Poeta ucraino (Chomutincy, od. Rudanskoe, Vinnica, 1834 - Jalta 1873). Dal 1861 visse a Jalta, dove lavorò come medico. Dopo alcune ballate ispirate al folclore popolare sull'esempio di T. G. Ševčenko (Razbojnyk "Il brigante", 1851), si volse in una seconda fase a una poesia di maggior impegno sociale. La sua opera più nota è costituita dagli Spivomovki (1880), componimenti satirici scritti in tono elegante e arguto e diretti contro nobili e mercanti, preti e burocrati. Altre sue liriche sono invece permeate da un'accorata riflessione sul suo destino personale e su quello del suo popolo (Povii, vitre, na Ukraijinu "Soffia, vento, sull'Ucraina"). Pregevoli le sue traduzioni del Canto d'Igor e di brani dell'Iliade e dell'Eneide.