(fr. Renaud) Eroe dell’epica francese, divenuto popolarissimo in Italia. Nelle prime Chansons de geste (➔), caratteristiche sue, come dei suoi 7 fratelli, sono il coraggio, l’obbedienza al re, una dura disciplina familiare, feudale e marziale; ma nello stesso tempo R. non ignora anche l’orgoglio della ribellione e il sentimento della propria indipendenza. Nel 13° sec. la sua figura diventa quella del cavaliere avventuroso e prepotente, perfino irriverente verso l’imperatore Carlomagno. Sotto tale aspetto lo rappresentarono i cantastorie e i poeti italiani: R. è il signore di Montalbano, cugino di Orlando, impulsivo, intelligente e astuto, generoso e ribelle. Tale appare ancora nel Morgante di L. Pulci. M. Boiardo lo trasformò nell’Orlando innamorato in senso cortese e lirico, contrapposto a Orlando per valore e per passione, a lui accomunato nell’alternativa di odio e amore per Angelica; e sotto queste spoglie passò nell’Orlando furioso di L. Ariosto. T. Tasso nel Rinaldo ne sviluppò la vita sentimentale, e nella Gerusalemme liberata diede il nome di R. a uno dei suoi cavalieri cristiani, che conserva dell’antica figura alcuni caratteri come la passione e l’orgoglio, la capacità del pentimento.