Nobile famiglia romana; dominò in Roma e nei vicini castelli assieme ai Colonna, agli Orsini, agli Annibaldi e ai Caetani, dal sec. 13º in poi. Derivata da Aimerico, padre di Cencio Camerario (il futuro papa Onorio III), raggiunse grande potenza e ricchezza con Luca (v.) e con i suoi figli Giacomo, poi papa Onorio IV (v.), Giovanni, senatore di Roma (1260), e Pandolfo (v.). Padrona di un ricco patrimonio, insignita del maresciallato della Chiesa e della custodia del conclave, a capo di una giurisdizione speciale detta Corte Savella, la famiglia, che si unì ai Colonna contro Bonifacio VIII, nel periodo avignonese appare ormai definitivamente legata alla curia pontificia e divisa nei quattro rami di Rignano, di Ariccia, di Albano e di Palombara, dei quali il più longevo fu l'ultimo, estintosi (1712) con Giulio. I beni (tra i quali il palazzo costruito tra il 1523 e il 1527 da B. Peruzzi sui resti del Teatro di Marcello, di proprietà della famiglia S. fin dal sec. 13º) passarono allora agli Sforza Cesarini, e il maresciallato della Chiesa, ereditario dai tempi di Paolo III, ai Chigi; il palazzo fu poi acquistato dagli Orsini e infine dai Caetani di Sermoneta.