La contrazione è un fenomeno fonologico di fusione di vocali adiacenti, che nel caso estremo porta all’➔elisione di una delle due. La fusione infatti può lasciare tracce nella vocale risultante, come nella [...] pronuncia, di distinguerli reciprocamente nel plurale» (Serianni 1989: 138) (➔ accento grafico). Si noti che se invece la radicelessicale termina in [i] tonica, si viene a creare una sequenza di vocali identiche, soggette a contrazione: restii [res ...
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Per desinenze, nella grammatica tradizionale, s’intendono le terminazioni delle parti del discorso variabili (➔ parti del discorso), che in genere recano informazione morfologica di natura flessiva (➔ [...] «terminare»).
Oggi si preferisce per vari motivi parlare di morfemi (o suffissi, nel caso ricorrano dopo la radicelessicale) flessivi. Innanzi tutto, il termine desinenza fa genericamente riferimento al fatto che questi suffissi si collocano nella ...
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La fonetica linguistica è lo studio dei suoni (o foni; ➔ fonetica articolatoria, nozioni e termini di) prodotti dai parlanti nell’atto di pronunciare una lingua. Ciò non esaurisce la totalità dei suoni [...] uno iato (p[wɔi̯]). I trittonghi all’interno di radice sono alquanto rari (cfr. acq[ɥje]scenza), anche /ʤ b/ (cfr. fa[dːʒ]olo, tu[bː]o), che si rafforzano anche a livello post-lessicale (lo [ʝː]ato, la [dːʒ]emma, la [bː]uca). L’allungamento di /ʤ b/ è ...
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Prima di affrontare la descrizione del sistema fonologico dell’italiano, occorre illustrare brevemente il significato del termine fonologia. Lo studio dei suoni prodotti dall’apparato fonatorio è l’oggetto [...] in posizione intervocalica, a condizione che si trovi all’interno di morfema lessicale o al suo confine finale:
(7) chiese («passato di chiedere solo verbi alla terza persona plurale la cui radice è accentata sulla terzultima sillaba (ad es., dubito ...
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La morfologia è il settore della linguistica che studia la struttura interna delle parole e le relazioni fra i cambiamenti di forma e i cambiamenti di senso delle parole. Ad es., la parola italiano può [...] italiano):
(a) i lessemi sono di norma formati da una radice e da almeno un affisso flessivo, usato per indicare i rapporti composizione consiste nell’unione di due (o più) morfemi lessicali. I composti dell’italiano sono formati tipicamente da due ...
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Insieme alle ➔ consonanti, le vocali (dal lat. (litteram) vocālem «lettera provvista di voce») sono una delle due fondamentali categorie di foni linguistici (➔ fonetica; ➔ fonologia).
Per definire le vocali [...] una vocale [+ATR] è prodotta con un avanzamento della radice della lingua, attraverso una cavità faringale più ampia e è accentata, nel parlato lento, in quello letto, nelle parole lessicali e nelle forme iperarticolate, che in quanto tali tendono a ...
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Tradizionalmente prosodia è un termine della metrica classica, dove designa lo studio del verso (gr. prosōidía «accento, modulazione della voce», comp. di prós «accanto» e ōidḗ «canto»). Inizialmente indicante [...] di una parola. In queste lingue i toni sono lessicali e non necessariamente legati all’accento primario (tutte le di /s/ nelle pronunce settentrionali è impedita dal confine tra prefisso e radice; oppure ami[k]o → ami[ʧ]i, dove il morfema flessivo ...
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Le semivocali sono suoni di tipo vocalico che, nei dittonghi (➔ dittongo) e nei trittonghi (➔ trittongo), si combinano alle ➔ vocali propriamente dette. Una suddivisione più fine oppone le semivocali alle [...] ] + vocale è nelle forme flesse in cui a una radice terminante in [w] si aggiunge un suffisso plurale [-jamo, pp. 255-296.
Migliorini, Bruno (1990), Innovazioni grammaticali e lessicali dell’italiano d’oggi, in Id., La lingua italiana del Novecento, ...
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Ogni lingua si articola in sillabe, per effetto dell’alternarsi di foni consonantici e vocalici (➔ fonetica; ➔ consonanti; ➔ vocali). I secondi sono caratterizzati da maggior sonorità intrinseca e maggior [...] (come le germaniche), la sillabazione italiana è un processo post-lessicale, ossia soggetto a ricalibrazione in contesto; cfr. in alto Pier Marco (1999), Incontri vocalici tra prefisso e radice (iato o dittongo?), «Archivio glottologico italiano» 84 ...
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La parola è un’unità centrale nell’organizzazione del linguaggio. L’esistenza di specifiche condizioni e di fenomeni fonologici che si riferiscono alla parola porta all’individuazione di un costituente [...] . Si noti che con accento si intende qui la caratteristica lessicale, cioè l’accentazione che è parte integrante della parola nella ’esempio che segue si nota come la caratteristica delle vocali della radice, posteriore in (4 a.) e anteriore in (4 b ...
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indice
ìndice s. m. [dal lat. index -dĭcis, propr. «indicatore», der. del tema di indicare «indicare»]. – 1. In senso generico ed etimologico (da cui si sviluppano tutti i sign. particolari), qualsiasi cosa che serve a indicare. In origine...
triconsonantico
triconsonàntico agg. [comp. di tri- e consonante] (pl. m. -ci). – In linguistica, costituito di tre consonanti: gruppi t. (come str- di strada); radice triconsonantica. In partic., con riferimento alle lingue semitiche, struttura...