La più grande delle Isole Eolie (37,6 km2). Lunga da N a S 9,5 km e larga in media 5, dista 38,5 km da Milazzo; è di origine vulcanica e presenta coste alte e variamente incise dall’azione marina, con numerose grotte, faraglioni e scogli. Il rilievo è aspro e culmina nei monti Chirica (602 m) e Sant’Angelo (594 m). L’isola ha numerose fumarole e sorgenti termali. Gli abitanti sono distribuiti nei centri di: Lipari; Canneto, sulla costa orientale, centro di produzione della pomice; Acquacalda, sulla costa settentrionale; Quattropani e Pianoconte, nell’interno. La popolazione è dedita all’agricoltura (vite, olivo, capperi) e alla pesca; è ancora importante l’estrazione della pomice, che viene esportata. Sviluppatissimo il turismo.
Il Comune di Lipari (88,6 km2 con 11.087 ab. nel 2008), comprendente anche le isole di Stromboli, Vulcano, Panarea, Filicudi e Alicudi, appartiene alla provincia di Messina.
L. fu centro importante a partire dal Neolitico. Il villaggio più antico (Castellaro Vecchio presso Quattropani) appartiene alla cultura di Stentinello. In seguito, l’occupazione si spostò soprattutto sul Castello o acropoli, dove l’insediamento più arcaico risale al Neolitico medio. Numerosi i materiali della cultura di Diana (ca. 3000-2900 a.C.), trovati con maggiore abbondanza nella località omonima dell’isola. All’inizio dell’Eneolitico si afferma la cultura di Piano Conte, cui segue quella di Piano Quartara. Per l’età del Bronzo è attestato un fiorente abitato di capanne della cultura di Capo Graziano. Testimonianze rimangono anche per la cultura del Milazzese e dell’Ausonio I, ma soprattutto per l’Ausonio II (concluso nell’870-820 a.C.; necropoli nella piazza Monfalcone di L.). Circa 2 secoli dopo la rovina dell’ultimo insediamento preistorico, giunsero nell’isola gruppi di Cnidi e di Rodi, dei quali restano le tracce nella stratigrafia dell’acropoli; segue un altro livello di età greca arcaica, a cui si sovrappongono materiali greci, romani e medievali.
Per la storia antica ➔ Eolie, Isole.