(o Neandertal) Valle della Germania (Renania Settentrionale-Vestfalia), dove nel 1856 fu trovata, insieme ai resti di altre ossa dello scheletro di adulto, la calotta di un cranio maschile (fig. 1), che è considerata il prototipo di Homo neanderthalensis tipico (würmiano).
Anche a causa dell’insediamento in caverne e dell’introduzione di pratiche di inumazione, gli uomini di N. sono molto meglio documentati ...
Leggi Tutto
PALEOANTROPOLOGIA
Gioacchino Sera
. Il rapido susseguirsi in questi ultimi anni delle scoperte sull'uomo fossile, cioè sull'uomo di tempi geologici anteriori all'attuale, nelle diverse parti del mondo, [...] stima che il frammento appartenga all'uomo recente (Homo sapiens), cioè a forma che non ha nulla a che fare con l'uomo di Neanderthal (vedi oltre). Solo trova lo spessore della sinfisi un po' forte, ma A. Keith e il Lawrence ritengono si tratti di un ...
Leggi Tutto
Medico e antropologo inglese (York 1801 - Shelton, Staffordshire, 1881). Dal 1856 membro della Società etnologica di Londra. Pubblicò studî sui meticci oceanici, sulle deformazioni craniche e sul cranio [...] di Neanderthal. Collaborò con J. Thurnam all'opera Crania britannica (1856-65). Aveva riunito e illustrato una celebre collezione craniologica e osteologica che fu acquistata dal Royal College of Surgeons di Londra. ...
Leggi Tutto
Il cranio, scheletro cefalico o della testa, è un apparato scheletrico nel quale si possono distinguere il nevrocranio, o cranio cerebrale, e lo splancnocranio, o cranio viscerale. Il nevrocranio è in [...] in ragione degli sviluppi locali, ma anche per l'altezza della calotta. La glabella infatti e l'inion sono nei Neanderthal collocati più in alto che nei cranî attuali, ma sempre per ragioni locali esterne e non architetturali e di struttura generale ...
Leggi Tutto
Antropologo (Roma 1878 - Firenze 1960), prof. (dal 1927) di antropologia nell'univ. di Napoli; si è dedicato principalmente a problemi razziali sia con lo studio delle forme fossili, sia con ricerche su [...] dall'ambiente naturale. Fra i suoi scritti: Sul significato della platicefalia con speciale considerazione della razza di Neanderthal (1910-11); L'altezza del cranio in America (1912-13); Meccanismo funzionale, genesi e significato filetico dell ...
Leggi Tutto
SCHELETRO (dal gr. σκελετόν "corpo disseccato", mummia; fr. squelette; sp. esqueleto; ted. Skeleti, Gerüst, Gerippe; ingl. skeleton)
Giuseppe MONTALENTI
Gioacchino SERA
Il nome fu dato dapprima alle [...] fra le forme attuali, dagli Ona (21,5). Ma i dati sono finora scarsi. Assai robusta è la tibia dell'Uomo di Neanderthal (24,0). Il carattere più studiato è la platicnemia. È questa un appiattimento della regione del secondo quarto della tibia, che si ...
Leggi Tutto
DNA antico
Isolina Marota
Franco Rollo
Nel DNA sono scritti i caratteri biologici di un organismo, che ne condizioneranno lo sviluppo embrionale e la capacità di crescere, adattarsi all'ambiente in [...] (80.000-40.000 anni fa) ed estintosi circa 30.000 anni fa. Il nome deriva da quello di una valle, Neanderthal, presso Düsseldorf dove, nel 1856, fu rinvenuta una calotta con caratteristiche notevolmente arcaiche e vari elementi dello scheletro di un ...
Leggi Tutto
Pääbo, Svante. - Biologo svedese (n. Stoccolma 1955). Uno dei più importanti esperti di paleogenetica, di cui è considerato tra i fondatori, dirige il Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology [...] le sue scoperte sono utilizzate per comprendere meglio l'evoluzione umana. Lo scienziato è riuscito a sequenziare il genoma del Neanderthal e di un ominide precedentemente sconosciuto, Denisova. Nel 2022 è stato conferito a P. il premio Nobel per la ...
Leggi Tutto
Zoologo, paleontologo, antropologo francese (Liegi 1857 - ivi 1910). Professore all'università di Liegi, ove era stato allievo e collaboratore di E. van Beneden, le sue ricerche di zoologia riguardano [...] dal 1883, interessandosi allo studio degli Invertebrati e dei Pesci del Devoniano superiore e del calcare carbonifero del Belgio. La paleontologia umana gli deve esatte descrizioni degli scheletri rinvenuti a Spy nel 1886 (uomo di Neanderthal). ...
Leggi Tutto
Storia evolutiva del corpo
Gabriella Spedini
L'aspetto sotto cui il corpo umano appare oggi ai nostri occhi è il prodotto di un lungo cammino evolutivo che la nostra specie ha percorso in milioni di [...] è riuscito ad analizzare la sequenza di un tratto di DNA ottenuto da un frammento osseo appartenente all'uomo di Neanderthal scoperto a Düsseldorf, concludendo che la sequenza della regione di DNA esaminata è molto diversa da quella dell'uomo attuale ...
Leggi Tutto
paleantropo
paleàntropo (meno com. paleoàntropo) s. m. [lat. scient. Palae(o)anthropus, comp. di palaeo- «paleo-» e gr. ἄνϑρωπος «uomo» (v. -antropo)]. – In paleoantropologia, termine con cui venivano indicati alcuni resti fossili di ominidi...
uomo
uòmo (ant. o pop. òmo) s. m. [lat. hŏmo hŏmĭnis] (pl. uòmini [lat. hŏmĭnes]). – 1. a. Essere cosciente e responsabile dei proprî atti, capace di distaccarsi dal mondo organico oggettivandolo e servendosene per i proprî fini, e come tale...