liberazióne, teologìa della Corrente teologica sviluppata in America Latina dopo il Concilio vaticano II e dopo la Conferenza generale dell'episcopato latinoamericano (1968) come risposta alla situazione di sottosviluppo di vasta parte della società sudamericana, sotto la suggestione delle esperienze rivoluzionarie cubane e dei movimenti culturali marxisti. Tema centrale della teologia della liberazione è la priorità della «prassi di liberazione» rispetto alla riflessione teologica che da essa e su di essa deve costituirsi: ciò significa che la teologia viene dopo l’impegno di carità e si determina in rapporto alla situazione storica sudamericana nei suoi aspetti di subordinazione, arretratezza, emarginazione, schiavitù rispetto ai vari centri di potere economico e politico. Di qui l’accentuazione del tema teologico della salvezza, che non può prescindere dalla liberazione economica e politica, dalla libertà materiale e non solo spirituale, poiché ogni sforzo di costruire una società giusta è già opera salvifica: in questa prospettiva il messaggio evangelico non è solo una denuncia dell’ingiustizia e degli abusi del potere (la polemica è anche contro la gerarchia ecclesiastica denunciata come complice degli oppressori), ma comporta un’azione di impegno politico che riguarda direttamente il mutamento radicale dell’ordine sociale con l’appropriazione sociale dei mezzi di produzione e della gestione politica.
Principali esponenti della teologia della liberazione sono stati G. Gutiérrez (Teología de la liberación, 1971), H. Assmann (Teología desde la praxis de liberación, 1973), J. Comblin (Théologie de la pratique révolutionnaire, 1974), L. Boff (Jesus Cristo libertador, 1972). I loro scritti, soprattutto per alcuni presupposti epistemologici connessi con l’analisi marxista della realtà, provocarono una reazione dell’autorità ecclesiastica, che prese posizione con l’Istruzione su alcuni aspetti della teologia della liberazione (1984), soprattutto nei confronti dell’ecclesiologia del padre L. Boff, e poi con l’istruzione Libertà cristiana e liberazione (1986). Alla fine degli anni 1980 e agli inizi degli anni 1990, la caduta degli Stati totalitari dell’Est europeo e l’affievolirsi dei miti rivoluzionari latinoamericani hanno indotto i teologi della liberazione a una ricomprensione critica della loro proposta. Si sono riconosciute, per es., una esagerata inflazione dell’aspetto politico della liberazione a scapito delle radici mistiche della realtà cristiana e una scarsa attenzione alla dottrina sociale della Chiesa, che pure offre un quadro di riferimento significativo per la soluzione dei problemi di ingiustizia e di disuguaglianza.