Lingua derivata dal latino, l’italiano fa parte della famiglia romanza (detta anche, meno spesso, neolatina) insieme a francese, spagnolo, portoghese, gallego, catalano, romeno e altre minori. A causa [...] questo, io lo direi» [= «se lo sapessi, lo direi»].
Altri tipici fenomeni di semplificazione colpiscono il sistemapronominale, specialmente nei pronomi atoni (➔ clitici).
Si sa che l’italiano ha ➔ pronomi specializzati per operare come ➔ soggetto ...
Leggi Tutto
Chimica
Si dice di sostanza che non presenta reazione acida o basica; così, per es., è n. un sale che, sciolto in acqua, produce ioni che, essendo acidi e basi di Brönsted debolissimi, non mostrano tendenza [...] le lingue neolatine ne è restata qualche traccia nella flessione pronominale e, in italiano antico e in romeno, anche nella pari alla somma delle correnti ia, ib e ic che circolano nel sistema. In un circuito polifase collegato a poligono (fig. B) il ...
Leggi Tutto
L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] per essi» (Dec. VIII, 2, 30). La forma pronominale del verbo (➔ pronominali, verbi) è spesso preferita in vari tipi di subordinate, specie Nella morfologia è in atto una semplificazione del sistema dei pronomi personali di terza, con ampliamento dei ...
Leggi Tutto
di Silvia Morgana
La storia linguistica dell’Ottocento copre un arco cronologico più esteso rispetto al mero XIX secolo e va dall’arrivo dei francesi in Italia nel 1796 fino al 1915: è infatti l’inizio [...] oggettive deficienze iniziali e il percorso accidentato, il sistema scolastico fu via via efficace nel ridurre il avviene a vantaggio della forma più colloquiale.
L’enclisi pronominale (➔ parole enclitiche), tratto tipicissimo dell’italiano scritto ...
Leggi Tutto
Con il termine origini ci si riferisce convenzionalmente alla fase aurorale delle lingue romanze (o neolatine), quando testi (o frammenti di testi) scritti in volgare cominciarono a essere conservati su [...] , specialmente nelle iscrizioni cristiane;
(b) lo scardinamento del sistema casuale è più tardo nel latino parlato e scritto in rilievo del complemento oggetto della subordinata con ripresa pronominale (una dislocazione a sinistra; ➔ dislocazioni), ...
Leggi Tutto
Autismo
Salomon Resnik
Paola Bernabei
Il termine tedesco Autismus, dal greco αὐτός, "stesso", coniato dallo psichiatra svizzero E. Bleuler, designa, in senso generale, la patologia caratterizzata dalla [...] un altro sintomo paradossale evidenziato da Kanner è l'inversione pronominale, espressione di un egocentrismo e di un narcisismo estremi. dati più omogenei rispetto a quelli in cui tale sistema non è ancora in vigore). Le confusioni diagnostiche ...
Leggi Tutto
Il melodramma è un genere teatrale nato in Italia a cavallo tra Cinquecento e Seicento che, sulla base della riflessione teorica sulla musica (e sul suo rapporto con la poesia) svolta nel tardo Rinascimento, [...] il cosiddetto imperativo tragico, vale a dire con particella pronominale in posizione proclitica anziché enclitica: «tu lo calma», & G. Pestelli, Torino, EDT, vol. 4º (Il sistema produttivo e le sue competenze), pp. 233-291.
Folena, Gianfranco ...
Leggi Tutto
Nelle lingue si hanno fenomeni di semplificazione quando una struttura più complessa è sostituita da una più semplice, cioè «più facile, più agevole, […] meno impegnativ[a] ecc. a qualche livello per l’utente» [...] ] (Mioni 1993: 123). In diverse altre varietà troviamo un sistema semplificato, con soli cinque fonemi vocalici ma con sette ➔ allofoni dell’italiano. Per es., la relativa indebolita con ripresa pronominale (➔ relative, frasi) vista in (13) si ritrova ...
Leggi Tutto
neutro
nèutro agg. [dal lat. neuter -tra -trum]. – 1. Che non è né l’uno né l’altro di due fatti o stati che si considerano antitetici o contrapponibili. In partic.: a. In grammatica, genere n. (o semplicem. neutro come s. m., dal lat. neutrum...
sessuato
sessüato agg. [der. di sesso]. – 1. In biologia, di individuo provvisto di organi della riproduzione sessuale, in contrapp. a asessuato. Nelle società degli insetti, sono così detti gli individui provvisti di organi della generazione...