Nel linguaggio scientifico, si dice di ente o grandezza, e anche di espressione matematica o di espressione indicante un legame tra certe grandezze, che non muti operando particolari cambiamenti di variabili [...] i livelli della lingua: un i. lessematico, per es., è quello che comprende le varianti devo e debbo; un i. semantico è il significato d’un qualunque lessema, per es. il significato di andare, rispetto ai molteplici riferimenti concreti del lessema ...
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definibilità
Silvio Bozzi
Nella logica matematica, concetto utilizzato in due sensi: uno riferito alle costanti extralogiche di una teoria in un linguaggio L, l’altro alle relazioni o funzioni su una [...] per quali linguaggi e sotto che forma il risultato può valere e quali varianti sono possibili. Passando al versante semantico – che rappresenta l’altra dimensione della definibilità – data una struttura M per il linguaggio L diciamo che la relazione ...
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Affermazione, proposizione, tesi, opinione che, per il suo contenuto o per la forma in cui è espressa, appare contraria all’opinione comune o alla verosimiglianza e riesce perciò sorprendente o incredibile. [...] concetto di numero cardinale e ordinale, quello di Russell alla nozione di insieme, il p. del mentitore al concetto logico-semantico di verità e falsità; le antinomie di Richard e di Berry ai concetti di definizione e di numerabile; quello di Skolem ...
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Linguistica
La parte della linguistica che studia la connessione di unità minori a formare unità maggiori. In questo senso si parla anche di fonetica sintattica (o sandhi, con il termine della grammatica [...] punti di vista da cui considerare ogni linguaggio: il profilo sintattico (e cioè dei rapporti dei segni tra loro), quello semantico (dei rapporti dei segni con gli oggetti che designano), e quello pragmatico (della relazione dei segni con i soggetti ...
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La scienza bizantina e latina: la nascita di una scienza europea. L'infinito e l'eternita del mondo
Johannes M.M.H. Thijssen
L'infinito e l'eternità del mondo
La questione dell'infinito si è imposta [...] perfettamente naturale per filosofi e teologi applicare ad altri campi di indagine, esterni al dominio della logica, il materiale semantico che avevano imparato a dominare nel corso dei loro studi nelle Facoltà delle arti. È stato anche suggerito che ...
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Biologia
C. morfogenetico Area dell’embrione, o del primordio di un germoglio, dotata della capacità di dare origine a un determinato organo; per es., i c. morfogenetici dell’arto posteriore danno origine [...] del medesimo sistema linguistico.
C. di realizzazione
Insieme delle possibili varianti acustico-articolatorie di un fonema.
C. semantico
Secondo J. Trier, l’insieme dei significati che, nell’ambito di una determinata lingua e tradizione culturale ...
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Vicino Oriente antico. L'origine della scrittura e del calcolo
Denise Schmandt Besserat
Jean-Jacques Glassner
Jöran Friberg
Robert Englund
L'origine della scrittura e del calcolo
Le registrazioni [...] di segni.
b) Una nuova ermeneutica. L'aspetto formale del processo di creazione dei segni non può essere dissociato da quello semantico, dal momento che non è la sostanza dei segni che ha importanza, ma il loro valore. I Sumeri inventarono quindi una ...
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La civilta islamica: antiche e nuove tradizioni in matematica. L'algebra e il suo ruolo unificante
Roshdi Rashed
L'algebra e il suo ruolo unificante
La seconda metà del VII sec. vede il costituirsi [...] fonetica, un'associazione formale di fonemi che dà luogo a parole possibili, a prescindere dal valore fonetico e semantico.
In questa disciplina, come nella prosodia e in altre attività dell'epoca, le disposizioni e le combinazioni di elementi ...
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PADOA, Alessandro
Clara Silvia Roero
PADOA, Alessandro. – Nacque a Venezia il 14 ottobre 1868 da Pellegrino, commerciante, e da Pasqua Levi.
Dopo aver compiuto gli studi superiori nella sezione fisico-matematica [...] assunta quale definizione di una delle idee primitive», pp. 19 s.). Padoa considerò sia l’aspetto sintattico sia quello semantico delle teorie, e mostrò l’applicazione del suo metodo all’algebra e alla geometria. In aritmetica dimostrò l’indipendenza ...
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Qualsiasi cosa (segno, gesto, oggetto, animale, persona), la cui percezione susciti un’idea diversa dal suo immediato aspetto sensibile. L’originaria funzione pratica, prevalente ma non esclusiva, è sostituita [...] ), dove il s. è ciò che allude a verità che tuttavia restano non garantite (P. Ricoeur), fino alla teoria semantico-pragmatica del s. di U. Eco.
Geografia
In cartografia, si chiamano s. quei segni convenzionali usati per rappresentare gli elementi ...
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semantico
semàntico agg. [dal fr. sémantique, e questo dal lat. tardo semantĭcus, gr. σημαντικός «significativo», der. di σημαίνω «segnalare, significare»] (pl. m. -ci). – 1. a. In linguistica, relativo alla semantica, al significato: problemi...
semantica
semàntica s. f. [dal fr. sémantique, introdotto (nel 1897) dal linguista M.-J.-A. Bréal, der. del greco σημαντικός: v. semantico]. – 1. Ramo della linguistica che studia il significato degli enunciati di una lingua o di un dialetto,...