Denominazione che dovrebbe, a rigore, riferirsi soltanto all’attività degli artisti delle Fiandre, ma la preminenza sociale, politica e culturale di quella contea ha fatto sì che tale denominazione si [...] decorativa.
Dalla metà del 16° sec., la tradizione architettonica del gotico locale muta, nella decorazione più che nella punto un modo di rappresentazione delle figure nello spazio che differisce dalle rigide regole della prospettiva lineare ...
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Struttura di copertura di ambienti architettonici, caratterizzata dalla curvatura, concava all’interno, delle sue superfici. Le v. si distinguono in base alla forma geometrica della superficie d’intradosso. [...] v. anulare (che copre uno spazio con pianta a corona di cerchio) e la v. elicoidale (che copre uno spazio elicoidale).
La v. a v., allo sviluppo di una nuova espressione del linguaggio architettonico. Il cemento armato consente la costruzione di v. ...
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Apertura nei muri esterni di un edificio, destinata a dare luce e aria agli ambienti interni e a consentire la vista da questi ultimi verso l’esterno. Per estensione, apertura di vario genere.
Architettura
Le [...] in modeste costruzioni primitive o in edifici, anche di alto pregio architettonico, di paesi dal clima caldo e assolato; grande nei paesi l’interazione fra pieno e vuoto, tra spazio interno e spazio esterno dell’edificio, funzione da sempre svolta ...
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Architettura
Edificio di culto di piccole dimensioni, isolato in modo da costituire un corpo autonomo; o ambiente, più o meno importante per forme e dimensioni, compreso, con la stessa destinazione di [...] , con motivi liturgici (c. del Sacramento) o devozionali, e di dare spazio al patronato privato, anche con destinazione funeraria, dando l’avvio a un vero e proprio genere architettonico e artistico.
Tra le c. palatine esempi notevoli sono la c. di ...
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Architetto, urbanista, scrittore olandese (Purmerend 1890 - Wassenaar 1963). O. è considerato tra i principali esponenti del razionalismo europeo e del filone ideologico estetico nato dal Bauhaus, dopo [...] Fin dalle prime opere egli cercò di riscoprire senza soluzioni di compromesso i nuovi termini compositivi di spazio, piano, linea e colore, in un mondo puramente architettonico. Sono di questo periodo la Casa Vonk a Noordwijkerout, le case in serie a ...
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Scultore (Haarlem, tra il 1355 e il 1360 - Digione 1405 o 1406). Dopo aver lavorato a Bruxelles, dal 1385 fu a Digione al servizio del duca di Borgogna lasciando con la sua opera un profondo segno innovatore. [...] le diverse dimensioni delle statue l'attenzione per uno spazio prospetticamente inteso. Dal 1395 S. lavorò al calvario ma alla sua morte (1404) era stato realizzato solo l'impianto architettonico e due figure piangenti; dopo la morte di S. l'opera ...
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Anatomia
Nome di organi, elementi morfologici o strutture di forma più o meno cilindrica o allungata. C. di Bertin Prolungamenti della sostanza corticale del rene fra le piramidi del Malpighi. C. carnose [...] e proporzioni (v. fig.) in relazione agli ordini architettonici in cui fu adoperata (➔ ordine). Nella c. dorica a 2 o più c. rende più agevole la lettura e fa risparmiare spazio nei righini; era composta su 2 c. la prima opera stampata, la ...
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Anatomia
Denominazione di qualsiasi formazione anatomica disposta ad arco: a. mascellare; a. costale.
A. palmare, il tronco arterioso derivante dall’unione dell’arteria ulnare con un ramo dell’arteria [...] Falloppio, il legamento inguinale.
Architettura
Struttura ad arco o a volta cilindrica, e lo spazio che determina. Oppure organismo architettonico (portico, ponte, acquedotto ecc.) formato dalla successione di più archi.
Musica
Attacco ed eventuale ...
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RESTAURO (XXIX, p. 127)
Cesare BRANDI
Emilio LAVAGNINO
Restauro delle opere d'arte. - Si intende generalmente per restauro qualsiasi attività svolta per prolungare la conservazione dei mezzi fisici [...] , non s'è voluto perdere la testimonianza di organismi architettonici di indiscusso valore e s'è conservato quanto di essi essa derivanti dagli accordi di linea e di massa, di spazio e di peso, erano già tutte risolte nella fantasia dell' ...
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LAZIO
Piergiorgio Landini
Alessandra Manfredini
Fausto Zevi
Anna Lo Bianco
Daniela Di Cioccio
(XX, p. 681; App. II, II, p. 170; III, I, p. 971; IV, II, p. 317)
Popolazione e struttura insediativa. [...] tre celle in grande apparato murario a blocchi, con terrecotte architettoniche dal 5° al 4°/3° secolo a.C. e di S. Cecilia attesterebbero un luogo di culto (di Cerere?) con spazi aperti per il deposito di offerte a partire almeno dalla fine del 7 ...
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spazio
spàzio s. m. [dal lat. spatium, forse der. di patēre «essere aperto»]. – 1. Con valore assol., il luogo indefinito e illimitato in cui si pensano contenute tutte le cose materiali, le quali, in quanto hanno un’estensione, ne occupano...
veduta
s. f. [der. di vedere, part. pass. veduto]. – 1. a. non com. L’atto e il fatto di vedere, soprattutto in alcune espressioni come lo so di veduta o per veduta, lo posso affermare di veduta, per avere veduto; testimone di veduta, testimone...