Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Antonio Labriola
Alessandro Savorelli
Nel periodo della Seconda Internazionale Antonio Labriola fu tra i più originali teorici del marxismo, al quale era approdato dopo essersi formato nell’alveo dell’hegelismo [...] (La concezione materialistica della storia, cit., pp. 232, 204). Anche l’approfondimento della teoria economica marxista non doveva situarsi sul piano astratto-formale, ma su quello della «critica dell’economia», poiché l’economia non è una scienza ...
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AMENDOLA, Giovanni
Giampiero Carocci
Nacque a Napoli, da famiglia di Sarno, il 15 apr. 1882. Dopo un primo tirocinio giornalistico fatto, giovanissimo, sotto la guida di E. Arbib, l'A. prese le mosse [...] tentativo di stabilire i fondamenti di una morale formale e autonoma, pur sforzandosi di superare il ), Roma 1919; prefazione a G. Berkeley, Saggio di una nuova teoria della visione,Lanciano 1920; Una battaglia liberale,Torino 1924; La democrazia dopo ...
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senato
(dal lat. senatus, der. di senex «vecchio, anziano») Nella Roma antica, nome del supremo consiglio dello Stato, costituito, almeno in origine, da persone anziane. Il nome è attribuito, per analogia, [...] di dare pareri al magistrato che ne richiedesse, pareri in teoria non vincolanti, e di fatto tali soprattutto in età In Italia il S. dal 1848 al 1947 (data in cui fu formalmente soppresso) era di nomina regia e i senatori dovevano essere scelti fra ...
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Il modo in cui un sistema (anche vivente) è strutturato al fine del corretto espletamento delle sue funzioni o associazione di persone e istituzioni volte a un fine comune.
Diritto
Organizzazioni internazionali
Enti [...] espliciti, un sistema elaborato di regole, una struttura formale, linee di comunicazione e di autorità ben definite; sociologia dell’organizzazione) e a elaborare una vera e propria teoria dell’organizzazione. Il secondo caso di uso del termine ...
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Nazione
Emilio Gentile
(XXIV, p. 470)
Un mondo di nazioni
Durante il 20° secolo, la n., lo Stato nazionale e il nazionalismo, creazioni della civiltà europea, sono divenuti un fenomeno universale. Infatti, [...] democrazia, o quanto meno professava un'adesione formale al principio della sovranità popolare e del governo in Italia e in Germania. Nel secondo caso, che possiamo chiamare teoria della nazione immaginaria, la n. è considerata non una realtà di ...
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Novecento
Mariuccia Salvati
(XXIV, p. 994)
Le fortune di una parola
Il costituirsi nel linguaggio italiano della voce Novecento come oggetto di trattazione storiografica specifica è un processo solo [...] unitaria, ma distinguendosi semplicemente per un discorso formale in bilico fra senso della tradizione e politico impegnato nella sua azione. Ideologia è in primo luogo quella teoria, in campo politico, sociale, economico, che non giova al politico ...
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Liberalismo
Giuseppe Bedeschi
(XXI, p. 36; App. II, ii, p. 192)
La società aperta e i suoi nemici
Il 20° secolo è stato il secolo dei grandi regimi totalitari e delle ideologie che li hanno ispirati. [...] società, ne discende che, come non esiste una teoria assolutamente vera, così non esiste una società perfetta. solo all'interno di essa: si tratta quindi dell'uguaglianza formale nella libertà, cioè dell'eguaglianza nei diritti politici. Del resto ...
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Letteraria, critica e storiografia
Nino Borsellino
Sulla svolta del secondo millennio si è fatta insistente la denuncia di una crisi della critica a dispetto di quei sentimenti d'attesa, propri delle [...] saggio può essere riportato con tutta la sua varietà alla definizione quanto meno formale di Lukács: si pensi a critici come R. Serra, G.A. fenomeno di attrazione per la meno dottrinaria delle teorie letterarie e la pratica critica più tollerante. I ...
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Nazionalsocialismo
HHans Mommsen
di Hans Mommsen
Nazionalsocialismo
sommario: 1. Nazionalsocialismo e studio comparato del fascismo. 2. Fase di movimento: a) origine e struttura sociale della NSDAP; [...] (W. Martini).
Nel periodo della guerra fredda, con la teoria ‛totalitaristica', i cui primi sostenitori furono H. Arendt e entrò in conflitto con Fr. Sauckel (a lui soggetto solo formalmente), commissano del Reich per la mobilitazione del lavoro e con ...
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GIOVIO, Paolo
T. C. Price Zimmermann
– Nacque a Como da Luigi Zobio, notaio, di famiglia patrizia, ed Elisabetta Benzi. La data di nascita cui viene comunemente dato credito è il 21 apr. 1483, sebbene [...] il latino, e un latino di così alto livello formale, limitò necessariamente la circolazione delle Historiae. Nonostante lo calura estiva nel 1551, costituisce un contributo fondamentale alla teoria e alla pratica di inventare imprese, e resta uno dei ...
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formalismo
s. m. [der. di formale1]. – 1. Attaccamento alla forma esteriore, per cui si trascura o si dà minore importanza a ciò che è sostanziale ed essenziale; rigorosa osservanza delle norme, dei regolamenti, o in genere delle formalità...
formale1
formale1 agg. [dal lat. formalis]. – 1. Nel linguaggio filos., della forma, che concerne la forma o è inerente alla forma, in stretta connessione con il sign. e lo svolgimento di questo termine in filosofia. a. Nella distinzione aristotelica...