Il linguaggio dei segni
William C. Stokoe
Gli animali comunicano in molti modi assai complessi. Per esempio, i nostri parenti più vicini nel regno animale, gli scimpanzé, in alcuni momenti gesticolano [...] grado di utilizzare una mano come agente attivo e l'altra come paziente passivo.
Questa grande libertà nelle azioni manuali è in realtà uno dei punti messi in risalto da coloro che sono inclini a escludere le lingue dei segni e i gesti da un quadro ...
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La norma linguistica può essere definita «come un insieme di regole, che riguardano tutti i livelli della lingua (fonologia, morfologia, sintassi, lessico, testualità), accettato da una comunità di parlanti [...] Lo Piparo & G. Ruffino, Palermo, Sellerio, pp. 199-208.
Sabatini, Francesco (1985), L’“italiano dell’uso medio”: una realtà tra le varietà linguistiche italiane, in Gesprochenes Italienisch in Geschichte und Gegenwart, hrsg. von G. Holtus & E ...
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La più antica grammatica italiana che si conosca è trasmessa, anonima, dalle prime carte del codice Reginense Latino 1370 della Biblioteca Apostolica Vaticana (nota perciò come Grammatichetta vaticana; [...] , dunque, non mira più in alcun modo a insegnare la lingua bella, o la lingua-modello, ma vuole descrivere la realtà e spiegare il funzionamento del meccanismo linguistico. Va notato che il giudizio di grammaticalità qui espresso non è basato su un ...
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I verbi transitivi e quelli intransitivi (la cui definizione e la cui terminologia furono fissate già nella grammatica antica) rappresentano un’opposizione fondamentale tra i ➔ verbi di una lingua. Nella [...] del morfema riflessivo e della scelta degli ausiliari, in realtà il quadro è molto articolato: tutte le classi aspettuali supporre che il soggetto dei verbi inaccusativi sia in realtà un oggetto in un livello della rappresentazione della struttura ...
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Con il termine arabismi si intende una particolare classe di esotismi, molti dei quali successivamente integratisi nel vocabolario italiano e allineatisi alla morfologia della nostra lingua (➔ adattamento; [...] Koller, I berberi marocchini, p. 165).
In qualche caso le parole arabe, specie se attinenti al rito islamico, sono in realtà giunte attraverso altre lingue: così ayatollah (dal 1971 riferito a Khomeynī in B. Zevi, Cronache di architettura, p. 22, ma ...
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La predicazione è stata lo strumento di comunicazione di massa che più a lungo e capillarmente ha operato in Europa e in Italia, importante sia come veicolo di conoscenza religiosa e orientamento morale, [...] alti prelati o addirittura del Papa, capaci di porsi come testi di lingua precisa e colta e stile alto. In realtà, non sono prediche, ma discorsi pubblici. La predica domenicale dei parroci non sembra invece linguisticamente in condizione di incidere ...
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L’alfabeto italiano è l’insieme dei segni grafici o ➔ grafemi (o in termini usuali, lettere) che servono a trascrivere la lingua italiana. L’alfabeto italiano prosegue l’alfabeto della lingua latina, che [...] h, l, m, n, p, q, r, s, t, v, z) e 5 (a, e, i, o, u) per i suoni vocalici. La lettera h, in realtà, non rappresenta mai un suono (a parte la realizzazione facoltativa dell’aspirazione in interiezioni come ah, eh, ehm, oh) ed è il segno diacritico per ...
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La parola complemento ha assunto nella storia della linguistica e della grammaticografia occidentale molti e diversi significati. Nella tradizione scolastica italiana, tuttavia, essa ha un ambito d’uso [...] ‘strumento’, ‘di mezzo’, e così continuando, fino ad arrivare ad una lista minuziosissima, ma poco applicabile nella realtà e soprattutto priva di appropriate contropartite formali (ibid.: 349).
Quest’ultimo passaggio allude al fatto che nelle lingue ...
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BIONDELLI, Bernardino
Tullio De Mauro
Nacque a Verona il 14 marzo 1804. Dopo avere insegnato matematica, storia e geografia nelle scuole di Verona e di altre città del Veneto, si stabilì nel 1839 a [...] pp. 355 s.).
Altro lavoro importante del B. fu Sullosvolgimento delle lingue indoeuropee (Milano 1841), primo volume, restato in realtà unico, d'un progettato Atlante linguistico d'Europa (tracce di questo nei molti manoscritti serbati all'Ambrosiana ...
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In linguistica, la categoria di nome astratto non è universalmente accettata. I nomi astratti non sarebbero infatti di facile definizione dal punto di vista semantico: non a caso l’‘astrattezza’ non rientra [...] 1) l’amore / la diffidenza / la verità
(2) * gli amori / * le diffidenze / * le verità
(3) * ha un coraggio
(4) ha del coraggio
In realtà, con alcuni di questi nomi (come per i nomi di massa concreti) l’uso del plurale e dell’articolo uno è possibile ...
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realta2
realtà2 s. f. [dal lat. realĭtas, der. di realis «reale2»]. – 1. In senso astratto, la qualità e la condizione di ciò che è reale, che esiste in sé e per sé o effettivamente e concretamente: a. Nell’uso comune: la r. di un fatto, di...
soaltà s. f. In letteratura, ideale poetico consistente nella fusione e sintesi armonica di sogno e realtà. ♦ Scrive l’autore nella RAP-PRESENTAZIONE, sorta di manifesto personale: «La Soaltà è terra vergine che molto promette al suo poeta-contadino....