(ted. Salzburg) Città dell’Austria (147.732 ab. nel 2009), capitale dello Stato omonimo, presso il confine con la Germania. Sorge in una vasta conca, nella quale il fiume Saalach confluisce nel Salzach, e si è sviluppata tra due collinette (Kapuziner Berg e Mönchs Berg) in mezzo alle quali scorre il Salzach. I più antichi insediamenti sorsero sulla collina di Rain Berg, immediatamente a SO del Mönchs Berg, su cui si formarono anche il centro romano e poi la città medievale (Hohensalzburg). Dal 16° sec. essa si è andata estendendo anche sulla destra del fiume, presso le falde del Kapuziner Berg, e in seguito verso N, specie intorno alla stazione ferroviaria della linea tra la Baviera e Vienna. Con lo sviluppo delle comunicazioni stradali e ferroviarie, la città ha acquistato sempre maggiore importanza commerciale e industriale (impianti alimentari, meccanici, elettrotecnici, chimici, dell’abbigliamento e delle ceramiche), ma S. è soprattutto città d’arte e importantissimo centro culturale.
S. continua la romana Iuvavum (o Iuvavia) della provincia del Norico, che fu elevata da Claudio a municipio. Ruperto, vescovo di Worms, fondò sul luogo il monastero di S. Pietro (8° sec.) e, nel 739, s. Bonifacio vi istituì un vescovado, elevato ad arcivescovado nel 798. La storia della città di S. da allora si confonde con quella dell’arcivescovado. Ampliato da donazioni e acquisti, fino a comprendere l’attuale regione salisburghese, l’arcivescovado di S. ebbe parte notevolissima nella colonizzazione tedesca dell’Austria e, con l’arcivescovo Gebardo, conte di Helfenstein, nella lotta tra Gregorio VII ed Enrico IV. Nel 1278 Rodolfo d’Asburgo riconobbe agli arcivescovi di S. dignità di principi del Sacro Romano Impero. I contrasti tra i vescovi-principi da una parte e la borghesia cittadina e i contadini dall’altra furono frequenti e continuarono fino alla metà del 17° secolo. Gli arcivescovi di S. si opposero energicamente alla Riforma. Sotto l’arcivescovo Wolf Dietrich von Raitenau (m. 1617) numerosi cittadini protestanti dovettero abbandonare la città. La persecuzione religiosa ebbe un tragico epilogo nel 1731, quando l’arcivescovo Leopold Anton von Firmian decretò l’espulsione dei protestanti. Per la Pace di Lunéville (1802) il principato fu tolto all’arcivescovo Hieronymus von Colloredo, secolarizzato e dato al granduca Ferdinando III, fratello dell’imperatore Francesco. Nel 1805 S. passò all’Austria, quindi (1809) alla Baviera; fu restituita all’Austria nel 1816. Durante la Seconda guerra mondiale ebbero luogo nei pressi di S. (nel castello di Klessheim) due incontri tra B. Mussolini e A. Hitler (1942, 1943).
Ai due centri raccolti nell’8° sec. intorno ai monasteri di S. Pietro e di Nonnberg, si aggiunse dal 996 la città commerciale; nel 12° sec. la città ‘borghese’ si estese lungo la Judengasse, il Kranzlmarkt ecc. La piazza del Mercato vecchio è del 1230; la prima cinta di mura del 1280. Il nuovo ordinamento urbano si deve all’arcivescovo Wolf Dietrich von Raitenau, determinante per l’aspetto della città. Gli importanti edifici romanici sono quasi tutti scomparsi (resti nella cripta del duomo, resti del duomo ottoniano, portale di S. Pietro): il duomo, dell’8° sec., ricostruito nell’11°, bruciato nel 1598, fu riedificato su progetto di V. Scamozzi da A. Solari. La chiesa del convento di Nonnberg, rifatta goticamente (1464-1507), conserva affreschi del 12° sec. della fiorente scuola locale. Sono parzialmente gotiche la chiesa dei francescani (navata centrale romanica, 1220) e la fortezza di Hohensalzburg, che domina la città (1077; ampliata nei secoli successivi). Dopo echi di barocco italiano (rifacimento del duomo; Residenza; castello Mirabell; fontana di corte; chiesa dei teatini ecc.), il barocco austriaco diede nel 18° sec. la sua impronta caratteristica alla città: chiese di J.B. Fischer von Erlach, fra cui la Kollegienkirche; interventi nel castello di Mirabell, di J.L. von Hildebrand. Notevole il Salzburger Barock Museum e la Residenzgalerie.
Anche a S., come in altre città europee, le prime manifestazioni teatrali sono legate, nel Medioevo, alla Chiesa, e dal Cinquecento alle scuole della Controriforma. Nel 1612 il vescovo principe Marc Sittich von Hohenems trasformò la processione del Corpus Domini in uno spettacolo, ricco di elementi barocchi e figure allegoriche; cinque anni dopo fece costruire un teatro in pietra nel castello di Heilbrunn. Per due secoli circa all’attività locale si accompagnarono recite di compagnie teatrali e musicali venute da fuori. Oltre alla musica vocale, specialmente sacra, si praticava anche la strumentale, del resto non separata dalla vocale neanche in chiesa, secondo la tradizione tedesco-meridionale (e soprattutto austriaca) della musica sacra per voci concertate con strumenti. Lo stesso W.A. Mozart, nato a S. nel 1756, mostra chiaramente nel suo stile i segni dell’ambiente musicale proprio della città.
Istituzioni musicali intitolate a Mozart furono attive nel 19° secolo. Dal 1877 al 1910 S. organizzò festival mozartiani. A ricerche sulla sua vita e sulle sue opere fu dedicato l’Internationale Mozart Stiftung (anche detto Mozarteum), fondato nel 1880, trasformato nel 1914 in conservatorio e nazionalizzato nel 1922. Nel 1917 fu costituita la Salzburger Festspielhausgemeinde. Dal 1945, dopo l’intervallo della guerra, il Festival di S. accolse anche opere di contemporanei. Un nuovo Festspielhaus fu inaugurato nel 1960, e un periodo aureo del Festival fu segnato dalla direzione artistica di H. von Karajan.
Stato di S. Stato federato (Bundesland) dell’Austria (7154 km2 con 529.217 ab. nel 2009), che si estende sulla maggior parte delle valli del Salzach (Pinzgau, Pongau) e del suo affluente, il Saalach, e sull’alta valle dei fiumi Mur (Lungau) ed Enns. È una regione prevalentemente montuosa, interessata dalle maggiori cime degli Alti Tauri, dai Bassi Tauri e dalle Alpi calcaree salisburghesi. Il clima è semicontinentale (temperatura media annua di 8 °C) e con abbondanti precipitazioni. Scarsa importanza ha l’agricoltura, rilevanza economica hanno invece lo sfruttamento delle foreste e delle risorse del sottosuolo (sale, ferro e rame), l’industria (del legno, alimentare e tessile) e, soprattutto, il turismo.