Modificazione sostanziale, ma attuata con metodo non violento, di uno stato di cose, un’istituzione, un ordinamento. In particolare, il termine è stato applicato a indicare innovazioni o mutamenti profondi [...] e anticuriale e la sua iniziativa si diffuse presto in Svizzera e nella Germania sud-occidentale; con la morte di Zwingli (1531) il centro del moto riformato passò a Ginevra dove Calvino attuò (1535) una rigida organizzazione teocratica e codificò le ...
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Nome col quale è noto il teologo cattolico Johann Maier o Mayr (Egg [donde il nome Eckius, Eck] an der Günz, Baviera, 1486 - Ingolstadt 1543). Sacerdote nel 1508, prof. di teologia nell'università di Ingolstadt [...] particolarmente avverso: e l'opera maggiore di E., l'Enchiridion locorum communium (1525), è appunto diretta contro i loci melantoniani. Scrisse anche contro Zwingli (1527). Fu tra i primi a riconoscere che il prestito a interesse non è sempre usura. ...
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Costantino e la Riforma radicale nel Cinquecento
Il successo di un mito negativo
Marco Cavarzere
Con la comparsa della Riforma protestante sulla scena cinquecentesca, furono revocati in dubbio molti [...] solo dal rifiuto sia della cosiddetta ‘Riforma magisteriale’ dei grandi riformatori istituzionali (Lutero, Calvino, Zwingli) sia, ovviamente, della Chiesa cattolica. Tutti i numerosi tentativi tassonomici azzardati negli ultimi decenni, anche ...
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(lat. Helvetii) Antica popolazione celtica. Dapprima (forse dal 5° sec. a.C.) abitò fra il Reno, il Meno e il Giura Svevo, alla fine del 2° sec. a.C. si trasferì nel territorio dell’ Elvezia, odierna [...] confessioni dominato da Calvino comprende, dopo il Catechismo ginevrino del 1545, il Consensus tigurinus concordato nel 1549 con lo zwingliano J.A. Bullinger e accolto da quasi tutte le chiese riformate svizzere; lo stesso accordo sta alla base della ...
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Teologo, di nome Andreas Bodenstein (Karlstadt, Franconia, 1480 circa - Basilea 1541), noto sotto il nome umanistico derivato dalla città natia; canonico e professore (1504), quindi decano della facoltà [...] in Sassonia, dopo essersi di scolpato con Lutero, fu di nuovo espulso (1527) per essersi rifiutato di scrivere contro Zwingli ed Ecolampadio; si rifugiò allora a Zurigo e, accostatosi ai riformatori svizzeri, divenne parroco di Altstätten (San Gallo ...
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Socini Adattamento (attraverso la forma latina umanistica Socinus adottata da alcuni suoi membri) del cognome della famiglia senese dei Sozzini, il cui capostipite fu il notaio Mino di Sozzo, trasferitosi [...] alle idee protestanti, avviò la critica di ogni tradizione e dogma, non solo cattolico, ma anche luterano, calvinista e zwingliano. Nel 1547 iniziò una lunga serie di viaggi, dai quali tornò sempre in Svizzera, fermandosi specialmente a Zurigo, dove ...
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Lutero, Martino
Teologo e iniziatore della Riforma in Germania (Eisleben 1483-ivi 1546). Figlio di un minatore divenuto agiato imprenditore, studiò a Magdeburgo, Eisenach e nell’univ. di Erfurt (1501-05), [...] presentata alla seconda Dieta di Spira (1529), si stava organizzando, malgrado il fallimento del colloquio di Marburgo fra L. e Zwingli e dunque di un’ipotesi di alleanza fra riformati tedeschi e svizzeri; dopo il fallimento di un nuovo tentativo di ...
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Protestantesimo. La Riforma
Gianni Long
Gli inizi della Riforma
La Riforma protestante fu l’avvenimento più importante del 16° sec. e si fa risalire all’affissione delle celebri tesi di Lutero nel 1517. [...] «riforme», simili ma con caratteristiche peculiari, nascevano nelle città libere del Reno (Strasburgo, Basilea) e della Svizzera (U. Zwingli a Zurigo e, una generazione dopo, G. Calvino a Ginevra). Nella seconda metà del Cinquecento, prima che la ...
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BIANDRATA (Biandrate, Biandrà; in latino Blandrata), Giovanni Giorgio
Antonio Rotondò
Nacque a Saluzzo nel 1516, terzogenito di Bernardino, castellano di San Fronte. Compiuti i primi studi a Saluzzo, [...] processo inverso che ha come meta conclusiva l'eliminazione del primo errore, cioè il domma trinitario. Perciò sia Lutero sia Zwingli non cominciarono "a summo vitae aeternae cardine", ma l'uno dalla dottrina dei sacramenti e l'altro dalla remissione ...
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Protestantesimo
Heinz-Horst Schrey
di Heinz-Horst Schrey
Protestantesimo
sommario: 1. L'autocomprensione odierna del protestantesimo: a) genesi storica; b) distinzione tra veteroprotestantesimo e neoprotestantesimo; [...] germanici e anglosassoni. Figure come quella di Lutero nel luteranesimo tedesco e scandinavo o come quelle di Calvino, Zwingli e Knox nei movimenti riformati francese, olandese, svizzero e anglosassone hanno assunto un valore simbolico: in esse quei ...
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zuingliano
żuinġliano (o żwinġliano) agg. e s. m. (f. -a). – Relativo al riformatore religioso svizzero Huldreich Zwingli (in forma italianizzata Ulrico Zuinglio, 1484-1531) e alle sue dottrine (v. zuinglismo); seguace di Zwingli e dello zwinglismo.