Stromboli Isola vulcanica del Mar Tirreno (12,6 km2 con 409 ab., detti Stromboliotti), la più settentrionale delle isole Eolie. È compresa nel comune di Lipari, in prov. di Messina. Ha forma di quadrilatero, con una lunghezza massima di 4 km e una larghezza variabile da 2,5 a 3,5 km. È formata da un cono regolare, antico edificio vulcanico che tocca i 926 m s.l.m. e sul cui fianco nord-occidentale, a 750 m s.l.m., si apre l’attuale vulcano, spostato rispetto all’asse eruttivo primitivo. Il vulcano attivo ha un numero variabile di bocche poste in una conca piatta, che si apre verso il mare con il piano fortemente inclinato della Sciara del Fuoco, limitata da due creste rocciose, il Filo del Fuoco a NE, e il Filo di Baraona a SO. Lo S. è uno dei pochi vulcani della terra sempre attivi, pur variando di molto il suo ritmo; di solito si osservano esplosioni, più o meno frequenti, ma non mancano le lave, che spesso scendono, lungo la Sciara del Fuoco, fino al mare. Le coste, salvo qualche breve spiaggetta, sono alte e dirupate; il clima è tipicamente mediterraneo. La popolazione è divisa in due centri: Stromboli (già S. Vincenzo) e Ginostra, e poche case sparse. L’attività economica è limitata all’agricoltura, che dà olio, vino (malvasia), capperi ecc., e alla pesca. Notevole è lo sviluppo del turismo.
Ai piedi del vulcano sono state trovate abitazioni di varie epoche, dal Neolitico fino all’età greco-romana. Interessante la successione stratigrafica dei singoli livelli culturali, che permette la distinzione tra il Neolitico, l’Eneolitico e l’età del Bronzo.