(lat. Sophoniba; gr. Σοϕονίβα o Σοϕωνίς, prob. dal punico Saphonba῾al). - Nobile cartaginese, figlia di Asdrubale e sposa di Siface, re dei Massesili.
Secondo la tradizione, certamente romanzata, raccolta da Livio, quando Siface fu vinto da Massinissa e Lelio (203 a. C.), Sofonisba andò sposa a Massinissa; ma Siface, spinto dalla gelosia, indusse Lelio ad avvertire Massinissa che Sofonisba doveva essere considerata bottino di guerra romano. Allora Massinissa, per risparmiarle questa umiliazione, le offrì il veleno, che Sofonisba bevve coraggiosamente.
Due pitture pompeiane ci attestano che esisteva una tradizione poetica su Sofonisba. L'episodio di Sofonisba ebbe grande fortuna nella letteratura del Rinascimento; già Petrarca le dedicò un episodio dei Trionfi e uno dell'Africa, che generalmente è ritenuto un'oasi di poesia nella struttura altamente letteraria di questo poema, ma in verità non si discosta dal tono generale di esso.
Con le tragedie su Sofonisba di G. G. Trissino e di J. Mairet, iniziò la tragedia classica italiana e francese e tragedie su Sofonisba furono scritte anche in Inghilterra da J. Marston, J. Thomson, N. Lee. Del 1789 è la Sofonisba di V. Alfieri.
Al personaggio di Sofonisba si ispirano numerose opere musicali composte nei secc. 18° e 19°. Fra queste si ricordano quelle di A. Caldara, L. Leo, N. Jommelli, T. Traetta, F. Paer e H. Purcell.