Umanista (Roma 1407 - ivi 1457). Di famiglia piacentina, studiò a Roma, dove il padre era avvocato concistoriale. Nel 1429 lasciò Roma per Pavia: qui insegnò eloquenza sino al 1431; due anni dopo, lo scandalo [...] . Le Elegantiae linguae latinae (1435-44) sono da questo punto di vista un testo esemplare: la lingua latina offre, nella in V. lo strumento linguistico si presenta come strumento critico e storico: di qui l'importanza delle sue Annotazioni ...
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Filosofo (Königsberg 1724 - ivi 1804). Di genitori pietisti, K. ricevette, specie dalla madre, una severa educazione etico-religiosa: frequentò il Collegium Fridericianum, diretto dal pastore F. A. Schultz, [...] eine altere entbehrlich gemacht werden soll, 1790), più difficile riuscì a K. fronteggiare con uguale successo le numerose critiche che assumevano come punto di partenza il suo stesso sistema. Già la polemica di F. H. Jacobi contro il concetto di ...
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Poeta e umanista (Arezzo 20 luglio 1304 - Arquà, od. Arquà P., tra il 18 e il 19 luglio 1374). Nato ad Arezzo da Eletta Canigiani e da ser Pietro di ser Parenzo dell'Incisa in Valdarno, che era stato bandito [...] comitale) e difendendo la politica viscontea, malgrado le concordi critiche e l'addolorato stupore degli amici. Nonostante l'intensa azione milanese di P. è uno dei più fecondi dal punto di vista letterario (De remediis utriusque fortune; Triumphi). ...
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Poeta (Zante 1778 - Turnham Green, presso Londra, 1827). Tra i massimi esponenti della letteratura italiana del neoclassicismo e del primo romanticismo, nella sua produzione si distinguono due linee letterarie [...] sin dalla giovinezza, il lavoro da lui svolto di critico, erudito, pubblicista politico, poeta. Risalgono infatti a di affidargli la direzione di un giornale letterario; ma al punto di dover prestare, come gli altri ufficiali, giuramento di fedeltà ...
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Uomo politico, pensatore ed economista (Besançon 1809 - Parigi 1865). Eletto nel 1848 all'Assemblea nazionale, P. svolse un'intensa attività politica anche in veste di pubblicista. Tenace oppositore di [...] Rousseau e di Smith, la sua fama è legata soprattutto alla critica svolta, in Qu'est-ce que la propriété?, alla proprietà privata potenziamento delle funzioni dello stato lo ha posto come punto di riferimento, soprattutto in Francia, delle correnti ...
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Economista e filosofo (Kirkcaldy, Scozia, 1723 - Edimburgo 1790). Educato nelle università di Glasgow e di Oxford, divenne professore di logica (1751) e poi di filosofia morale (1752) nell'università di [...] una rigorosa giustificazione teorica del laisser faire. S. criticò infatti aspramente tutti gli ostacoli concreti che si del lavoro e dello scambio fornita da S. rappresenti il punto di partenza della scuola economica "classica", che doveva avere ...
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Storico (Roma 1881 - ivi 1946), uno dei capi del modernismo italiano che, specialmente dopo la prima guerra mondiale, apparve quasi impersonato in lui. Sacerdote (1903), fu insegnante nel Seminario romano, [...] un rinnovamento interno e rivendicando i diritti della libera ricerca, criticò (per es., La Chiesa romana, 1933; Pio XII, postumo, 1946); né si riconciliò con essa in punto di morte, pur professandosene figlio fedele nello spirito e rivendicando ...
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Storico italiano (Palermo 1889 - Napoli 1946). Dedicatosi dapprima alla storia delle origini del cristianesimo, O. si è poi rivolto alla storia del Risorgimento, dei rapporti fra cattolicesimo e civiltà [...] discussioni metodologiche e storiografiche, attraverso studi notevoli per acume critico e finezza di analisi.
Vita
Dapprima insegnante nelle scuole di Cavour, parte 1a, 1848-57 (1940), punto culminante dei suoi studi risorgimentali. Venne fuori, da ...
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Generale tedesco (Heidenheim, Württemberg, 1891 - Herrlingen, Ulma, 1944). Durante la Seconda guerra mondiale alla testa dell'Afrika Korps conquistò Tobruch giungendo fino a al-Alamein (giugno 1942), il [...] 7a divisione corazzata che, dopo lo sfondamento sulla Mosa, puntò direttamente su Abbeville, dividendo in due l'esercito francese. Nel corso della guerra R. era diventato sempre più critico nei confronti della politica di Hitler che, dopo l' ...
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Filosofo, critico e sociologo tedesco (Berlino 1892 - Port Bou, Spagna, 1940). Studiò a Berlino, Friburgo e Monaco, laureandosi in filosofia a Berna (1919). Si accostò quindi al marxismo di G. Lukács e [...] spagnola, per non cadere nelle mani della Gestapo, si uccise. Punto di incontro di significative e talora contrastanti esperienze culturali - dal misticismo teologico di G. Scholem alle dottrine critiche di E. Bloch, al neokantismo di H. Cohen e H ...
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critico1
crìtico1 agg. [dal lat. critĭcus, gr. κριτικός «atto a giudicare, decisivo» e come s. m. «giudice, critico», der. di κρίνω «distinguere, giudicare»] (pl. m. -ci). – 1. Che riguarda la facoltà intellettiva di esaminare e giudicare,...
punto2
punto2 s. m. [lat. pŭnctum, lat. tardo pŭnctus, der. di pŭngĕre «pungere»: propr. «puntura, forellino»]. – 1. a. Nel cucito e nel ricamo, l’atto del passare il filo attraverso la stoffa e ripassarlo a breve distanza, e il risultato...