Le frasi concessive esprimono una premessa cui non fa seguito la conseguenza che sarebbe lecito attendersi, bensì una conclusione imprevista (➔ concessione, espressione della):
(1) nonostante si sia mosso [...] economica come una volta
Queste concessive seguono spesso una pausa (che, nello scritto, può essere rappresentata da un segno di interpunzione forte) che le separa dal cotesto precedente e hanno un contorno intonativo particolare: questi tratti ne ...
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I rapporti tra lingua e musica sono strettissimi, sia perché gran parte della produzione poetica, non soltanto italiana, è stata concepita in funzione dell’accompagnamento musicale (dall’antica tragedia [...] , spaziando in un campo più vasto, e però più difficile, interessa non coll’imitare gli oggetti della natura, ma coll’esprimere con segni, che in sé stessi nulla dicono e meno dipingono, la forza, e l’effetto che sullo spirito, sul cuore, e sulla ...
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Il passato prossimo (denominato anche, raramente, perfetto composto) è uno dei ➔ tempi composti dell’➔indicativo, che ha come principale significato quello di indicare un evento concluso nel passato. Il [...] del passato remoto, soprattutto nel parlato conversazionale (Loporcaro 2009). Alcuni autori usano il passato prossimo aoristico in segno di prossimità al parlato regionale, tipico del Nord. Si noti l’avverbiale senza collegamento con il momento dell ...
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Esistono in linguistica concezioni differenti di registro. Un aspetto centrale condiviso è la correlazione tra situazione comunicativa e registro come appare formulata nella seguente definizione lessicografica: [...] learning and language technology» 5, pp. 37-72.
Pancrazi, Pietro (1953), Studi sul D’Annunzio, in Id., Scrittori d’oggi. Segni del tempo. Serie sesta, Bari, Laterza (1 a ed. Torino, Einaudi, 1939).
Reid, Thomas B.W. (1956), Linguistics, structuralism ...
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Il discorso indiretto è una delle forme tradizionalmente riconosciute del ➔ discorso riportato, cioè uno dei modi che offre la lingua per riprodurre enunciati appartenenti a un atto di enunciazione diverso [...] interrompere o anche seguire la citazione. Inoltre, nello scritto essa è in genere separata dal discorso indiretto da un segno interpuntivo, mentre nel parlato ha di norma un profilo intonativo più basso rispetto al discorso riportato.
Come le altre ...
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DATI, Carlo Roberto
Magda Vigilante
Di nobile e illustre famiglia fiorentina, nacque a Firenze il 12 ott. 1619, da Camillo e Fiammetta Arrighetti.
L'iniziazione culturale del giovane D. avvenne sotto [...] . La raccolta delle Prose fiorentine (Firenze 1661) segnò il ritomo del D. ai prediletti studi linguistici una pensione annua da Luigi XIV, il quale desiderava mostrare con segni tangibili della sua regale munificenza, la stimae l'ammirazione che ...
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Una lingua possiede generalmente un corredo di parole ritenute a vario titolo proibite o sconvenienti (dette usualmente parolacce), utilizzate a volte, in chiave metaforica, come ➔ insulti o imprecazioni, [...] (2006: 102); e aggiunge:
In Italia dal 1999 la bestemmia non è più un reato penale (è sanzionato con un’ammenda): segno della laicità dello Stato. Ma l’impatto sociale della bestemmia resta forte: nel 2004 Roberto “Baffo” da Crema e Guido Genovesi ...
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La metonimia (dal gr. metōnymía; lat. denominatio, transnominatio) è una figura retorica (➔ retorica) tradizionalmente inserita tra i tropi, in quanto produce il ‘sovvertimento’ del significato proprio [...] traccia del pensiero di Ferdinand de Saussure (1857-1913), Jakobson (1963) sostiene che, nel configurarsi di un segno linguistico, di varia estensione, si hanno due processi fondamentali, la selezione e la combinazione, operando il primo (processo ...
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PERROTTA, Gennaro
Carmine Catenacci
PERROTTA, Gennaro. – Primo di tre figli, nacque a Termoli (Campobasso) il 19 maggio 1900, da Giuseppe, direttore del locale ufficio delle poste che fu anche poeta [...] ). Lo stile essenziale e paratattico, che si raddensa in sintetiche folgorazioni critiche e memorabili giudizi personali, segnò una grande novità rispetto ai turgori della prosa postottocentesca allora dominante nell’antichistica. L’acume critico, la ...
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GALLAVOTTI, Carlo
Roberto Nicolai
Nato a Cesena il 23 genn. 1909 da Giuseppe e da Immacolata Lopiano, si formò sotto la guida del latinista A. Rostagni prima all'Università di Bologna, dove conseguì [...] ; La triade lesbia in un testo miceneo, in Riv. di filol. e d'istruz. classica, XXXIV (1956), pp. 225-236; Il segno della luna nel sillabario miceneo, ibid., pp. 398-441. Dello studio del miceneo il G. fu promotore sia nell'insegnamento universitario ...
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segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...
segnare
v. tr. [lat. signare «segnare, sigillare, indicare, esprimere», der. di signum «segno»] (io ségno, ... noi segniamo, voi segnate, e nel cong. segniamo, segniate). – 1. a. Notare, distinguere, rilevare mediante uno o più segni: s. gli...