telegrafo
Punti e linee per comunicare a distanza
Il telegrafo è il dispositivo che permette di inviare a distanza – sotto forma di impulsi elettrici – messaggi scritti, utilizzando un apposito codice messo a punto dallo statunitense Samuel Morse. Inventato nella prima metà del 19° secolo, il telegrafo è stato fondamentale per lo sviluppo della nostra civiltà, ma oggi è superato da altri mezzi come il fax o Internet
Il telegrafo è stata la prima tecnologia di comunicazione che ha permesso di coprire grandi distanze praticamente all’istante (‘in tempo reale’, come si dice oggi). In questo senso si può considerare la prima forma di comunicazione moderna, l’antenato delle attuali reti di telecomunicazione (telefoniche, televisive e telematiche). La parola telegrafo deriva dal greco e significa «scrittura a distanza» e infatti la caratteristica di questa tecnologia è quella di trasmettere messaggi scritti.
Il primo vero e proprio sistema telegrafico fu quello ottico inventato dal francese Claude Chappe, utilizzato in Francia tra il 1794 e il 1830 e imitato per alcuni anni anche da altri paesi, tra cui gli Stati Uniti. Si trattava di una rete di semafori, collocati su alture, che si trasmettevano messaggi dall’uno all’altro (ogni postazione era dotata di un telescopio) grazie a un apposito codice, basato sulle 196 possibili posizioni assunte da un sistema di tre assi snodabili. Se vogliamo, era un’evoluzione di sistemi primitivi, quali i segnali di fumo, ma permetteva di comunicare in modo molto preciso e si rivelò di grande utilità per l’amministrazione napoleonica, risparmiando parecchio lavoro ai messaggeri a cavallo. Tuttavia, come è facile immaginare, questo sistema dipendeva fortemente dalle condizioni atmosferiche, che potevano limitare la visibilità dei segnali.
Il telegrafo elettrico fu inventato in maniera indipendente in Gran Bretagna e negli Stati Uniti nella prima metà del 19° secolo. Nel 1837 lo statunitense Samuel Morse brevettò un sistema per trasmettere a distanza messaggi sotto forma di impulsi elettrici e lo corredò con un codice che abbinava sequenze di impulsi lunghi o brevi a lettere dell’alfabeto e a numeri: il codice Morse appunto, che sarebbe poi diventato il linguaggio universale della telegrafia.
Due anni dopo, senza essere a conoscenza del lavoro di Morse, gli inglesi Charles Wheatstone e William Cooke costruirono il primo sistema di telegrafia commerciale, che si estendeva per circa 20 km, a partire dalla stazione londinese di Paddington, lungo le fermate di una linea ferroviaria in uscita dalla città. Per comporre le lettere si adoperava un complesso sistema basato sulla combinazione di più interruttori da premere contemporaneamente: il messaggio era più complicato da trasmettere rispetto al segnale Morse, ma più semplice da comporre perché l’apparecchio poteva essere collegato a una tastiera come quella di una macchina da scrivere.
Il telegrafo ebbe rapidamente un grande sviluppo, perché non solo consentiva all’amministrazione statale di comunicare molto in fretta con le periferie, ma si rivelò anche di grande utilità per gli affari, in particolare per gli operatori di borsa. Diversi inventori lavorarono per migliorarne l’efficienza tecnica, riducendo le dispersioni di energia lungo la rete e consentendo così di raggiungere distanze maggiori. Nel 1866 venne posato il primo cavo telegrafico transoceanico attraverso l’Atlantico, che metteva in collegamento Europa e Stati Uniti. In seguito, l’evoluzione del telegrafo riguardò soprattutto nuovi dispositivi per comporre più facilmente i messaggi, come le telescriventi, introdotte all’inizio del 20° secolo, che consentivano di battere i telegrammi su una normale macchina da scrivere anziché usare direttamente il codice Morse. Durante la seconda metà del 20° secolo il telegrafo è diventato sempre meno importante: altri mezzi hanno raggiunto una diffusione molto più capillare, come il telefono, il fax e infine Internet. Il telegrafo non ha mai raggiunto le abitazioni private o le aziende come è accaduto per il telefono.
Un messaggio telegrafico arrivava all’ufficio postale e da qui veniva consegnato a mano al destinatario. Oggi si ricorre ancora ai telegrammi in occasioni particolari: matrimoni, lauree o condoglianze per un lutto. Gli attuali telegrammi non utilizzano, però, il codice Morse, che è stato ormai abbandonato da tempo e sostituito da sistemi più efficienti.