(lat. Tarănis) Divinità celtica attestata per la Gallia in questa forma specifica da Lucano (accanto a Esus e Teutates) e, con varianti formali, da poche iscrizioni che riguardano pressoché tutto il mondo celtico. Il nome è presentato a volte da solo, più spesso come epiteto di Iuppiter con cui T. è identificato. La scelta di Iuppiter come ‘interpretazione romana’ del dio trova ragione nel fatto che T. è un dio del tuono, come dichiara il suo nome (dal celt. taran- «tuonare», «tuono»). Egli è forse l’erede celtico del dio celeste indoeuropeo come lo è il Giove romano con il quale fu identificato, concorrendo al formarsi della figura sincretica dello Iuppiter gallo-romano. A T. venivano sacrificati esseri umani facendoli bruciare dentro alberi cavi; di fatto sembrerebbe che i Galli istituissero un’intima solidarietà tra la folgore, cioè il fuoco celeste, e il fuoco prodotto e usato cultualmente sulla terra, in questo caso nell’olocausto umano.