Sposo di Maria madre di Gesù, di cui G. era "reputato" (Luca 3, 23) padre; le poche notizie che abbiamo su di lui sono nei Vangeli (soprattutto Matteo e Luca), mentre pressoché privi di valore sono i tardi racconti dei Vangeli apocrifi che ebbero però molta influenza sulla tradizione e sull'arte. Presentato nella genealogia di Gesù come discendente di David, forse nato a Betlemme (o a Nazaret), esercitava un mestiere (di carpentiere o falegname: il gr. ha τέκτων che la Vulgata traduce faber); secondo gli Apocrifi e parte della tradizione antica (orientale, Ambrogio e, con qualche incertezza, Agostino) già vedovo prima di sposare Maria, G. avrebbe avuto dal primo matrimonio dei figli: ipotesi questa adottata per spiegare la presenza dei "fratelli di Gesù" nei Vangeli; ma già s. Girolamo avversava questa ipotesi (secondo la comune teologia cattolica quei "fratelli" sarebbero dei cugini), ritenendo G. vergine prima e dopo il matrimonio con la madre di Cristo. Nel racconto dell'Annunciazione, quando l'angelo Gabriele si presenta a Maria, essa è detta vergine sposa promessa a G. (Matt. 1, 18; Luca 1, 27), ma costui non l'aveva ancora introdotta nella sua casa (Matt. 1, 18): quindi erano uniti da vincolo di fidanzamento (che presso gli Ebrei era giuridicamente considerato già matrimonio). I Vangeli non dicono dell'età di G. (secondo alcuni apocrifi era di età avanzata) quando egli chiese la mano di Maria, mentre mettono in risalto la verginità di lei e il fatto che G. non ebbe alcuna parte nel concepimento di Gesù. Tuttavia, prima di conoscere il carattere prodigioso della maternità di Maria, G., preso da dubbio, nella sua giustizia pensò di scindere il contratto matrimoniale senza denunciare la gestante; poi, avvertito in sogno dall'Angelo del mistero del concepimento di Maria, G. visse con lei senza consumare il matrimonio (nella dottrina cattolica Maria restò vergine anche post partum). Il censimento indetto da Augusto obbligò G. a recarsi da Nazaret, sua dimora abituale, a Be tlemme, paese d'origine, giacché questa era stata la patria di David (Luca 2, 1-5); e ivi nacque Gesù. La persecuzione di Erode lo costrinse con la sua sposa e il bambino a rifugiarsi in Egitto, donde ritornò con essi, dopo la morte del re, a Nazaret: ivi restò forse fino alla fine della vita, probabilmente avvenuta prima dell'inizio del ministero di Gesù.