BUONAMICI, Giovanni Francesco
Gaspare De Caro
Nacque a Prato nel 1592 da Piero di Bonamico e da Livia Camesecchi. Avviato dal padre allo studio delle leggi, si addottorò probabilmente a Pisa. In una [...] alle rispettive corti di residenza alcune proposte che aveva molto a cuore: il B. inviava infatti allo scienziato fiorentino una Scrittura inmateria di navigazione (pubblicata da C. Guasti in Arch. stor. ital., s. 4, XVI [1885], pp. 3-24), nella ...
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PETTINATO, Giovanni
Maria Giovanna Biga
PETTINATO, Giovanni. – Nacque a Troina (Enna) il 27 novembre 1934 da Giuseppe, fabbro, e Francesca Consoli, terzo di cinque figli. Intorno all’età di dieci anni [...] . Egli riuscì a comprendere che si trattava di una lingua semitica nuova, la più antica finora attestata e che la scrittura era un misto di logogrammi sumerici e di segni sillabici. Nel 1975 a Ebla avvenne la grande scoperta dell’Archivio reale ...
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Ittiti
Silvia Moretti
I fondatori di un grande impero indoeuropeo in Asia Minore
La popolazione indoeuropea degli Ittiti a partire dai primi secoli del 2° millennio a.C. si stabilì in Asia Minore (Turchia [...] , tra cui si distinguevano il dio della tempesta e la dea del Sole. Nei loro documenti avevano adottato la scrittura cuneiforme, un segno dell'influenza profonda esercitata dalla civiltà della Mesopotamia su di essi.
La storia
Dopo aver creato ...
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comune
Forma di governo autonomo cittadino, sorto in Europa dopo il Mille. L’uso sostantivato dell’aggettivo comune (dal lat. communis «di tutti») indica storicamente la forma di governo tipica delle [...] città e del contado che si fa sempre più complessa. Nel c. podestarile si diffonde l’uso della scrittura amministrativa che rende possibile la fissazione delle norme e dei provvedimenti, una nuova organizzazione della giustizia, del reclutamento ...
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Processo legato alla genesi di una modificazione (traccia mnestica) di un substrato, organico o non, attraverso il quale un determinato effetto persiste e diviene suscettibile di rimanifestarsi nel corso [...] sono sincronizzate con il segnale di clock; le DDR (sigla di double data rate) SDRAM sono SDRAM che permettono lettura e scrittura sia sul fronte di salita sia sul fronte di discesa del ciclo di clock.
Capacità
Dal punto di vista funzionale, le m ...
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Sistema convenzionale di divisione del tempo: l’intervallo base di tale divisione è di solito l’anno (c. annuale), la cui durata è fissata in modo che si discosti il meno possibile dalla durata media astronomica [...] di oscillazione dei fenomeni connessi con la stagionalità. Solo quando le civiltà ‘colte’, disponendo di sistemi di scrittura, costruirono c. scritti, questo margine di oscillazione venne progressivamente ridotto; ma in queste stesse civiltà rimasero ...
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Popolazione dell’Asia centrale, che nel 13° sec. fondò un grande impero, esteso dalla Cina all’Asia Anteriore, e dominò poi anche parte dell’Europa orientale.
Il nome in senso stretto designava in origine [...] sono la pietra di Genghiz khān, del 1225, commemorante una gara d’arco, e il sigillo di Güyük su una lettera del 1246 fatta pervenire a papa Innocenzo IV. La scrittura era in un primo tempo quella adoperata dagli Uiguri e solo nel 1311 fu adottata la ...
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PAKISTAN
Mario Ortolani
Anna Filigenzi
Daniela Bredi
Pierfrancesco Callieri
Maria Luisa Zaccheo
Angela Prudenzi
(App. II, II, p. 485; III, II, p. 343; IV, II, p. 717)
Circa il 40% del territorio [...] su cui sorgeva la città, al riparo dal mutevole corso dell'Indo. Non si è invece ancora giunti a una decifrazione della scrittura harappana, anche se la teoria propugnata da A. Parpola e da altri studiosi, secondo i quali i segni nasconderebbero una ...
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Il concilio
Manlio Simonetti
Col nome di concilio, o sinodo, s’intende, nella Chiesa antica, un’assemblea di vescovi riuniti per discutere di questioni importanti che trascendevano l’autorità dei singoli [...] solo, in alcuni vescovi che con lui erano stati alla scuola di Luciano d’Antiochia, un dotto presbitero, studioso della Scrittura, che aveva confessato la fede col sangue negli ultimi tempi della Grande Persecuzione (311), per cui la sua santità era ...
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LOREDAN (Loredano), Giovan Francesco
Clizia Carminati
Nacque a Venezia il 27 febbr. 1607 da Lorenzo di Giovan Francesco, del ramo dei Loredan da S. Maria Formosa, e da Leonora di Carlo Boldù, che gli [...] di G. Benamati ad A. Aprosio (1629-1652), in Aprosiana, n.s., X (2002), pp. 11-67; C. Carminati, Alcune considerazioni sulla scrittura laconica nel Seicento, ibid., pp. 91-112; G.L. Betti, Un elogio di F. Pallavicino a G.B. Manzini e una lettera di G ...
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scrittura
s. f. [lat. scriptūra, der. di scriptus, part. pass. di scribĕre «scrivere»]. – 1. Rappresentazione visiva, mediante segni grafici convenzionali, delle espressioni linguistiche: apprendere l’uso della scrittura. 2. a. L’insieme dei...
scritturabile
scritturàbile agg. [der. di scritturare]. – 1. Che si può scritturare, che può essere scritturato, detto di artista o attore. 2. Che può essere passato a scrittura, detto di dati contabili.