Lingua derivata dal latino, l’italiano fa parte della famiglia romanza (detta anche, meno spesso, neolatina) insieme a francese, spagnolo, portoghese, gallego, catalano, romeno e altre minori. A causa [...] meno per quanto attiene alla sintassi e per talune innovazioni lessicali (vedi oltre). Per altro verso (a causa di flessione ha luogo mediante sostituzione di vocali e l’aggiunta, alla radice, di una varietà di ➔ suffissi (cioè allo stesso modo dei ...
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La fonetica linguistica è lo studio dei suoni (o foni; ➔ fonetica articolatoria, nozioni e termini di) prodotti dai parlanti nell’atto di pronunciare una lingua. Ciò non esaurisce la totalità dei suoni [...] uno iato (p[wɔi̯]). I trittonghi all’interno di radice sono alquanto rari (cfr. acq[ɥje]scenza), anche /ʤ b/ (cfr. fa[dːʒ]olo, tu[bː]o), che si rafforzano anche a livello post-lessicale (lo [ʝː]ato, la [dːʒ]emma, la [bː]uca). L’allungamento di /ʤ b/ è ...
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Il termine orientalismi include classi molto ampie di ➔ prestiti assunti dall’italiano in varie epoche. A differenza di altre denominazioni che fanno riferimento a realtà etnogeografiche ed etnolinguistiche [...] fanno puntuale riscontro citazioni di singoli atomi lessicali che costellano trattati scientifici e relazioni di da taglio»; tatti < hindī ṭaṭṭī «sorta di pasta fatta di radici che si applica alle aperture delle finestre»; tcita < hindī cītā ...
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Linguaggio
Domenico Parisi
Raffaele Simone
Olga Capirci
Virginia Volterra
In senso generico, linguaggio è un termine che designa qualunque codice destinato a esprimere o comunicare significati. In [...] di estendersi anche al di là del limite dei denti, la sua radice si è fatta più profonda, la sua massa può cambiar forma, vita, quando già il bambino possiede un buon patrimonio lessicale che si sta rapidamente espandendo. Anche in questo caso ...
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Prima di affrontare la descrizione del sistema fonologico dell’italiano, occorre illustrare brevemente il significato del termine fonologia. Lo studio dei suoni prodotti dall’apparato fonatorio è l’oggetto [...] in posizione intervocalica, a condizione che si trovi all’interno di morfema lessicale o al suo confine finale:
(7) chiese («passato di chiedere solo verbi alla terza persona plurale la cui radice è accentata sulla terzultima sillaba (ad es., dubito ...
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La morfologia è il settore della linguistica che studia la struttura interna delle parole e le relazioni fra i cambiamenti di forma e i cambiamenti di senso delle parole. Ad es., la parola italiano può [...] italiano):
(a) i lessemi sono di norma formati da una radice e da almeno un affisso flessivo, usato per indicare i rapporti composizione consiste nell’unione di due (o più) morfemi lessicali. I composti dell’italiano sono formati tipicamente da due ...
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Vicino Oriente antico. L'analisi linguistica
Gábor Zólyomi
Giovanni Garbini
L'analisi linguistica
Grammatica
di Gábor Zólyomi
A partire dal III millennio, se non prima, in Mesopotamia vi furono due [...] erano inoltre testi bilingui in cui, come nel caso delle liste lessicali (v. cap. VII, par. 1), le due versioni erano e il biconsonantico nw e diversi termini omofoni della stessa radice ḥnw con cinque segni (qui separati da un punto) ḥ ...
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Insieme alle ➔ consonanti, le vocali (dal lat. (litteram) vocālem «lettera provvista di voce») sono una delle due fondamentali categorie di foni linguistici (➔ fonetica; ➔ fonologia).
Per definire le vocali [...] una vocale [+ATR] è prodotta con un avanzamento della radice della lingua, attraverso una cavità faringale più ampia e è accentata, nel parlato lento, in quello letto, nelle parole lessicali e nelle forme iperarticolate, che in quanto tali tendono a ...
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In pochi casi, come in quello dell’italiano moderno, nel fare la storia di una lingua ci si imbatte in un termine cronologico preciso che abbia segnato un cambiamento netto di situazione ambientale generale [...] ora, nel segno di una forte continuità: morfologica, sintattica, lessicale, ortografica. Di fonologia non si può parlare, perché le del ministro fascista, il pedagogista Giuseppe Lombardo Radice, cercò di affrontare nuovamente, ma sul terreno ...
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Il testo, l’unità fondamentale della comunicazione linguistica, si definisce per la sua natura funzionale (persegue uno scopo comunicativo globale) e semantica (il suo significato è unitario e strutturato). [...] progressione. Per es., nel testo seguente:
(6) La radice vive, nella sua veste dimessa, nascosta nel suolo. Tuttavia soggetto sottinteso; vi è l’aggettivo paterna e la ripetizione lessicale il padre che si collegano alla prima apparizione di padre ...
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indice
ìndice s. m. [dal lat. index -dĭcis, propr. «indicatore», der. del tema di indicare «indicare»]. – 1. In senso generico ed etimologico (da cui si sviluppano tutti i sign. particolari), qualsiasi cosa che serve a indicare. In origine...
triconsonantico
triconsonàntico agg. [comp. di tri- e consonante] (pl. m. -ci). – In linguistica, costituito di tre consonanti: gruppi t. (come str- di strada); radice triconsonantica. In partic., con riferimento alle lingue semitiche, struttura...