stamperie reali Tipografie presenti in alcune capitali degli Stati italiani, dotate tra 17° e 19° sec. di titolo e privilegi reali.
A Firenze l’origine della Stamperia granducale, continuazione della tipografia di L. Torrentino, risale al 1643, anno in cui il granduca Ferdinando II concesse il privilegio per la stampa delle pubblicazioni ufficiali e di corte ai tipografi G. Signoretti e P. Nesti. Nel 1772 la Stamperia fu affidata al tipografo G. Cambiagi. Ebbe titolo di ‘reale’ nel 1860; fu attiva fino al 1881.
A Milano la Stamperia reale e ducale era affidata nel 17° sec. alla famiglia di tipografi Malatesta. Dopo la morte dell’ultimo della famiglia, Marco Antonio (1719), succedette nella direzione lo stampatore G. Richini. Soppressa alla fine del 18° sec., fu ristabilita nel 1805; fu attiva anche sotto il governo austriaco.
A Napoli istituita nel 1750, la Stamperia reale ebbe origine dalla tipografia privata che R. di Sangro, principe di San Severo, aveva donato a Carlo III. Diede buone edizioni fino al secondo decennio del 19° secolo.
A Palermo la Stamperia reale fu fondata nel 1779 per la pubblicazione di classici greci, latini, italiani e francesi.
A Parma fin dalla fondazione (1768), la Tipografia reale ebbe come direttore G.B. Bodoni. Dopo la morte di Bodoni l’attività fu continuata dallo stampatore G. Paganino.
A Torino la Stamperia reale fu fondata nel 1731 da un gruppo di patrizi torinesi, promotore I. Favetti de Bosses. Ebbe fonderia propria nel 1769. Nel 1873 fu acquistata dalla casa Vigliardi-Paravia.