Filosofo, medico e riformatore religioso (Vilanova de Sixena, Aragona, 1511 - Ginevra 1553). Studente di diritto a Tolosa, si volse ben presto agli studî biblici, patristici e filosofici, venendo così [...] , forse nella speranza di incontrarvi Erasmo; qui, ospite di Ecolampadio, entrò in rapporto con gli ambienti riformati, con Zwingli, Bullinger, Capitone e altri, ai quali prese ad esporre le sue idee, che suscitarono subito notevoli perplessità, se ...
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(ted. Marburg o M. an der Lahn) Città della Germania (79.240 ab. nel 2007), nell’Assia, posta a 200 m s.l.m. nella valle del fiume Lahn, affluente del Reno. Notevole centro industriale (costruzioni meccaniche [...] ).
A M. fu istituita la prima università luterana (1527). In seguito a mediazione del langravio Filippo d’Assia, Lutero e Zwingli si incontrarono a M. (colloquio di M.) nel 1529, al fine di eliminare le divergenze teologiche sorte fra loro; risultato ...
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Lutero, Martino
Teologo e iniziatore della Riforma in Germania (Eisleben 1483-ivi 1546). Figlio di un minatore divenuto agiato imprenditore, studiò a Magdeburgo, Eisenach e nell’univ. di Erfurt (1501-05), [...] presentata alla seconda Dieta di Spira (1529), si stava organizzando, malgrado il fallimento del colloquio di Marburgo fra L. e Zwingli e dunque di un’ipotesi di alleanza fra riformati tedeschi e svizzeri; dopo il fallimento di un nuovo tentativo di ...
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ZELLER, Eduard
Delio Cantimori
Filosofo e storico della filosofia, tedesco, nato a Kleinbottwar nel Württemberg il 22 gennaio 1814, morto a Stoccarda il 19 marzo 1908. Insegnò a Berna, Marburgo, Heidelberg [...] molte altre opere di storia della filosofia e di storia del pensiero religioso - fra le quali notevole quella sullo Zwingli: Das theologische System Zwinglis (Tubinga 1853).
Bibl.: W. Dilthey, Aus E. Z.s Jugendjahren, in Gesammelte Schriften, IV ...
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Calvino, Giovanni
(propr. Jean Cauvin) Riformatore religioso francese (Noyon, Oise, 1509-Ginevra 1564). Figlio di Gérard Cauvin, notaio e segretario del vescovo Charles de Hangest, C. studiò a Parigi [...] cui offrì un’interpretazione della cena mediatrice tra quella, ispirata al realismo, di Lutero e quella, puramente simbolica, di Zwingli; polemizzò con il cardinale J. Sadoleto, autore di una lettera aperta contro la Riforma nell’aprile 1539, con una ...
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Filosofo (Mirandola 1463 - Firenze 1494). Si propose di raggiungere una sintesi tra le dottrine più diverse, non solo quelle di ispirazione cristiana e pagana, ma anche quelle di derivazione ebraica e [...] della mistica cristiana ed ebraica. Vastissima la fortuna di P. in Italia e in Europa: da Bruno a Vico, da Reuchlin e Zwingli ai platonici di Cambridge. La sua memoria e la sua prodigiosa dottrina sono rimaste proverbiali: è un P. della Mirandola!. ...
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Cosmopolitismo
Massimo Mori
Definizione del concetto
Il termine 'cosmopolita' risale alla scuola cinica antica, all'interno della quale esso compare per la prima volta in Diogene di Sinope che, secondo [...] di annettere all'universalismo del proprio pensiero un carattere espressamente cosmopolitico: rifiutando la cittadinanza zurighese offertagli da Zwingli, egli si proclamerà infatti "civis totius mundi". Un più importante anello di congiunzione tra il ...
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Il Rinascimento. Il contesto culturale e istituzionale
Cesare Vasoli
Il contesto culturale e istituzionale
La crisi politica e religiosa europea tra Trecento e Quattrocento
Tracciare un quadro sintetico [...] a competere con altre dottrine di diverso significato e diversa formazione.
In particolare, il riformatore di Zurigo, Huldreich Zwingli (1484-1531), ammiratore di Erasmo e del suo magistero filologico e critico, propose una dottrina dell'eucarestia ...
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zuingliano
żuinġliano (o żwinġliano) agg. e s. m. (f. -a). – Relativo al riformatore religioso svizzero Huldreich Zwingli (in forma italianizzata Ulrico Zuinglio, 1484-1531) e alle sue dottrine (v. zuinglismo); seguace di Zwingli e dello zwinglismo.