Notabili e potere locale
Paola Magnarelli
La parola notabile deriva dagli effetti della rivoluzione francese, e designa l’élite, non più contraddistinta solo dal nome, ma anche, particolarmente, dal [...] il raggruppamento progressista o le liste cattoliche autorizzate dal vescovo. Ciò non deve indurre a pensare che i che nella lontana giovinezza aveva partecipato alle cinque giornate diMilano e del poeta era consanguineo, oltre che dal sostegno ...
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Eusebio biografo
I bioi di Eusebio nel quadro del discorso agiografico tardoantico
Adele Monaci Castagno
Se si pensa a Eusebio di Cesarea, viene in mente certamente l’Eusebio storico, l’Eusebio apologista, [...] di Origene; presenta sotto una luce sfavorevole il vescovodi Alessandria Demetrio, ‘nemico’ di 10,2; I 11,1.
26 Sull’interpretazione di questo titolo, cfr. Filostrato, Vita di Apollonio di Tiana, a cura di D. Del Corno, Milano 1978, p. 27.
27 T.D. ...
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L’editto diMilano
Origine e sviluppo di un dibattito
Paolo Siniscalco
La questione costantiniana presenta, ieri come oggi, un grandissimo interesse, poiché costituisce un banco in special modo idoneo [...] si trova nell’Appendix all’opera di Ottato diMilevi, ed. C. Ziwsa, Pragae-Vindobonae-Lipsiae 1893, pp.197-204, in partic. 203.
69 Felice, vescovodi Aptungi, in Africa, aveva partecipato alla consacrazione di Ceciliano ed era stato accusato e ...
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L’immagine di Costantino Magno nella storiografia ecclesiastica fra tardo Illuminismo e Novecento
Johannes Wischmeyer
La discussione su Costantino e la sua epoca nella storiografia ecclesiastica protestante [...] libertino, e che si fece beffe del sacro e dei vescovi cristiani»89. Dopo una breve discussione dei problemi storici, Hagenbach religione di Stato, né l’editto diMilano avrebbe proclamato la libertà assoluta di religione e di coscienza102 ...
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Il cristianesimo armeno
Dalla prima evangelizzazione alla fine del IV secolo
Riccardo Pane
A oriente della penisola anatolica, in una vasta area compresa fra il mondo greco, quello siriaco e quello [...] sotto Diocleziano, inviato dal vescovodi Roma a evangelizzare le Fiandre; Miniato, che sarebbe stato figlio di un re armeno, abbracciare il cristianesimo prima del cosiddetto editto diMilano. Questa argomentazione sarebbe, secondo Mardirossian, ...
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«Su questa pietra edificherò la mia Chiesa»
Organizzazione ecclesiastica fra III e IV secolo
Angelo Di Berardino
Per avere una panoramica complessiva di come fosse articolata la Chiesa a ridosso del [...] primate – è il vescovodi Cartagine, nelle altre province è il vescovo più anziano per ordinazione. Per tutta l’Italia, infine, la Chiesa e l’episcopato di riferimento sono quelli di Roma. Con Ambrogio (morto nel 397) Milano estende il suo prestigio ...
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Il 311: l’editto di Serdica
Joachim Szidat
Per la politica interna dell’Impero romano e per il ruolo che il cristianesimo assume all’interno di questa realtà statuale, gli anni 310 e 311 rappresentano [...] possibile considerare l’editto di Galerio come un antecedente del cosiddetto editto diMilano o delle misure che alia recitaverunt, in quibus legebatur, Miltiades [il vescovodi Roma] misisse diaconos cum litteris Maxenti imperatoris et litteris ...
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Gli accordi di Villa Madama: dalla Costituente a Craxi
Alessandra Berto
Premesse
Sebbene il problema della revisione del Concordato fra la Repubblica italiana e la Santa Sede sia stato affrontato solo [...] disciplinata da una commissione paritetica italo-vaticana presieduta da Margiotta-Broglio e monsignor Attilio Nicora, vescovo ausiliare diMilano. La commissione così costituita pervenì a un testo condiviso l’8 agosto 1984, cui vennero apportate ...
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DONÀ (Donati, Donato), Leonardo
Gaetano Cozzi
Figlio di Giambattista di Andrea di Antonio e di Paola di Cristoforo Corner, nacque a Venezia il 12 febbr. 1536, probabilmente nella casa di rio terrà S. [...] . Nel 1577 era addirittura il vescovodi Verona e antico insegnante di filosofia alla scuola di Rialto, Agostino Valier, a dedicare più famoso della Controriforma, Carlo Borromeo, arcivescovo diMilano, che ammirava certamente per lo zelo pastorale e ...
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Costantino nel modernismo
Premesse di un discorso critico sull’era costantiniana della Chiesa
Giacomo Losito
Sommario: Riferimenti: cattolici e protestanti liberali tra il razionalista Renan e l’ultramontano [...] un’istituzionalizzazione tardiva del primato del vescovodi Roma, di cui quello di Cartagine non avrebbe riconosciuto pienamente la portata), in occasione del centenario della battaglia di ponte Milvio e dell’editto diMilano, Koch pubblicò un saggio ...
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vescovo
véscovo s. m. [lat. epĭscŏpus, dal gr. ἐπίσκοπος, propr. «ispettore, sovrintendente»]. – 1. Nel periodo ellenistico, soprintendente a varî uffici di carattere sacro o profano. 2. a. Nel cristianesimo primitivo, e in molte Chiese cristiane...
tonache rosse
loc. s.le f. pl. Membri del clero che manifestano propensione per la politica della sinistra. ◆ Nel bastione lariano, che Alessandro Maggiolini vescovo editorialista del «Giornale» berlusconiano e membro della Commissione che...