La Sicilia, buona parte della Calabria e il Salento (la parte meridionale estrema della Puglia) formano l’area linguistica definita meridionale estrema. Tale territorio trova proprio nella sua posizione, [...] hanno dato l’impressione contraria (Vàrvaro 1984: 280).
Dopo l’eccezionale ma breve periodo rappresentato dalla Scuola fridericiana, nota come ➔ Scuola poetica siciliana (sec. XIII), che di fatto non ha avuto eredi né sull’isola, né nella restante ...
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Per variazione linguistica si intende l’importante carattere delle lingue di essere mutevoli e presentarsi sotto forme diverse nei comportamenti dei parlanti. La proprietà di un’entità di assumere diverse [...] , [jː], [ˈfijːo], tipica della pronuncia regionale romana, campana, siciliana e di altre zone;
(d) come nesso di laterale alveolare e loro forma ‘corretta’, compilata presumibilmente da un maestro di scuola del IV secolo d.C., e così chiamata perché ...
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La predicazione è stata lo strumento di comunicazione di massa che più a lungo e capillarmente ha operato in Europa e in Italia, importante sia come veicolo di conoscenza religiosa e orientamento morale, [...] culturale e linguistica, essendo stata a lungo l’unica scuola frequentata da tutti.
La preoccupazione di trovare nella tua, la speranza tua (Gregorio 1965: XVII).
La Chiesa siciliana promuove addirittura predica e catechesi in dialetto: «Le prediche ...
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Il termine koinè (meno diffusa la variante grafica coinè) proviene dal greco koinē´, femminile dell’agg. koinós «comune» accordato con diálektos s.f. «lingua», indicante la lingua letteraria usata dai [...] e di Sannazaro.
Nella rassegna delle condizioni linguistiche insulari il caso più celebre è rappresentato dalla ➔ Scuola poetica siciliana: nata all’interno di un progetto culturale e linguistico sovralocale, di matrice strutturalmente composita, è ...
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A rigore, la lingua letteraria è definita e distinta da quella non letteraria soltanto dal fatto di essere scritta (anche se è esistita ed esiste una letteratura solo orale) e dalle finalità estetiche, [...] e la prima grande forza di diffusione fuori dal centro in cui venivano parlate. Il siciliano dei primi poeti (➔ Scuola poetica siciliana) è stato ricevuto, sia pure con radicali adattamenti, anche in altre regioni; il toscano è diventato noto ovunque ...
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Si definiscono dialettismi (o dialettalismi) parole (ma anche locuzioni, forme e costrutti) di origine dialettale inseriti in contesti di italiano. I dialettismi più numerosi (e più studiati) riguardano [...] per es. forme come moro «muoio» e i condizionali in -ìa, come sarìa, avrìa «sarebbe, avrebbe», ecc.: Serianni 2001; ➔ Scuola poetica siciliana), per considerare invece i tratti non toscani entrati a partire dal Cinquecento.
Prima dell’Unità, elementi ...
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Gergo è un termine usato comunemente per indicare una varietà di lingua (o dialetto) dotata di un lessico specifico che viene utilizzato da particolari gruppi di persone, in determinate situazioni, per [...] un gergo si è discusso a lungo. Alcuni studiosi di scuola francese (Dauzat 1917; Cohen 1919), seguiti da antropologi italiani il baccagghiu, gergo storico della malavita siciliana, e il gergo dei camminanti siciliani (per lo più arrotini, stagnini, ...
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Nei protocolli della linguistica moderna per linguaggio poetico si intende un particolare uso della lingua finalizzato a ottenere la comunicazione attraverso l’evidenza e la valorizzazione degli strumenti [...] . Lo stesso si potrebbe dire per il condizionale in -ia di tipo siciliano. Dal suo impiego normale nei poeti della ➔ Scuola poetica siciliana è passato alla poesia di altre grammatiche in cui non era norma (o lo era solo marginalmente) e c’è rimasto ...
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Per metrica si intende l’insieme delle regole che governano il discorso poetico (o in versi), in quanto distinto da quello in prosa (in antico, oratio soluta, sciolta dalle regole della versificazione). [...] antica sono del resto rime a tutti gli effetti le cosiddette rime culturali, come le rime siciliane (➔ Scuola poetica siciliana), che altrimenti ricadrebbero, a rigore, nella categoria delle rime imperfette (per dettagli, ➔ rima).
Anche nel sistema ...
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L’opera in volgare di Francesco Petrarca (Arezzo 1304 - Arquà 1374) si esaurisce nelle 366 liriche d’amore che compongono i Rerum vulgarium fragmenta (indicato più comunemente, a partire dal Quattrocento, [...] , «trascendentale» (Contini 1951: 175) e poeticissima. Il che comporta, per es., che la lingua dei Siciliani (➔ Scuola poetica siciliana) può entrare nei Fragmenta solo autolimitando e disarticolando il proprio sistema.
Restano pertanto solo alcune ...
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scuola
scuòla (pop. o poet. scòla) s. f. [lat. schŏla, dal gr. σχολή, che in origine significava (come otium per i Latini) libero e piacevole uso delle proprie forze, soprattutto spirituali, indipendentemente da ogni bisogno o scopo pratico,...
buono-scuola
(buono scuola), loc. s.le m. Incentivo economico concesso, dal governo o da un’amministrazione locale, alle famiglie per sovvenzionare la formazione scolastica dei figli. ◆ Sotto la statua, tra capannelli di ragazzi pelati e neri,...