stipendio Compenso, paga, retribuzione.
Nell’antica Grecia le magistrature e gli uffici militari non erano originariamente retribuiti; con il tempo coloro che ricoprivano cariche importanti ricevettero speciali indennità per lo più inadeguate, che nell’età ellenistica i cittadini più abbienti, per ragioni di popolarità, di norma rifiutavano. Regolari s. ebbero solo i pubblici dipendenti (medici, insegnanti ecc.).
Lo stesso era in Roma nell’età repubblicana: indennizzi venivano concessi solo a coloro che per motivi di Stato dovessero recarsi in missione; durante l’Impero si introdussero remunerazioni stabili per i magistrati provinciali. Stipendium fu però solo quello dei soldati di truppa, introdotto attorno al 400 a.C. Inizialmente di 120 denari l’anno per il fante (i comandanti trattenevano 45 denari per l’armatura, per cui stipendium significò 75 denari), 240 per il centurione, 360 per il cavaliere, lo s. fu raddoppiato da Scipione e Giulio Cesare, triplicato da Augusto (225 denari per i legionari, 750 per i pretoriani) e crebbe via via, per coprire il deprezzamento della moneta, sino a 750 denari con Caracalla. Gli s. erano amministrati dai signiferi e in parte consegnati, assieme a eventuali altri donativi, al momento del congedo.