sejm In Polonia, l’assemblea dei deputati della nobiltà (szlachta).
Dopo la convocazione di diete locali, divenute (sec. 15°) diete provinciali, si arrivò nel 1493 alla prima dieta nazionale polacca, il s., ripartito in camera alta (o senato, costituito dai magnati nominati dal re) e camera bassa (la camera dei deputati, eletti dalle diete provinciali e provenienti dalla media nobiltà). Nel 1505 Alessandro I riconobbe il s. quale assemblea nazionale polacca e si impegnò a non varare alcuna nuova legge senza il suo consenso. L’elezione di Enrico di Valois (il futuro Enrico III di Francia) a re di Polonia (1573) venne subordinata al riconoscimento da parte del sovrano dei Pacta conventa e dell’estensione a tutta la nobiltà del diritto di voto per l’elezione del re. Con il liberum veto (1652) di Giovanni II Casimiro, ogni nobile poteva con il proprio voto invalidare le decisioni del s. e provocarne lo scioglimento. I tentativi di riforma del s. intrapresi da Stanislao Augusto Poniatowski fallirono sotto le pressioni di Caterina II di Russia. Nel 1791 l’azione del partito patriottico portò alla Costituzione di maggio, che separò i poteri esecutivo, legislativo e giudiziario e rinforzò l’esercito; ma lo scontro con i magnati, sostenuti da Caterina II, determinò l’abrogazione delle riforme e la seconda spartizione della Polonia (1793), ratificata dal s. di Grodno.