Famiglia di artisti di Arezzo (14º-15º sec.). In essa particolarmente importanti furono: Spinello di Luca S., detto Spinello Aretino (Arezzo 1350 circa - ivi 1410), pittore. Attivo, oltre che nella città natale, a Lucca, Firenze, Pisa e Siena, si formò nell'ambiente arcaizzante di Arezzo, arricchendo la componente neogiottesca d'intensità cromatica e vivacità che rivelano l'attenzione per la pittura senese e fiorentina della fine del secolo. Oltre a polittici (per San Ponziano, Lucca, per il convento di Monte Oliveto, 1384-85; dispersi in varî musei), eseguì numerosi affreschi: Storie di s. Benedetto (1387, Firenze, sacrestia di S. Miniato al Monte); Storie dei ss. Efisio e Potito (1391-92, Pisa, Camposanto); Storie di s. Caterina (1390-95, Firenze, Oratorio di S. Caterina all'Antella). Nelle ultime opere (Siena, Palazzo pubblico, affreschi con Storie di Alessandro III, 1407-08), ebbe come aiuto il figlio Parri (Arezzo 1387 - ivi 1453), del quale sono rimaste ad Arezzo opere caratterizzate, come i numerosi disegni (Uffizi, British Museum, ecc.), da un particolare allungamento delle figure (Madonna della Misericordia, S. Maria delle Grazie; Crocifissione e santi, S. Domenico; altri dipinti nella Pinacoteca comunale). Niccolò di Luca S., detto Niccolò d'Arezzo (Arezzo 1340 circa - Firenze 1420-27), fratello di Spinello, fu orafo e scultore. Partecipò al concorso (1411) per la porta nord del Battistero di Firenze e gli sono attribuite sculture nel duomo di Arezzo. Di suo figlio Forzore, orafo e architetto, si ricorda un modello per la cupola del duomo di Firenze. Per Niccolò, figlio di Forzore, v. Niccolò Fiorentino.