Arcivescovo di Canterbury e dottore della Chiesa.
La vita. - Nacque in Aosta sul finire del 1033 o sul principio del 1034 di nobile famiglia, che si volle poi anche imparentata con i Savoia, come si volle [...] nel suo secolo.
Ma tale egli fu soprattutto come filosofo e teologo, aprendo una nuova via alla scienza cattolica i due estremi dei nominali e degli ultrareali, con quel moderato realismo, che fu poi con più precisione chiarito, come altri punti, ...
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Nacque a Mosca il 30 ottobre (11 novembre) 1821 nella famiglia di un medico militare. La sua infanzia fu triste per le ristrettezze della sua famiglia e per le impressioni a cui fu soggetto il suo animo [...] del tutto, ricomparendo perfino nei fratellî Karamazov; e il realismo che, di aiuto dapprima per questa liberazione, sarà, a fine del sec. XIX e il principio del XX fu più filosofica che artistica: furono il suo cristianesimo e il suo slavofilismo che ...
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GIOBERTI, Vincenzo
Giuseppe Saitta
Nacque a Torino il 5 aprile 1801 da Giuseppe, di condizione non agiata. Ricevette la prima istruzione dai padri dell'Oratorio, e segnatamente dal p. Fontana e dal [...] del '48 e '49, e il suo realismo politico gli apparve poco fondato, nel Rinnovamento civile, ., 2ª ed., Firenze 1927, pp. 13-30. - Sul pensiero filosofico del G. vedi: B. Spaventa, La filosofia di G., Napoli 1863; G. Gentile, Rosmini e G., Pisa 1898 ...
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Nato a Camberwell, Londra, il 7 maggio 1812. Il padre, benestante, impiegato alla banca d'Ingnilterra, era un uomo di non comune, larga cultura, e la madre una donna di raffinata sensibilità e di semplice, [...] di donna, e il suo studio del Papa rivela la sua più matura filosofia. L'opera intera pulsa di vivi e drammatici particolari della vita di Roma messe di opere rimane, che per vivo realismo di rappresentazione, per sottile e penetrante psicologia, ...
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La retorica tradizionale iscriveva la poesia drammatica tra i varî generi letterarî (epica, lirica, oratoria, ecc.). L'estetica moderna ha negato, come si sa, una reale autonomia di cotesti generi, riducendoli [...] tale Andrea Gryphius (1616-1664) per certo aspro realismo che traspira da alcune sue azioni sceniche. Lessing, dopo, quando meditava sull'essenza del dramma a specchio della filosofia kantiana). Il teatro "dev'essere il complemento delle leggi" ...
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Illustre filosofo e medico musulmano, cultore anche di scienze matematiche, fisiche e naturali e poeta di qualche merito, che scrisse per lo più in arabo, talora in persiano; nacque nel Ṣafar 370 èg. (agosto-settembre [...] , arriva a una formula assai vicina al realismo temperato della Scolastica e forse ispiratrice di quella opuscoli sembra addirittura adombrata la dottrina delle due verità, la filosofica e la religiosa. S'intende quindi la violenza degli attacchi ...
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Pur appartenendo a etnie e gruppi linguistici diversi, le popolazioni balcaniche vivono nella medesima area e stanno affrontando con specifiche peculiarità le trasformazioni politiche, sociali ed economiche [...] la cui metafisica cristiana è accompagnata da elementi di filosofia esistenzialista (Zemlja, 1934, Terra; Groze in poročilo, metà del 20° sec. la scena letteraria fu dominata dal 'realismo socialista', che vide lo sviluppo di tutti i generi: dalla ...
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LETTONIA
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Emma Ansovini
Pietro U. Dini
(XX, p. 988; App. I, p. 788; II, II, p. 189; v. URSS, App. III, II, p. 1043; IV, II, p. 754)
Già una delle repubbliche socialiste sovietiche, dal 1991 costituisce [...] . Blaumanis (1863-1908), sviluppò forme e temi del realismo nelle sue opere narrative Pelēka akmens stāsti ("I racconti della Vācietis (1933-1983) autore di liriche di denso spessore filosofico come Elpa ("Respiro", 1966), Antracīts ("Antracite", 1978 ...
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LITUANIA
Emma Ansovini
Pietro U. Dini
(XXI, p. 288; App. I, p. 799; II, II, p. 214; v. URSS, App. III, II, p. 1043; IV, III, p. 754)
Già una delle repubbliche socialiste sovietiche, dal 1991 costituisce [...] a un radicale mutamento negli orientamenti letterari. Il ''realismo socialista'' diviene il modello artistico dominante per buona e soggetti, s'impongono il romanzo psicologico e quello filosofico. Fra gli autori spiccano J. Baltušis (1909-1991) ...
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È termine diventato di largo uso nel linguaggio filosofico e politico della seconda metà del secolo decimonono. Stando al significato etimologico della parola (dalla quale sono pure derivati i termini [...] che per la sua opera (v. bibl.) può considerarsi il vero filosofo dell'anarchismo. Sulle basi di una critica accanita di tutte le idealità sociali assoluto, costruito sulla base del realismo istintivista. Con una diversa interpretazione della ...
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realismo
s. m. [der. di reale2]. – 1. a. Nella filosofia scolastica, corrente e posizione teorica che, nella valutazione del problema degli universali, attribuisce una realtà oggettiva ai concetti universali (contrapp. a nominalismo e concettualismo):...
neorealismo
s. m. [comp. di neo- e realismo]. – 1. Movimento filosofico, sorto tra la fine dell’Ottocento e gli inizî del Novecento, che, pur con diversità di singole posizioni e interpretazioni, tende a rivalutare l’esistenza obiettiva del...