MORTARA, Lodovico
Nicola Picardi
– Nacque a Mantova il 16 aprile 1855 da una famiglia benestante. Il padre, Marco (Mordekai), uomo di vasta e profonda cultura, era il rabbino maggiore della Comunità [...] anni dalla sua morte, nel 1968, Salvatore Satta ha avuto il merito di riaprire la ‘grande pagina’ del «figlio del rabbino», a cui nel 1997 l’Accademia nazionale dei Lincei ha consacrato una ‘giornata lincea’.
Opere: oltre a quelle citate si segnalano ...
Leggi Tutto
Nome di una famiglia di dotti ebrei di origine spagnola, tra cui si segnalano: Mosé (n. Ṣafed - m. Damasco 1581), discepolo di Isac Luria e quindi capo rabbino a Damasco, autore di un'antologia ordinata [...] , autore di componimenti ancora oggi popolari (Zemiroth Yiśrā'ēl "I canti di Israele", 1586) e di commenti biblici; Jacob, nipote di Israel, fu rabbino a Gaza, dove nel 1665 aderì al sabbatianesimo e ne raccontò le vicende in una cronaca in ebraico. ...
Leggi Tutto
Famiglia ebraica di origine sefardita, a Roma nel sec. 16º, quindi a Monte San Savino e a Livorno. Alfredo Sabato (Livorno 1880 - ivi 1963) è stato direttore del collegio rabbinico, rabbino capo di Livorno [...] 'insediamento ebraico livornese. Il figlio Elio (Livorno 1915 - Roma 2015) è stato rabbino capo di Ancona dal 1940, quindi di Venezia dal 1946; dal 1951 è stato rabbino capo di Roma, dal 2002 emerito; l'autobiografia Perfidi giudei fratelli maggiori ...
Leggi Tutto
Ebreo siciliano del sec. XV. Era stato scolaro nello studio di Padova, da dove, nel 1416, era venuto a Messina come rabbino. Fu molto stimato, oltre che dai suoi correligionarî, numerosissimi allora in [...] B. ascese alla suprema carica, soppressa poi nel 1439, di Dienchelele, ossia giudice supremo degli Ebrei di Sicilia, succedendo al rabbino Giuseppe Abbonasia. Fu per consiglio del B. che il re Alfonso, nel 1450, accordò agli Ebrei, previo un donativo ...
Leggi Tutto
RAPOPORT, Shĕlōmōh Yĕhūdāh (abbreviato Shir)
Umberto Cassuto
Ebraista, nato a Leopoli il i° giugno 1790, uno dei fondatori della scienza del giudaismo. Dal 1840 fu rabbino a Praga, dove morì il 16 ottobre [...] 1868. Nei suoi scritti, tutti in ebraico, applicò il metodo storico alle indagini circa la letteratura ebraica dell'epoca talmudica e post-talmudica.
Fra essi sono principalmente da notare: ‛Ērek Millīn, ...
Leggi Tutto
SERVI, Flaminio
Alberto Cavaglion
SERVI, Flaminio. – Nacque a Pitigliano (Grosseto) il 24 dicembre 1841, sesto figlio di Samuele e di Fiore Castelnuovo.
La madre, insegnante nella scuola elementare, [...] Paggi e Marco Sabbadini, con i quali, nel 1864 a Pitigliano, conseguì il primo titolo di studio, quello che nella carriera rabbinica va sotto il nome di chaver. Al primo dei suoi maestri avrebbe dedicato una monografia (Angelo Paggi e le sue opere ...
Leggi Tutto
Ebraista, nato il 21 maggio 1868 a Ungvár (oggi Užhorod), dal 1896 al 1906 condirettore della Zeitschrift für hebräische Bibliographie, è dal 1912 rabbino maggiore di Praga. È uno dei più insigni rappresentanti [...] della scienza del giudaismo. A lui sono dovute eccellenti edizioni di poeti ebrei del Medioevo, fra cui quella, non ancor compiuta, di Giuda Levita, e l'altra, di cui è uscito finora il vol. I (1926), ...
Leggi Tutto
MONCADA, Guglielmo Raimondo
Simona Foà
MONCADA, Guglielmo Raimondo (Šemu’el ben Nissim Abū l-Farağ, Flavio Mitridate). – Nacque intorno al 1450 a Caltabellotta, in Sicilia, dal rabbino Šabbetai, e da [...] Stella, della quale è stato di recente scoperto il testamento, rogato nel 1491, dal quale si è potuti risalire al nome di nascita del M. nonché al luogo e alla famiglia di origine (Scandaliato).
Il nome ...
Leggi Tutto
SONCINO (Soncinati)
Giannetto Avanzi
Famiglia israelita di tipografi nomadi, operanti nei secoli XV e XVI. Trae il nome da Soncino (v.), dove ebbe a stabilirsi un dotto rabbino e medico, originario di [...] (1527). Le continue difficoltà e le persecuzioni incontrate nella sua qualità di diffusore di libri ebraici, talmudici e rabbinici, determinarono Girolamo ad allontanarsi dall'Italia e a rifugiarsi nei dominî turchi, prima a Salonicco (1529), poi a ...
Leggi Tutto
MENDELSSOHN, Moses
Enzo Bonaventura
Filosofo, nato a Dessau il 6 settembre 1729 da povera famiglia ebraica; a 14 anni seguì a Berlino il suo maestro di Talmüd, rabbino Fraenkel. Acquistata una vasta [...] cultura filosofica e letteraria, strinse amicizia coi giovani antesignani dell'illuminismo tedesco: Chr. Fr. Nicolai, K. W. Ramler, Th. Abbt, e soprattutto col Lessing, che conobbe nel 1754 e di cui divenne ...
Leggi Tutto
rabbino
s. m. [dall’ebr. rabbī: v. rabbi]. – Antica denominazione dei dottori della legge ebrei, oggi usata a designare i capi spirituali delle singole comunità, nelle quali, oltre a presiedere il culto e i principali riti, e a dirimere le...
rabbinico
rabbìnico agg. [der. di rabbino] (pl. m. -ci). – Di rabbino, dei rabbini: tradizioni r.; l’insegnamento r.; esegesi r. (della Bibbia); scrittura r., scrittura ebraica derivata dalla quadrata, adoperata per libri d’importanza minore...