È difficile ricondurre la lingua dei mezzi di comunicazione di massa (o mass media) a un unico tipo, nonostante alcuni fenomeni comuni. Prendendo in prestito l’abitudine dell’Accademia della Crusca di [...] unificato dei media, contribuisce anche l’inevitabile variabilità diacronica cui è sottoposto ogni prodotto della comunicazione umana. che per il verbo semplice: apportare modifiche o variazioni per modificare, variare; dare avviso per avvisare; ...
Leggi Tutto
Per italiano di Svizzera si intende qui l’insieme delle varietà di lingua italiana presenti sul territorio della Confederazione Elvetica. Ne fanno parte sia l’italiano della Svizzera italiana, sia le varietà [...] un effetto che può essere di sfasatura sociolinguistica (diacronica, diastratica, di registro o di sottocodice). Per molti di questi tratti va comunque tenuta presente la forte variazione interna, che porta da pronunce molto marcate in diatopia a ...
Leggi Tutto
I verbi fraseologici sono verbi (come mettersi, stare, andare, cominciare, continuare, finire) che, combinati con un altro verbo di modo non finito (il verbo lessicale o nucleare) con l’interposizione [...] , pp. 59-89.
Amenta, Luisa & Strudsholm, Erling (2002), “Andare a + infinito” in italiano. Parametri di variazione sincronici e diacronici, «Cuadernos de filología italiana» 9, pp. 11-29.
Bertinetto, Pier Marco (1991), Le perifrasi verbali, in ...
Leggi Tutto
L’italiano ha vissuto fin oltre la metà del Novecento in una condizione singolare, di lingua scritta e letta piuttosto che parlata, mentre le lingue vive e vere delle collettività erano i dialetti (➔ sociolinguistica; [...] unità linguistica in cui, nel rapporto tra tendenze unitarie e variazioni diatopiche, le prime sono in netto vantaggio in tutte le soprattutto fra Ottocento e Novecento: la stratificazione diacronica dei localismi lessicali nell’italiano attestata dal ...
Leggi Tutto
Il termine rianalisi abbraccia fenomeni linguistici di varia natura, per lo più in prospettiva diacronica, e con riferimento a livelli d’analisi diversi (morfologia, sintassi). Il termine evidenzia una [...] settentrionale) bifrasale, senza che si possa indicare una differenza semantica tra i due, non di rado in variazione libera presso lo stesso parlante.
Costantini, Francesco (2005), Spunti per una classificazione dei casi di rianalisi morfologica ...
Leggi Tutto
L’epitesi (dal lat. tardo epithĕsis, a sua volta dal gr. epíthesis «sovrapposizione, aggiunta»; il termine originario si basa sul tema di epitíthēmi dal significato di «porre sopra o accanto») consiste [...]
L’epitesi è un fenomeno sia diacronico che fonetico. Nella sua accezione diacronica è stata produttiva nel passaggio dal latino 2 voll. (vol. 1°, Le strutture; vol. 2°, La variazione e gli usi).
Tagliavini, Carlo (1949), Le origini delle lingue ...
Leggi Tutto
LINGUISTICA
Alberto Zamboni
(XXI, p. 207; App. II, II, p. 210; IV, II, p. 344)
Il tratto prevalente dell'ultimo decennio è dato dall'accentuazione della dialettica tra l'approccio di carattere formale [...] contatto storico e culturale (convergenza) e di diffusione/stratificazione/variazione geografica e sociale (dialettologia e sociolinguistica), anche qui non senza implicazioni diacroniche. Concetti come creolo e pidgin, pur da lungo tempo familiari ...
Leggi Tutto
LINGUE, REGNO DI GERMANIA
EElda Morlicchio
Il periodo compreso tra il 1170 e il 1250 è indicato nella storia linguistica tedesca come '(alto) tedesco medio classico' o '(alto) tedesco medio cortese'. [...] lingua che riflette i tratti dialettali, consentendo così di recuperare dati utili per lo studio della variazione geolinguistica e diacronica che nella tradizione poetica in genere non emergono o emergono soltanto in misura ridotta.
Nei primi decenni ...
Leggi Tutto
Strutturalismo
Francesco Remotti
Struttura e strutturalismo
Una distinzione pare opportuna allorché si voglia determinare l'incidenza dello strutturalismo nelle scienze sociali: un conto è infatti stabilire [...] La scelta opposta, quella della parole e della diacronia, non consentirebbe di determinare la "vera natura volta, il principio non è l'identità, ma il fascio delle variazioni possibili, la matrice delle trasformazioni e delle opposizioni. Con il suo ...
Leggi Tutto
diastratia
diastratìa s. f. [comp. di dia- e lat. stratum «strato», coniato sul modello di diacronia]. – In sociolinguistica, il complesso delle variazioni del sistema di una lingua riconducibili all’estrazione e alla collocazione sociale...
dizionario
dizionàrio s. m. [dal lat. mediev. dictionarium, der. di dictio -onis «dizione»]. – 1. Raccolta delle parole di una determinata lingua, con esclusione (o con indicazione soltanto sommaria, relativamente ai casi anomali) delle variazioni...