intelligenza
Il concetto di intelligenza si è evoluto grandemente nel 20° sec., fino ad approdare a quello più comprensivo e definito di cognizione, studiato dalla scienza detta appunto cognitiva. Con [...] è stato sostenuto che non esiste la i. (quella misurata dai test di i., che al massimo distinguono tra i. verbale e i. non verbale) ma esiste una molteplicità di forme di i. che utilizziamo nelle nostre diverse attività e per i nostri diversi bisogni ...
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ROCCA, Massimo
Enzo Fimiani
– Nacque a Torino il 26 febbraio 1884, primogenito di Giuseppe e di Teresa Pacchioda, che ebbero la sorella Carolina nel 1888.
Anarchico sin da giovanissimo, nel 1901 subì [...] coinvolto in conduzioni finanziarie sospette di varie testate, seduttore di folle nei comizi, polemista dall’acre virulenza verbale negli articoli, si firmò spesso Libero Tancredi, il più noto dei suoi circa venti pseudonimi. Sempre più provocatorio ...
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Le iscrizioni e le lapidi rientrano nelle «scritture d’apparato» (Petrucci 1986) e si distinguono, tanto per il diverso supporto materiale (la pietra o il bronzo), quanto sul piano linguistico e testuale, [...] : il verbo manca spesso nelle scritte dei monumenti dedicati ai caduti:
Acqualagna
ai suoi caduti
(Desideri 1995)
le valenze verbali non sono sempre saturate:
regnando Umberto I
il comune di Roma edificò
(Sabatini 1999: 156)
e in particolare il ...
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I verbi modali (tradizionalmente detti verbi servili) sono quei verbi che fanno parte dell’ampia classe dei verbi ausiliari (➔ ausiliari, verbi) e che, collegandosi direttamente a un verbo all’infinito, [...] , il verbo modale costituisce l’elemento reggente, mentre il verbo all’infinito, pur esprimendo il significato principale del predicato verbale, è l’elemento retto.
Sul numero e sulle peculiarità dei verbi modali non c’è pieno accordo. In questa ...
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parvo
Latinismo per " piccolo ", che ricorre tre volte nella Commedia, con varie sfumature di significato.
Si noti che in tutti i luoghi l'aggettivo si accompagna ad altri termini tolti di peso dal lessico [...] ; la rima -arve, oltre che in Pg XV 129 (con apparve e larve), ricorre solo in Pd XXX 89-93 parve (forma verbale) / larve / disparve.
È attribuito a un oggetto materiale - loco, nella metafora del contesto, è il " foglio " su cui si scrive - in Pd ...
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ACCORCIATI, PARTICIPI
I participi accorciati sono forme del participio passato di alcuni verbi della prima coniugazione che si presentano prive di ➔suffisso; oggi sono usate in funzione di aggettivi.
• [...] antico (e fino alla fine dell’Ottocento in quello poetico) i participi accorciati erano piuttosto frequenti e mantenevano ancora un pieno valore verbale
l’ho mostro anco a pochi (A. Caro, Lettere familiari)
Mie brame ho dome (F. M. Piave, Ernani). ...
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In linguistica strutturale, l’ analisi in c. immediati è la teoria secondo cui la frase non è una semplice successione di termini connessi l’uno all’altro, ma è formata da una combinazione di sintagmi, [...] padre legge il giornale sono frasi riconducibili a uno stesso schema sintattico del tipo SN (sintagma nominale) + SV (sintagma verbale). Questa teoria fu adottata da A.N. Chomsky come base per l’elaborazione di un primo tipo di grammatica generativa ...
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PROSSEMICA
Amedeo De Dominicis
Il termine ''prossemica'' (dall'ingl. proxemics, neol. da prox- del lat. proximus, ed −emics come in phonemics), coniato da E. T. Hall (1963), designa una branca della [...] , Bologna 1978); E. T. Hall, Beyond culture, New York 1976; P. E. Ricci Bitti, S. Cortesi, Comportamento non verbale e comunicazione, Bologna 1977; P. Ekman, Facial signs: facts, fantasies and possibilities, in Sight, sound and sense, a cura di ...
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LE CLÉZIO, Jean-Marie Gustave
Paola Ricciulli
Scrittore francese, nato a Nizza il 13 aprile 1940 da padre inglese di origine bretone e da madre francese. Un soggiorno in Nigeria a soli 10 anni con il [...] la laurea in lettere, Le C. insegna nelle università di Bristol e di Londra. Il romanzo Le procès-verbal (1963, premio Renaudot; trad. it., Il verbale, 1965), che narra la storia di Adam Pollo, un solitario ''assoluto'', lo fa entrare fra gli adepti ...
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XENOGLOSSIA (dal gr. ξένος "straniero" e γλῶσσα "lingua")
Emilio Servadio
Termine introdotto da Ch. Richet per definire i casi in cui un soggetto medianico parla o scrive una lingua a lui normalmente [...] recenti, e spesso in circostanze assai probative. Le forme che esso assume possono essere quelle dell'automatismo verbale, della chiarudienza, della scrittura automatica, della "voce diretta" e della "scrittura diretta". I casi più impressionanti ...
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verbale1
verbale1 agg. [dal lat. tardo verbalis, der. di verbum (v. verbo) «che riguarda la parola, il verbo»]. – 1. a. Di parole, che consiste di parole: offese v., in contrapp. a offese che si possono recare con atti, gesti, ecc.; con sign....
verbale2
verbale2 s. m. [sostantivazione dell’agg. prec., nel sign. 1 c, sull’esempio del fr. (procès) verbal]. – Documento redatto da un pubblico ufficiale, o da chi è investito di questa specifica funzione, allo scopo di attestare e ricordare,...