Regista, attore e sceneggiatore cinematografico giapponese (n. Tokyo 1948). Si è affermato come regista grazie al suo peculiare stile cinematografico, che unisce a una glaciale fissità delle inquadrature esplosioni di violenza e bizzarri tocchi surreali. Il Leone d'oro conferito a Hana-bi (Hana-bi. Fiori di fuoco, 1997) alla Mostra del cinema di Venezia del 1997 ha permesso alla sua opera di farsi apprezzare anche al di là della ristretta cerchia degli appassionati; tra le sue altre opere si segnalano Dolls (2002) e Zatōichi (2003).
Si è affermato dalla metà degli anni Settanta prima come comico, conduttore di talk shows, cronista sportivo e poi come attore in Senjo no merii kurisumasu (Furyo, 1983). Ha esordito dietro la macchina da presa con Sono otoko, kyōbō ni tsuki (Violent cop, 1989), noir caratterizzato da uno stile freddo e impassibile. Il sapiente utilizzo degli spazi, la capacità di creare tensione nelle scene d'azione, la rappresentazione di antieroi votati all'autodistruzione, la sintassi astratta pervasa dalla malinconia e dal lirismo tipici del cinema di Y. Ozu, sono fra gli elementi distintivi del suo cinema, ulteriormente sviluppati in 3-4x Jūgatsu (Boiling point, 1990), Ano natsu, ichiban shizukana umi (Il silenzio sul mare, 1991), Sonatine (1993), Minna yatteruka (Getting any?, 1994), Kids return (1996), il già citato Hana-Bi, con cui ha vinto il Leone d'oro alla 54ª Mostra del cinema di Venezia, Kikujirō no natsu (L'estate di Kikujiro, 1999) e Brother (2000). È stato anche interprete di Johnny Mnemonic (1995), Gonin (1995), Tokyo eyes (Tokyo eyes. Gli occhi di Tokyo, 1998), Gohatto (1999). Ha poi diretto e interpretato i già segnalati Dolls e Zatōichi , il suo primo film in costume che gli è valso il Leone d'argento per la miglior regia al Festival di Venezia. Del 2005 è l'autobiografico Takeshis' in cui, attraverso la dicotomia tra il Takeshi attore e star televisiva e il Takeshi regista, ripropone in chiave ironica alcuni dei suoi temi cinematografici, mentre data al 2007 Kantoku - Banzai!, divertita riflessione autoreferenziale sul ruolo del regista e sul senso della sua professione. Tra le sue pellicole successive vanno citate: Akiresu to kame (Achille e la tartaruga, 2008); Autoreiji (Outrage, 2010); Autoreiji: Byondo (Outrage Beyond, 2012); Outrage Coda (2017). È autore, inoltre, di numerose pubblicazioni, tra cui Kyōso Tanjô (1988; trad. it. Nascita di un guru, 2006), Dakara watashi wa kirawareru (1991; trad. it. Ecco perché mi odiano, 1995) e l'autobiografico Asakusa kiddo (1992; trad. it. Asakusa kid, 2002).