Eolie (o Lipari), Isole Gruppo insulare del Mar Tirreno (114,71 km2) a N della Sicilia, composto di sette isole principali (Vulcano, Lipari, Salina, Stromboli, Filicudi, Alicudi, Panarea) e diversi piccoli scogli. L’arcipelago è di natura vulcanica e le singole isole presentano resti di edifici vulcanici e tracce di attività endogena. Sorgono da notevoli profondità marine, ma al loro sollevamento hanno contribuito anche movimenti bradisismici, le cui tracce si rinvengono in serie di terrazzi. L’attività endogena è cessata del tutto a Filicudi, Alicudi e Salina, mentre a Lipari vi sono sorgenti termali e fumarole e a Panarea fumarole sino a 100 °C; Vulcano ha un vulcano attivo, la cui ultima eruzione risale al 1888-90, e numerose fumarole a temperatura elevata; Stromboli infine ha una bocca eruttiva in attività, più o meno costante, da oltre due millenni. Il clima, a tipico carattere marittimo, è mite; scarse le precipitazioni annuali, e quasi inesistenti da giugno a settembre. La vegetazione arborea è scarsa, più diffusa a Vulcano (pochi olivi, carrubi e castagni; diffusi le ginestre giganti, l’erica arborea e i capperi). Amministrativamente, Salina è suddivisa nei tre comuni di Leni, Malfa e Santa Marina Salina, mentre il resto dell’arcipelago è compreso nel comune di Lipari. Attive l’agricoltura (vino, uve passe, capperi) e la pesca; a Lipari è fiorente l’attività di estrazione della pietra pomice. Risorsa preminente è però il turismo. Le isole sono collegate a Napoli, Messina e Milazzo, tramite motonavi, e a Messina, Reggio di Calabria, Milazzo, Cefalù e Palermo tramite aliscafi nel periodo estivo.
Le E. furono identificate dagli antichi con l’Eolia (Αἰολίη) omerica, l’isola natante dove abitava Eolo, mitico figlio d’Ippote e signore, secondo l’Odissea, dei venti che Zeus gli aveva dato in custodia. Nella letteratura latina, soprattutto a opera di Virgilio, Eolo diviene il re dei venti e gli è assegnata per abitazione l’isola di Lipari, di cui sarebbe stato il fondatore, o, comunque, una delle isole Eolie. Un’altra leggenda faceva delle E., e particolarmente di Vulcano, la sede di Efesto e dei Ciclopi, mentre si diceva anche che l’isola Lipari fosse stata fondata non da Eolo ma da Liparo, figlio di Ausone (mitico re d’Italia).
In varie isole sono stati scoperti giacimenti di grande importanza per la conoscenza della preistoria mediterranea: caratteristici i manufatti in ossidiana (che si rinvengono specialmente a Lipari), largamente esportati in tutto il Mediterraneo occidentale. Intensi rapporti si ebbero, attorno alla metà del 2° millennio, con l’ambiente greco (ceramica pre- e protomicenea). Nel 1250-800 a.C ca. si impiantò nelle E. una nuova civiltà di tipo appenninico, cui si dà il nome di Ausonio dal mitico Ausone. Gli sviluppi che essa ebbe dall’età del Bronzo finale ai primi inizi dell’età del Ferro mostrano una ricca ceramica rossa e nera, con rare anse sopraelevate a protome animale, e ceramica dipinta piumata o a motivi geometrici. Gli abitati dell’Ausonio sono costituiti da capanne ovali; i riti funebri sono inumazione e cremazione: associate nella necropoli di Lipari, più antica; in quella di Milazzo, più recente, è esclusiva la cremazione in urne di tipo protovillanoviano. Fra il 6° e il 5° sec. a.C., l’arcipelago fu colonizzato da Cnidi e Rodioti, che seppero difendersi dai ripetuti assalti dei Cartaginesi, alleandosi con Siracusa. Durante la prima guerra punica le isole E. furono però alleate di Cartagine, finché i Romani non se ne impadronirono nel 252 a.C. e, unitele amministrativamente alla Sicilia, ne fecero una base navale, e più tardi un luogo di villeggiatura.
In quasi tutte le isole si ritrovano avanzi dall’epoca preistorica a quella classica: i più notevoli sono nell’isola principale, dove nella contrada Diana è stata trovata una vasta necropoli ellenistico-romana, e nell’isola Panarea dove si è rinvenuto un villaggio preistorico.