tautomeria In chimica, fenomeno per il quale due (o più) isomeri di un composto entrano rapidamente in equilibrio fra loro, in soluzione o in fase liquida, convertendosi l’uno nell’altro.
L’equilibrio esistente fra i due isomeri (che vengono detti tautomeri) è influenzato da numerosi fattori, quali temperatura, solvente, presenza di altre sostanze ecc., che possono spostarlo in un senso o nell’altro. La conversione di un isomero nell’altro avviene mediante la migrazione di un atomo o gruppo di atomi da un punto all’altro della molecola. Se il gruppo migrante è carico positivamente si ha la t. cationotropica, se negativamente la t. anionotropica. Le t. del primo tipo sono le più comuni, particolarmente quelle in cui la specie migrante è il protone, come avviene, per es., per i chetoni (t. chetoenolica), presenti in soluzione in forma chetonica (spesso predominante) e in forma enolica. La percentuale di forma enolica in questo tipo di t. aumenta se nella molecola sono presenti gruppi funzionali in grado di stabilizzare l’enolo rispetto al chetone (per es., per coniugazione o per formazione di legami idrogeno). Presentano t., oltre ai chetoni, le enammine, le ossime ecc.
Alcuni equilibri tautomerici hanno importanza biologica; per es., la t. fra la forma chetonica (più comune) e quella enolica (molto rara) delle basi azotate del DNA costituisce uno dei principali processi che portano alle mutazioni geniche per sostituzione di basi.