polinomiopolinòmio [Comp. di poli- e -nomio di binomio] [ANM] Somma di più monomi, detti termini del p., i cui coefficienti sono detti coefficienti del p.; grado diun p. rispetto a una variabile è [...] !)-1(a₁k1...arkr), ove la sommatoria è estesa a tutti i valori dei numeri interi, non negativi, k₁,...,kr , detti coefficienti polinomiali, tali che Σiki=n. ◆ [ANM] Zeri diun p.: le radici dell'equazione che si ottiene uguagliando a zero il p. dato. ...
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L'Ottocento: matematica. Analisi complessa
Jeremy Gray
Analisi complessa
Lo sviluppo dell'analisi complessa è una delle caratteristiche salienti della matematica del XIX secolo. Lo studio di funzioni [...] dell'aritmetica allora, necessariamente, sono numeri complessi. Questa conclusione lasciava irrisolto il problema dell'esistenza delle radicidiunpolinomio (e del fatto che le stesse obbediscano o meno alle leggi dell'aritmetica).
In effetti, il ...
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L'Ottocento: matematica. Teoria dei numeri
Catherine Goldstein
Teoria dei numeri
Le tappe più significative dello sviluppo diun settore della scienza o dell'arte si accordano raramente con la suddivisione [...] an−bn)/(a−b) e vn=an+bn, nel caso in cui a e b siano le radicidiunpolinomiodi secondo grado a coefficienti interi primi tra loro. Gli un, per n dispari, dividono l'espressione x2−aby2; Lucas ne dedusse la legge secondo la quale certi numeri primi ...
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La grande scienza. Teoria dei numeri
Anatolij A. Karatsuba
Teoria dei numeri
La teoria dei numeri o, adottando una locuzione di Carl Friedrich Gauss (1777-1855), l'aritmetica superiore, è lo studio [...] 'aritmetica dei numeri algebrici sia sulla geometria algebrica.
Un numero α si dice algebrico di grado n se è radicediun'equazione f(x)=axn+bxn−1+…+c=0, dove a≠0, e b,…,c sono numeri interi e il polinomio f(x) è 'irriducibile sul campo dei numeri ...
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L'Ottocento: matematica. Metodi del calcolo numerico
Dominique Tournès
Metodi del calcolo numerico
Prima del 1870 l'analisi numerica non si era ancora sviluppata come disciplina autonoma; esisteva [...] forma
[5] (…((anx+an-1)x+an-2)x+…+a1)x+a0
allo scopo di minimizzare il numero delle moltiplicazioni da effettuare.
Per calcolare le radicidiunpolinomio Dandelin (1826), Nikolaj Ivanovič Lobačevskij (1834) e Karl Heinrich Graeffe (1837) seguirono ...
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Parte dell’analisi matematica che si occupa della ricerca di algoritmi per la risoluzione numerica di problemi quali l’approssimazione di funzioni e l’integrazione di equazioni differenziali ordinarie [...] .
Un altro metodo, il metodo di Laguerre, si fonda sul fatto che se si divide p(x) per x−α e se i coefficienti del polinomio quoziente e il resto di tale divisione sono numeri tutti non negativi, allora la [1] non ha radici reali maggiori di α ...
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Anatomia
Ammasso di cellule epiteliali alla cui attività si deve la formazione diun tessuto.
M. dell’unghia L’ammasso di cellule dello strato onicogeno che si osserva in corrispondenza della radice dell’unghia [...] radici dell’equazione si dicono radici caratteristiche o autovalori di A; il primo membro dell’equazione si dice polinomio caratteristico di matriciale permette inoltre la risoluzione diun sistema di equazioni differenziali ordinarie nella variabile ...
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razionale In matematica, numeri r. sono i numeri interi e frazionari, che esprimono il rapporto di due grandezze commensurabili. Originariamente si pensava (guidati dall’idea che ogni figura geometrica [...] le funzioni r. intere sono quelle rappresentate da unpolinomio. Si dicono curve r. particolari curve algebriche, tali che le coordinate dei loro punti si possono esprimere come funzioni r. invertibili di una variabile ausiliaria o parametro. Per es ...
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Operatori, teoria degli
Helmut H. Schaefer e Manfred P. Wolff
Sommario: 1. Introduzione. 2. Operatori lineari fra spazi di dimensione finita. a) Generalità. b) Operatori hermitiani, normali e unitari. [...] p(λ) è allora unpolinomio in λ (indipendente da B) ed è detto ‛polinomio caratteristico' di A. Come si può desumere dalla (3), gli autovalori di A sono proprio le radici (generalmente complesse) di questo polinomio. Quindi vale il seguente teorema ...
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L'Eta dei Lumi: matematica. Le equazioni differenziali
Silvia Mazzone
Clara Silvia Roero
Le equazioni differenziali
E con la nascita del calcolo infinitesimale di Newton e di Leibniz, nella seconda [...] +Cq2+...+Lqn=0;
pertanto, se q è una radice dell'equazione caratteristica, allora y=eqx è una soluzione a considerare casi particolari in cui S è unpolinomio. Va appunto a Laplace il merito di aver attirato l'attenzione dei matematici sull'equazione ...
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quadratico
quadràtico agg. [der. di quadrato2] (pl. m. -ci). – 1. In matematica e nelle applicazioni, relativo all’elevazione a quadrato. È usato in locuzioni di sign. partic., tra le quali: a. Equazioni q., equazioni algebriche di secondo...
segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...