Pittore romeno (Ştefăneşti 1868 - Bucarest 1916). Studiò a Bucarest presso N. Grigorescu; fu a Monaco e a Parigi (1889-94), dove fu attratto dagli impressionisti, da vanGogh e Cézanne. La sua arte fu [...] intensa e ricca di valore pittorico, rivoluzionaria di fronte alla tradizione accademica, ed è considerata fra le migliori espressioni della pittura romena moderna ...
Leggi Tutto
Stato dell’Europa centrale, confina a N con la Danimarca, a E con la Polonia e la Repubblica Ceca, a SE e a S con l’Austria, a SO e a O con la Francia, la Svizzera il Belgio e il Lussemburgo, a NO con [...] (1910-04), fondata da V.V. Kandinskij e A. von Jawlensky, mentre si diffonde la conoscenza di P. Cézanne, P. Gauguin, V. vanGogh. A Dresda, dal 1905 con Die Brücke, E.L. Kirchner, E. Heckel, K. Schmidt-Rottluff, H.M. Pechstein, O. Müller maturano ...
Leggi Tutto
simbolismo Corrente artistica e letteraria sorta in Francia e diffusasi in Europa sullo scorcio del 19° sec. caratterizzata, in opposizione al realismo e al naturalismo, dalla tendenza a non rappresentare [...] arcaici o «primitivi»; le sue ricerche del 1888, in Bretagna, con E. Bernard, e poi ad Arles, con V. vanGogh, sfociano nella definizione di un metodo ‘sintetista’ di riduzione dell’immagine a campiture piatte fortemente profilate, che costituirà la ...
Leggi Tutto
Pittore tedesco (Münchenbuchsee, Berna, 1879 - Muralto, Locarno, 1940). Tra i maggiori artisti della prima metà del 20° sec., nel 1911 conobbe A. Macke, F. Marc e V.V. Kandinskij ed entrò in contatto con [...] viaggio in Italia, nel 1905 fu brevemente a Parigi. Dopo il 1908 scoprì intensamente i valori della pittura di Cézanne, vanGogh, Ensor. Nel 1911 conobbe Macke, Marc e Kandinskij e un anno dopo partecipò alla seconda esposizione del Blaue Reiter ...
Leggi Tutto
Architetto italiano (Novara 1927 - Milano 2020). Fin dalle prime opere, che si inseriscono nel clima di recupero di valenze formali e tecniche di tradizioni precedenti il movimento moderno, il concettualismo [...] dell'architettura (1966), Il disegno del prodotto industriale (1982), La città visibile (1993), Le scarpe di VanGogh. Modificazioni dell'architettura (1994), Racconti di architettura (1998), Identità e crisi dell'architettura europea (1999 ...
Leggi Tutto
Recalcati, Massimo. – Psicanalista italiano (n. Milano 1959). Formatosi alla psicanalisi a Milano con C. Viganò e a Parigi con J.-A. Miller, dal 1994 al 2002 ha diretto l’Associazione per lo studio e la [...] della psicoanalisi (2007); Il miracolo della forma. Per un'estetica psicoanalitica (2007); Melanconia e creazione in Vincent VanGogh (2009); L'uomo senza inconscio. Figure della nuova clinica psicoanalitica (2010); Cosa resta del padre? La paternità ...
Leggi Tutto
Pittore, disegnatore e litografo francese (Albi 1864 - Malromé, Gironda, 1901). Legato all'impressionismo di E. Degas, ma proiettato già verso l'espressionismo, ebbe grande importanza per la formazione [...] , Museo T.-L.; San Paolo del Brasile, Museu de Arte), di Suzanne Valadon (Copenaghen, Ny Carlsberg Glyptotek), di vanGogh (Amsterdam, Stedelijk Museum), di O. Wilde (New York, coll. Lester), delle modelle Carmen (Williamstown, Sterling and Francine ...
Leggi Tutto
Architetto giapponese (Nagoya 1934 - Tokyo 2007). Fondatore, con K. Kikutake, M. Otaka e F. Maki, del gruppo Metabolism, nella sua ricerca, coerentemente con la poetica del gruppo, sviluppa, riallacciandosi [...] la sede del Golf Club Fujinomiya a Shizuoka (1997), l'aeroporto internazionale di Kuala Lumpur (1998), la nuova ala del Museo vanGogh ad Amsterdam (1998), l'Amber Hall a Kuji (1999); l'International convention center di Osaka, noto come Grand Cube ...
Leggi Tutto
Il complesso delle ricerche che nel 20° sec. hanno teso deliberatamente a escludere ogni rapporto della forma artistica con gli aspetti del mondo naturale, basandosi esclusivamente sugli elementi specifici [...] intorno al 1910), questa nuova forma espressiva affonda le sue radici nelle precedenti esperienze artistiche (V. vanGogh, espressionismo francese e tedesco, neoimpressionismo, cubismo) e nelle non meno stimolanti conquiste intellettuali e sociali ...
Leggi Tutto
Pittore (Zwickau, Sassonia, 1881 - Berlino 1955), studiò a Dresda con O. Gussmann e nel 1906 fu tra i maggiori esponenti, con E. L. Kirchner e H. Heckel, del gruppo espressionista Die Brücke: in questo [...] periodo si interessò particolarmente all'arte di V. vanGogh e alle opere di E. Munch. Nel 1907 fu in Italia, ove rimase colpito soprattutto dalla pittura di Giotto e dall'arte etrusca. Fu in contatto con i fauves e conobbe la scultura nera, che ebbe ...
Leggi Tutto
van1
van1 〈van〉. – Primo elemento di cognomi olandesi (Van Dyck, Van Gogh, ecc.) e fiamminghi (Van Opstal, Van Roomen, ecc.), nei quali rappresenta una componente prepositiva con funzione patronimica, matronimica, etnica (come il ted. von...
islamofobico
agg. Derivato da ostilità pregiudiziale nei confronti dell’islam. ◆ Sono state pugnalate inflitte ai valori più profondi dell’Olanda quelle che hanno tolto la vita a Theo van Gogh. […] Ma qualche avvisaglia islamofobica si è fatta...