TARQUINIA (XXXIII, p. 278)
Archeologia. - Tra il 1934 e il 1946 sono state condotte ricerche sistematiche nell'area della città, sul colle della Civita. Esse, mentre hanno provato in modo indubbio la continuità topografica fra il centro più antico etrusco e la città romana, hanno fatto riconoscere di quello tutto il perimetro delle mura, lungo oltre 8 km. e disteso ad abbracciare un pianoro, dai fianchi scoscesi, protendentesi verso ponente, e varî altri poggi dietro a questo, dalla parte di levante, più l'acuta punta della Castellina. La cerchia è costruita in opera quadrata di tufo e, sia nel tipo costruttivo, sia nel tracciato in rapporto all'efficacia difensiva del sistema, presenta notevoli analogie con le cosiddette mura serviane di Roma del IV sec. a. C., delle quali è anche verosimilmente coeva. Di più porte e di talune delle strade di accesso alla città è stato fissato il sito.
Gli scavi, oltre a riportare in luce diversi resti di antichi edifici, hanno chiarito la natura e la costruzione della cosiddetta Ara della Regina. Si tratta di un enorme basamento (m. 77,15 × 35,55) sul quale sorgeva un tempio preceduto da una monumentale scalea: il tempio (m. 44 × 25,35) aveva pronao molto profondo e cella forse divisa in due parti nel senso della lunghezza, con tre nicchie o grande basamento nel fondo. Colonne e capitelli erano in nenfro, trabeazione e decorazione in legno e terracotta. Della decorazione sono stati recuperati frammenti di antepagmenta e cornici, e, soprattutto prezioso, un gruppo ad altorilievo con due cavalli alati, parte dell'ornamento frontonale. Tutti gli elementi inducono ad attribuire l'edificio al IV-III sec. a C. Esso dovette però avere una fase più antica, della quale sono stati rinvenuti avanzi costruttivi e indizî sicuri, e continuare ad essere frequentato in età romana: di questa età è una vasca di fontana in marmo, con iscrizione presso l'angolo nordorientale della scalea. È molto probabile che il tempio segni uno dei punti di maggiore importanza, topografica e religiosa, della città della quale intanto si può dire ch'ebbe ampiezza e sviluppo urbanistico forse non minori né diversi da quelli di molte città ellenistiche.
Bibl.: La relazione particolareggiata degli scavi, stessa da P. Romanelli, è in corso di pubblicazione nelle Notizie Scavi: ragguagli preliminari egli ha dato in Boll. d'Arte, 1948, p. 54 segg., e il gruppo dei cavalli ha illustrato in Le Arti, 1939, p. 438 segg.