla Mecca e in ...
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Leadership
Luciano Cavalli
Il concetto di leadership
La parola e il concetto
Il concetto di leadership viene oggi impiegato, anche in sede scientifica, per un tipo di relazione sociale che ha il più [...] l'idea di una ispirazione o di un mandato divino. E in effetti la Bibbia aveva sviluppato questo concetto, applicandolo sia ai profeti sia ai re: Mosè appariva nel sacro libro come il prototipo dell'eletto per una missione divina nella storia, e da ...
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«Star basso»: l’antropologia religiosa di Alessandro Manzoni
Pier Cesare Bori
Sommario: «Culto razionale» ▭ «Le parole della sapienza divina e i vani discorsi degli uomini» ▭ «La filosofia morale sarà... [...] . 7, 35), che realizza così l’invito contenuto nel libro biblico dei Proverbi (9, 1-6). Anche in Gesù si ritrovano la polarità profetica e quella sapienziale, e la sua figura può essere compresa sotto l’uno e l’altro profilo: egli è più di Giona, più ...
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Sacro
Giovanni Filoramo
Introduzione
Una presentazione della categoria del sacro non può non iniziare constatando la contraddizione di fondo di fronte a cui si trovano oggi le scienze sociali. Per un [...] lo stesso Jahvè: le cose divengono, di conseguenza, sacre in seguito a un intervento divino. Fu per opera dei profeti che l'attributo di 'santo' fu eticizzato e tendenzialmente attribuito al solo Jahvè. Ne consegue - differenza fondamentale rispetto ...
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Nazione, idea di
Francesco Tuccari
Nazione e idea di nazione
Nel corso degli ultimi due secoli la 'nazione' ha costituito un punto di riferimento fondamentale nei processi di formazione e di consolidamento [...] provincia': così Dante e, ancora nel XVI secolo, Machiavelli. I quali, del resto, più volte celebrati come apostoli e profeti di una presunta 'italianità', nutrirono in realtà una scarsa sensibilità per il tema della nazione e furono piuttosto legati ...
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Ortodossia ed eterodossia
Enzo Pace
di Enzo Pace
Ortodossia ed eterodossia
Introduzione
L'origine del termine 'ortodossia' e del complementare concetto di eterodossia va ricercata nella storia del [...] ', perché nella confezione di un testo sacro si selezionano gli aspetti ritenuti più significativi del messaggio originario annunciato da un profeta o dal fondatore di una nuova religione e se ne scartano altri. Ed è anche un 'far fare', perché, dal ...
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Kitsch
AAbraham A. Moles
di Abraham A. Moles
Kitsch
sommario: 1. Definizioni. 2. Kitsch ed estetica sociale. 3. I caratteri oggettivabili del Kitsch. 4. Cenni storici. 5. La comparsa del neo-Kitsch. [...] che sono intrinsecamente Kitsch: il ‛caodaismo' ce ne fornisce un esempio singolare con il suo accoppiamento di dei e di profeti in un sincretismo dommatico che riconcilia i fedeli divisi di fronte alle scelte, ed evita i conflitti di obbedienza ...
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Terrorismo
Luciano Pellicani
di Luciano Pellicani
Terrorismo
sommario: 1. Il terrorismo globale. 2. Fondamentalismo e terrorismo. 3. Una guerra di civiltà. 4. La cultura dei diritti di fronte al terrorismo. □ [...] , un privilegio: immolandosi, diventa uno shahīd, un 'martire della fede', un testimone della Verità divina, rivelata dal Profeta. Il che costituisce una potente gratificazione psicologica e alimenta l'orgoglio ascetico, tipico dei gruppi settari che ...
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Teatro
Ferdinando Taviani
Raimondo Guarino
Mirella Schino
Nicola Savarese
Raimondo Guarino
Franco Ruffini
(XXXIII, p. 353; App. II, ii, p. 948; III, ii, p. 902; IV, iii, p. 583; V, v, p. 480)
Parte [...] Latina, dove un'intensa vita di t. indipendenti si sviluppa senza alcun sussidio o con aiuti molto modesti.
Le voci profetiche non parlavano solo del mercato. Quel che dicevano di più definitivo era che il t. avrebbe perso di senso nella cultura ...
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profeta
profèta s. m. [dal lat. tardo propheta, gr. προϕήτης, der. di πρόϕημι «preannunciare, predire», comp. di προ- «avanti» e ϕημί «dire»] (pl. -i, ant. -e). – 1. a. In generale, persona che parla per ispirazione di una divinità, manifestandone...
profetare
v. tr. e intr. [dal lat. tardo prophetare] (io profèto, ecc.; come intr., aus. avere). – 1. Predire il futuro, preannunciare per ispirazione divina, con riferimento a profeti o a chi è dotato di spirito profetico: s’avverò tutto...