Droga costituita da tuberi disseccati e ridotti in polvere di alcune orchidee terrestri, in particolare dei generi Orchis, Ophrys e Serapias, che crescono spontanee nell’Europa e nell’Asia Minore.
I tuberi sono di forma ovale, più o meno appiattita, duri, di colore giallastro o bruno, di sapore mucillaginoso, quasi inodori; contengono principalmente mucillagini (48%), amido (27%) e piccole quantità di sostanze zuccherine, di proteine, di sostanze minerali, e tracce di cumarina. Il s. alimentava in passato un fiorente commercio in virtù di millantate proprietà afrodisiache e stimolanti della virilità, già citate da Dioscoride e Teofrasto, poiché i tuberi ricordano, per forma e dimensione, i testicoli umani. In realtà, le virtù curative del s. sono limitate a un blando effetto antidiarroico. Attualmente il suo smercio è limitato ai mercati tradizionali del Medio Oriente, dove oltre agli usi tradizionali legati alla medicina popolare, a causa dell’elevata concentrazione di amidi e mucillagini viene occasionalmente impiegato come appretto per tessuti e come addensante per colori.