Le iscrizioni e le lapidi rientrano nelle «scritture d’apparato» (Petrucci 1986) e si distinguono, tanto per il diverso supporto materiale (la pietra o il bronzo), quanto sul piano linguistico e testuale, [...] lettori
viandante […]
tu sei giunto presso
la pietra che ricorda un olocausto immenso
vi sta di fronte
la casa nelle piazze di Milano, Milano, F. Motta.
Petrucci, Armando (1986), La scrittura. Ideologia e rappresentazione, Torino, Einaudi.
Sabatini ...
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Gli avverbi di quantità sono ➔ avverbi che esprimono in modo indefinito una quantità, sia essa numerabile o no. Essi aggiungono all’elemento che modificano un’informazione concernente la misura di una [...] da + infinito: sei abbastanza grande da far da solo. Nel parlato popolare di varie regioni del centro di tanto, ecc.
GDLI (1961-2008) = Battaglia, Salvatore, Grande dizionario della lingua italiana, Torino, UTET, 28 voll.
De Mauro, Tullio (a cura di ...
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Tabu è una parola polinesiana («sacro, proibito»), spesso, ma impropriamente, pronunciata tabù, che designava originariamente una proibizione rituale riguardante oggetti o persone rivestiti di sacralità; [...] Ragionamento. Dialogo, a cura di P. Procaccioli, Milano, Garzanti.
Aretino, Pietro (1969), Sei giornate, a cura di G. Aquilecchia, Roma - Bari in La lingua come cultura, a cura di G. Iannàccaro & V. Matera, Torino, UTET, pp. 35-47.
Cardona, ...
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Le frasi soggettive sono frasi subordinate di tipo argomentale (➔ subordinate, frasi), che corrispondono al soggetto (1) del verbo della frase da cui dipendono (chiamata talvolta frase matrice) e possono [...] (che) tu sia un ottimo cuoco
(33) *sembra tu sei / saresti un ottimo cuoco
In molti casi la scelta tra di A. Castelvecchi, Torino, UTET.
Skytte, Gunver (1978), Il cosiddetto costrutto dotto di accusativo con l’infinito in italiano moderno, «Studi di ...
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L’introduzione della lingua nazionale nel repertorio veneto è stata più lenta che in altre regioni, per una diffusa persistenza nell’uso del dialetto, come attestano le statistiche Doxa e ISTAT. Oggi tuttavia [...] De Amicis (1920) così la riproduce:
A noi, piccolo veneziano. A te pure quando che parli italiano, vien fatto di ficcare il che dappertutto, e non sei buono da liberartene, e dici: non so cosa che voglia dire, non so cosa che ci vorrebbe; e ti scappa ...
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La classe delle parole interrogative comprende aggettivi (tecnicamente, determinanti) e pronomi (tecnicamente, sostituti del nome) usati nelle interrogazioni dirette e indirette.
Le domande parziali o [...] che/quali uomini hai a che fare?
(3) di che/quale politico parli?
(4) in che/quale anno sei nato?
In alcuni casi la domanda è ambigua, 1968), Grammatica storica della lingua italiana e dei suoi dialetti, Torino, Einaudi, 1966-1969, 3 voll., vol. 2° ...
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Il termine plurale (dal lat. plurāle, neutro, da plūs, pluris col suff. -ālis) indica uno dei valori che può assumere la categoria grammaticale del ➔ numero in italiano, insieme al singolare. In altre [...] Guardando alla classificazione in tre gruppi di nomi (Serianni 1988: 114-123) e a quella nuova in sei classi (proposta da D’Achille . Suoni, forme, costrutti, con la collaborazione di A. Castelvecchi, Torino, UTET.
Thornton, Anna M. (2005), Morfologia ...
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Un inveterato luogo comune vuole l’italiano come la più adatta tra le lingue al canto, soprattutto per una ragione fonetica e una sintattica: la ricchezza di suoni vocalici, specie in fine di parola, e [...] le dichiarazioni, più o meno fantasiose, di nobili e intellettuali sei-settecenteschi sulla superiorità dell’italiano come ), Canto, in Enciclopedia, diretta da R. Romano & C. Vivanti, Torino, Einaudi (1977-1984), 16 voll., vol. 2°, pp. 548-571.
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Italo Calvino nacque nel 1923 a Santiago de Las Vegas (L’Avana, Cuba), ma due anni dopo tornò con la famiglia in Italia, a San Remo, dove il padre diresse una stazione sperimentale di floricultura.
Unico [...] , Einaudi (1a ed. 1947).
Calvino, Italo (1980), Una pietra sopra. Discorsi di letteratura e società, Torino, Einaudi.
Calvino, Italo (1988), Lezioni americane. Sei proposte per il prossimo millennio, Milano, Garzanti.
Mengaldo, Pier Vincenzo (1991 ...
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L’imperativo è un modo verbale, adoperato solo in frasi principali, che – come dice lo stesso nome, dal lat. imperatīvus (modus) – serve per esprimere un ordine, un comando o una preghiera.
In italiano [...] stativi, come sembrare: non sei una signora, lo so, ma almeno sembralo (‘cambia in modo di sembrarlo’) (Renzi, Salvi & letteraria. Suoni, forme, costrutti, con la collaborazione di A. Castelvecchi, Torino, UTET, cap. XI.
Tekavčić, Pavao (1972), ...
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sindacato di strada loc. s.le. m. 1. Nel linguaggio sindacale, esperienza di impegno al servizio dei lavoratori agricoli, specialmente stranieri, spesso precarizzati e sottopagati, che vengono raggiunti nei luoghi di lavoro dal sindacato di...
escapista agg. e s. m. e f. 1. Che, chi fugge dalla realtà (percepita come noiosa o problematica), cercando sollievo nell’immaginazione, nel divertimento, nello svago. 2. Chi riesce a liberarsi da una situazione di prigionia o costrizione, con...